(L.M.) Tra i ventidue nuovi assunti da Actv, disoccupati in cassa integrazione dopo la chiusura dei cantieri navali De Poli di Pellestrina, ci sono anche due componenti della famiglia De Poli. Un «caso» che ha fatto alimentare nuove polemiche, soprattutto dal fronte delle piccole ditte che si erano opposte al concordato. Si tratta di Michele De Poli, uno dei soci del cantiere, e di Alessandro De Poli, figlio di un altro socio. «Non sta a noi fare discriminazioni - spiega il direttore generale di Actv, Maurizio Castagna - e dire chi sì e chi no. Nella trattativa noi ci siamo impegnati ad assumere tutti i dipendenti del comparto operaio, e così sarà. Valutazioni su eventuali responsabilità morali, le lasciamo ad altri». Ci sarebbe stato anche un terzo De Poli, Roberto, ma quest'ultimo avrebbe rinunciato, preferendo restare in mobilità, visto che manca poco alla pensione, ed intascando per la sua rinuncia un bonus. «Sappiamo benissimo le colpe che hanno i De Poli sulla fine del cantiere - scrivono le piccole ditte infuriate e sul piede di guerra - con oltre 136 milioni di euro buco finanziario, mentre hanno in Olanda una florida società di navigazione con circa una quindicina di navi dove hanno i loro lauti guadagni (De Poli Tankers BV). È una cosa gravissima ed assurda, è uno scandalo, che, con tutte le persone che sono a casa senza lavoro e senza sostentamento ci siano due De Poli ai quali è stato dato un posto fisso pubblico».
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