Gara sospesa, rischio di sconfitta a tavolino, polemiche per la
direzione di gara dell'arbitro. Per il Nuovo San Pietro (Seconda
categoria, girone L) la partita dell’altro ieri contro la Patavina
Polverara è finita male. Anzi, non è proprio finita. Al 44' del
secondo tempo, infatti, l'arbitro Cecchin di Castelfranco l’ha sospesa
per incidenti, ritenendo che non ci fossero più le condizioni per
continuare serenamente. In quel momento il risultato era di 2-0 per
i padovani e il San Pietro stava giocando in sette - vale a dire il
numero minimo di giocatore perchè una partita continui - causa
l'espulsione di quattro dei suoi giocatori. Dopo essersi visto fischiare
contro due rigori, uno dei quali realizzato, il club gialloblù si è
visto punito per la terza volta con un tiro dagli undici metri, e la
decisione ha scatenato le proteste del Nuovo San Pietro. Da qui
l'arbitro a sua volta ha ritenuto di sospendere la sfida. Mossa che
la dirigenza gialloblù contesta vivacemente. «Ma sì, sarà volata
qualche parola grossa da parte di qualche nostro giocatore»
commenta Marco Ghezzo, presidente del Nuovo San Pietro, «ma non c'era
motivo per sospendere la partita, la reazione dei nostri ragazzi è
anche stata motivata dalla direzione dell'arbitro, che è riuscito a
espellere quatto nostri giocatori, ad ammonirne quindici e assegnarci
contro due calci di rigore prima dell'episodio allo scadere, con un
ennesimo penalty a nostro sfavore. Noi non ci stiamo, non abbiamo
responsabilità, semmai è stata la direzione di gara a essere
sbagliata, praticamente a senso unico». Ora bisogna attendere le
decisioni del giudice sportivo, ma la vicenda non finirà così.
«Esatto, stiamo preparando il ricorso da inviare alla federazione
per chiarire l'intera vicenda» conclude Ghezzo, «e c'è anche di più,
visto che gli stessi giocatori e dirigenti della Patavina
Polverara, quasi allibiti per l'accaduto, sono pronti a testimoniare a
nostro favore».
Maurizio Toso
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