Erosione e accumuli che ostruiscono il passaggio. L’ex presidente della Municipalità Vianello: «Bisogna intervenire»
La spiaggia libera
di Pellestrina rimane un rebus. Tra settori scomparsi per colpa
dell’erosione, accumuli di sabbia che superano perfino il murazzo,
rifiuti portati dal mare e accessi che tali non sono visto che per
anziani e disabili raggiungere la riva del mare è praticamente
impossibile, il quadro è preoccupante.
Per destare un po’ gli
animi si è mosso pure Giorgio Vianello, ex presidente della
Municipalità, residente sull’isola e battagliero come sempre. Ha scritto
una lettera a Regione e Comune, allegando foto che chiariscono i motivi
della protesta e ora attende risposte. «I problemi sono molti, anzi
troppi», afferma Vianello, «e parto dalla situazione incredibile
dell’accesso al mare di fronte l’abitato di San Pietro in Volta. La
sabbia accumulata dal vento ha creato una vera montagna proprio tra il
murazzo e il mare. Talmente alta che supera l’altezza stessa della
difesa a mare costruita dopo l’alluvione del 1966, e con il vento quella
sabbia ricade dall’altro lato dove c’è la strada comunale che collega
le frazioni di Pellestrina, e nei giardini delle case. Senza contare che
il camminamento sul murazzo è inutilizzabile in più punti, e anche una
persona senza problemi di mobilità ha i suoi grattacapi per superare
quella montagna inusuale in riva al mare». Le foto non lasciano dubbi, e
in passato su argomenti simili legati alla fruibilità della spiaggia di
Pellestrina si erano mossi anche l’attuale presidente del decentramento
Danny Carella e il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta. Tant’è
che la situazione nel frattempo è peggiorata, e se da un lato i
residenti si sono impegnati a più riprese per pulire dai rovi il
camminamento dei murazzi, dall’altro la sabbia crea problemi di non poco
conto. Verrebbe quasi da dire che, per fare il ripascimento
dell’arenile dove l’erosione si è mangiata la spiaggia, basterebbe in
certi punti solo spianare questi colossali accumuli di sabbia segnalati
da Vianello. «Un anno fa, il località Ogni Santi, l’ex Magistrato alle
Acque è pure intervenuto per opere di ripascimento», aggiunge Vianello,
«ma dopo nemmeno otto mesi dai lavori, e con la spesa di un milione di
euro, si è tornati punto e accapo. Purtroppo chi sull’isola di mare ne
capisce qualcosa, non è mai stato ascoltato. E tra le opere da
aggiungere per risolvere questi problemi ci sarebbe la diga soffolta
(sommersa e parallela all’arenile, ndr), che in certi punti dovrebbe
anche essere più alta di quanto fatto al Lido, questo
soprattutto per impedire alla sabbia di “sfuggire” venendo portata al
largo dal mare. Bisogna poi ripiantare tutti quei tamerici che sono
morti nel tempo, perché hanno un ruolo prezioso sul retro della
spiaggia. A questo va aggiunta la pulizia costante dell’arenile».
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