giovedì 4 novembre 2010

Ore di attesa per l'addio a Massimo Scarpa

2 novembre 2010

Ore di attesa per i funerali di Massimo Scarpa Generoso, il pescatore
di 56 anni morto venerdì pomeriggio in seguito alle ferite
riportate nello scontro - a bordo del suo barchino - contro un palo di
cemento. I giorni di festa hanno rallentato l’espletamento delle
formalità burocratiche conseguenti al decesso, ma parenti amici
della famiglia sperano che il nulla osta del magistrato possa arrivare
stamane e che il rito funebre si possa celebrare domani mattina
nella chiesa di Portosecco.  Intanto la comunità dell’isola - in
particolare Portosecco, dove Massimo viveva con la famiglia - ha
espresso la sua solidarietà ai genitori e alla vedova per il tragico
incidente. Un episodio che, inizialmente, ha stupito un po’ tutti.
 Massimo era pescatore esperto e aveva percorso quella zona
della laguna moltissime volte nel corso della sua vita. Per di più lo
schianto è avvenuto in pieno giorno. Difficile credere che Massimo
Scarpa Generoso non abbia visto il palo. Più probabile che - proprio
perché conosceva bene la zona - ci sia stata da parte sua una
svista. La spiegazione più semplice, spesso, è anche quella più
probabile. Massimo, per qualche motivo, si era distratto.  Forse perché
stava usando il telefono cellulare, forse per qualche altro
motivo, non ha visto in tempo il palo di cemento contro cui si è
schiantata la barca.  Lui deve aver colpito il palo con la testa e
con la spalla, riuscendo poi a riprendere controllo del mezzo e a
rientrare a Portosecco, seppure con grande difficoltà. Un monito
per tutti sulla necessità di prestare sempre attenzione - in barca
come sulla strada - a ciò che succede intorno, senza distrarsi. 

Diego Degan

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