Pellestrina. Amedeo Carbonin, 62 anni, cuoco all’ospedale, era uscito
venerdì sera Ieri mattina l’allarme della moglie. Malore o annegamento:
lo stabilirà l’autopsia
Era andato a pescare le seppie, come era
solito fare in questa stagione, ma non era rientrato a casa. La moglie,
Santina, aveva dato l'allarme, ma solo verso le 10 di ieri mattina le
ricerche condotte dai carabinieri e dai vigili del fuoco e dai volontari
della Protezione civile di Pellestrina hanno portato al ritrovamento
del corpo: Amedeo Carbonin, 62 anni, giaceva morto, disteso sulla riva e
parzialmente coperto dall'acqua della laguna, probabilmente colpito da
un malore. Era originario di Chioggia ma il lavoro, come cuoco,
all'ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia e il matrimonio
con Santina, l'avevano portato ad abitare a Pellestrina da parecchi
anni.
«Un uomo spiritoso, sempre pronto alla battuta e allegro nei
rapporti con gli altri» ricorda una cugina della moglie, nella casa in
cui la famiglia si è riunita dopo la disgrazia, per stare vicino a
Santina e al figlio ventenne della coppia, Manuel. «La sua passione più
grande era la pesca. Con quello che prendeva, ogni tanto, si facevano
delle grigliate in famiglia. Aveva anche una barca ma spesso, come
l'altra sera, usciva per pescare da terra» conclude la cugina. Erano,
infatti, poco più delle 21 di venerdì quando Amedeo aveva preso gli
attrezzi da pesca e la sua Panda per andare a pescare nel solito posto,
vicino al cimitero. Di solito andava e tornava nel giro di un paio
d'ore. All'una la moglie si era svegliata e non vedendolo ancora aveva
pensato che si fosse attardato, dato che sabato aveva il giorno libero.
Ma, verso le tre, si era ridestata di nuovo e il letto vuoto l'aveva
fatta preoccupare.
Amedeo non aveva telefonino e, quindi, Santina
si era alzata ed era uscita a cercarlo nelle vicinanze di casa. Niente.
Ore di angoscia, poi la chiamata ai parenti che l'hanno convinta a
chiamare i carabinieri dell’isola, i quali hanno iniziato la ricerca al
mattino, verso le 8. Poi il ritrovamento del corpo. Non aveva fatto in
tempo neppure a estrarre il bilancino per pescare dal bagagliaio
dell'auto. La sua Panda era lì, a poche decine di metri, aperta, e lui
era in acqua, probabilmente caduto in seguito a un malore che l'aveva
colpito, ore prima, appena era arrivato sul posto. Se sia stato questo
malore a ucciderlo o se sia annegato, o soffocato, dopo la caduta lo
potrà stabilire solo l'autopsia. Il corpo è stato portato all'obitorio
del cimitero dell'isola, ora è a disposizione del pubblico ministero di
turno.
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