venerdì 14 giugno 2013
Muore su un pontone a 53 anni
Aveva le cuffie sulle orecchie e probabilmente è morto ascoltando la
musica senza accorgersi di ciò che gli stava accadendo. Così è
deceduto Maurizio Zorich, 53enne chioggiotto, mentre lavorava: faceva
il custode su un pontone vicino all’Ottagono di Ca’ Roman, in laguna a
due passi da Pellestrina: teneva d’occhio gli allevamenti di
molluschi delle cooperative per cui lavorava. A constatare la morte,
senza poter fare ormai più nulla, il medico del Suem immediatamente
arrivato con l’ambulanza sul luogo, dopo che l’equipaggio della Guardia
di finanza intervenuto aveva dato l’allarme. Il pubblico ministero
di Venezia Angela Masiello ha inviato un medico legale per esaminare
il corpo ed è probabile che già oggi possa dare il nulla osta per i
funerali, ritenendo inutile compiere l’autopsia: la causa del
decesso di Zorich, infatti, potrebbe essere naturale, dovuta ad un grave
attacco cardiaco. Ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati
i suoi colleghi, arrivati sul pontone poco prima delle 7 di ieri come
ogni mattina. Zorich aveva concluso il turno di notte che spesso
faceva, ma questa volta i colleghi l’hanno trovato quasi si fosse
addormentato, però non respirava più e aveva la musica che andava
ulle cuffie, ancora appoggiate alle orecchie. Hanno dato l’allarme e
sul posto è intervenuto un equipaggio della Guardia di finanza della
Sezione operativa navale, che a sua volta ha chiesto l’intervento
del Suem. Il medico, però, non ha potuto che registrare il decesso del
53enne chioggiotto. Sul corpo nessun segno di violenza, sul pontone
ormeggiato vicino all’Ottagono tutto in ordine, nulla che possa far
pensare ad un intervento esterno, ma il magistrato veneziano ha
voluto spazzare via qualsiasi dubbio, visto che, interpellata la
famiglia, aveva saputo che le condizioni di salute di Zorich erano
buone, che non soffriva di evidenti malformazioni o malattie. Il
medico legale che ha esaminato il corpo avrebbe già confermato che nulla
può far pensare ad una morte violenta, ma sarà solo oggi che dirà
l’ultima parola con la sua relazione. E solo allora, il pubblico
ministero scioglierà la riserva sull’autopsia, firmando
presumibilmente già stamane il nulla osta perché il corpo sia restituito
ai familiari.
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