Municipalità e Comune hanno trovato un accordo sul problema dei casoni
abusivi per il ricovero di attrezzi per la pesca e l’agricoltura.
Un centinaio quelli sparsi sull’isola di Pellestrina e costruiti attorno
al 1982. Strutture talvolta ampie solo qualche metro quadrato,
fatte in legno o con materiali di risulta, ma di fatto abusive e su
terreno comunale o demaniale dove i residenti non pagavano alcun canone
di affitto. Dopo la decisione di ordinarne l’abbattimento
immediato, solo 29 sono stati quelli eliminati nella zona di Portosecco.
Ne restano in piedi ancora 18 nell’area di San Pietro in Volta,
quindi una quarantina in zona La Mara nei pressi dell’abitato di
Pellestrina. Lunedì si è svolta una commissione municipale apposita
per fare il punto su questa vicenda, con una buona notizia. «Dopo
l’abbattimento dei 29 casoni di Portosecco, avevamo scoperto che ci
poteva essere una soluzione alternativa anche per garantire pescatori
e agricoltori dell’isola», commenta il presidente della
Municipalità, Giorgio Vianello. «È pur vero che per trent’anni
nessuno ha pagato affitti al Comune, e che quelle strutture erano del
tutto abusive se non in certi frangenti anche pericolose, viste le
modalità di costruzione. Però hanno un loro scopo fondamentale,
altrimenti i pescatori non avrebbero luoghi dove poter ricoverare
le reti e le altre attrezzature per la pesca. Il Comune ci ha informati
che sono stati messi a disposizione 200 mila euro come primo
stralcio per costruire i casoni già demoliti e per rifare i 18 di
San Pietro in Volta. Ovvio che poi i residenti dovranno pagare un canone
di affitto a Ca’ Farsetti in base alla dimensione del casone
stesso». Per la quarantina di casoni in piedi ancora in zona La Mara a
Pellestrina si lavorerà in un secondo momento, cioè non appena
saranno disponibili altri fondi per la sostituzione del preesistente. In
questo modo il Comune ha risolto da un lato il problema della
fatiscenza dei casoni e della loro possibile pericolosità, e il
fatto che fossero del tutto illegali. E dall’altro ha messo in regola la
situazione. «Ci auguriamo che il tutto avvenga in tempi brevi,
così da chiudere una partita che va avanti ormai da due anni. Da parte
del Comune abbiamo trovato grande disponibilità nell’affrontare e
risolvere questa vicenda», conclude Vianello. (s.b.)
Nessun commento:
Posta un commento