Una microcentrale sperimentale con l’obiettivo di rendere autosufficiente l’area
L’impianto definitivo potrebbe sorgere a Marghera, in un’area dismessa dal Petrolchimico
Alghe da trasformare in elettricità, con l’obiettivo di rendere autosufficiente il porto di Venezia che ha attualmente un fabbisogno di 7 megawatt e che in prospettiva di nuovi investimenti potrebbe triplicare, ma utile anche per la rete veneziana. Ieri mattina è stato siglato un accordo per la realizzazione di un progetto pilota su scala industriale tra Veneto Agricoltura ed eNave Srl (una controllata del Porto), con la partecipazione di Enalg spa che detiene il brevetto dell’invenzione. Veneto Agricoltura ha dato la disponibilità ad installare per cinque anni nel sito di acquacoltura sperimentale di Pellestrina un impianto per la creazione di combustibili puliti, utilizzabili anche per imbarcazioni e veicoli in via sperimentale, che saranno trasformati in energia elettrica. A Pellestrina sarà realizzato un impianto in miniatura con l’obiettivo di ottenere almeno mezzo megawatt per un costo annuo di gestione tra i 700 e gli 800 mila euro all’anno: sarà testato in laguna su due bioreattori per valutare la resa della minicentrale in un anno, in base al clima veneziano. Le microalghe, tipo fitoplancton e alghe unicellulari allevate in laboratorio e selezionate, saranno inserite in cilindri trasparenti all’interno dei quali saranno immesse acqua e anidride carbonica prelevata dall’ambiente. Grazie all’effetto dei raggi solari saranno accelerati i processi fotosintetici. La biomassa prodotta subirà un procedimento per estrarre il biocarburante e altre sostanze pregiate di sintesi vegetale, il carburante sarà convogliato in un generatore per produrre energia e calore. Se la sperimentazione sarà positiva non sarà neppure necessario attendere la conclusione prevista entro cinque anni e potrebbe essere dato il via all’impianto vero e proprio da 40-50 megawatt che dovrebbe sorgere a Marghera, in un’area dismessa del Petrolchimico. La collaborazione tra le società prevede l’avvio della ricerca nel campo delle bioenergie, in particolare Veneto Agricoltura potrà sperimentare se parte della biomassa prodotta può essere impiegata come integratore di mangimi per prodotti ittici.
L’accordo prevede inoltre la collaborazione tra Enalg Spa e Veneto Agricoltura per la creazione di un Centro di riferimento di Algologia e Biotecnologie Fotosintetiche. C’è infatti la necessità di sviluppare sul territorio competenze professionali adeguate nel settore e, contemporaneamente, svolgere attività di ricerca industriale e sviluppo pre-competitivo nel settore delle energie rinnovabili.
«Questo progetto consente - ha dichiarato Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale - imsieme ai progetti legati alle altre fonti rinnovabili tra cui spicca il cold ironing (l’elettrificazione delle banchine a terra) di fare un grande passo in avanti verso l’autosufficienza energetica del Porto».
L’accordo prevede inoltre la collaborazione tra Enalg Spa e Veneto Agricoltura per la creazione di un Centro di riferimento di Algologia e Biotecnologie Fotosintetiche. C’è infatti la necessità di sviluppare sul territorio competenze professionali adeguate nel settore e, contemporaneamente, svolgere attività di ricerca industriale e sviluppo pre-competitivo nel settore delle energie rinnovabili.
«Questo progetto consente - ha dichiarato Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale - imsieme ai progetti legati alle altre fonti rinnovabili tra cui spicca il cold ironing (l’elettrificazione delle banchine a terra) di fare un grande passo in avanti verso l’autosufficienza energetica del Porto».
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