In due mesi di iniziative migliaia di visitatori, appello ai Comuni
Migliaia di visitatori, due mesi ricchi
di iniziative e la riscoperta di forti e batterie militari della
Serenissima o di epoca successiva. È un bilancio nettamente favorevole
quello dell'Istituto Italiano dei Castelli che ha promosso le visite
guidate in luoghi storici come l'Arsenale veneziano e in tanti forti che
sono stati un caposaldo della linea difensiva veneziana in laguna e in
terraferma.
Dal Lido a Chioggia, da Mira a Mestre e Pellestrina
ogni occasione ha attirato curiosi e appassionati, con importanti
ricadute sulle attività economiche locali. «In tanti hanno capito la
valenza del progetto», sostiene Andrea Grigoletto, esponente
dell'Istituto italiano dei castelli. «A Forte Ca' Roman, domenica, un
centinaio di persone si sono presentate nonostante un viaggio non certo
agevole, ed erano vogliose di scoprire quella realtà storica. Ma gli
stessi operatori economici di Pellestrina ci hanno poi chiesto quando
sarebbe stata riproposta l'iniziativa, perché poi bar, ristoranti e
noleggi biciclette ne hanno guadagnato di riflesso. Il Comune deve
capire che serve un piano strategico per il recupero di queste strutture
militari dismesse, andando a sviluppare attività culturali in esse.
Finora le risposte non ci sono state ai nostri appelli, e così ci
facciamo avanti nuovamente, specie nel tentare di non perdere ancora
quei fondi europei che potrebbero permettere il recupero di queste
strutture abbandonate ma ricche di storia. Un appello che rivolgiamo
anche alla nuova amministrazione chioggiotta per arrivare a creare una sorta di
parco delle fortificazioni anche sul suo territorio. Lo stesso forte di
Ca' Roman merita attenzione a Pellestrina, perché il contesto in cui è
inserito con l'Oasi gestita dalla Lipu è davvero unico».
Simone Bianchi
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