(A.B.) Continua la “lunga marcia” del gruppo “Pellestrina c’è!”, per affermare la volontà dell’isola di esserci dal punto di vista di una rappresentanza autonoma, staccata dall’attuale Municipalità del Lido-Pellestrina. Al nuovo incontro, avvenuto la scorsa sera nella sede dell’ex cinema Perla, erano stati invitati i rappresentanti delle categorie economiche, che hanno partecipato numerosi. Presenti quasi tutti i negozianti e parecchi pescatori, insieme ad Aldo Marmi, presidente di una delle Cooperative di pesca isolane. La nota dominante degli interventi, è stata la presa di coscienza della pesantezza della crisi economica che grava sull’isola, e l’ansia per il futuro. «Io voglio capire se ci sono speranze di sopravvivenza qui per i miei figli» ha detto in modo accorato un negoziante, dando voce ad un pensiero comune tra i presenti. Emilio Ballarin e Rossella Favero, i due portavoce del gruppo, hanno informato i partecipanti sulla disponibilità di alcuni assessori e anche del gabinetto del sindaco, all’ascolto e al dialogo con l’isola, in questo particolare momento in cui è in corso un processo di revisione delle Municipalità, all’insegna di una rivisitazione della macchina amministrativa, che non sia onerosa e che punti sulla razionalizzazione e sull’utilizzo funzionale delle risorse. «Non ci interessa un miniparlamentino con miniassessorati che siano brutte fotocopie onerose e mal funzionanti della struttura comunale - hanno concordato i presenti - ci interessa una rappresentanza che tenga conto della nostra identità ed abbia riferimenti e deleghe precise». E’ stato preparato quindi un testo rivolto alla popolazione per iniziare una raccolta firme nei luoghi pubblici: un appello a pensare insieme il futuro delle nuove generazioni assieme a quello dell’isola. Parola d’ordine; esprimere il disagio, ottenere una rappresentanza autonoma e rispettosa dell’identità dell’isola, cominciare ad immaginare il futuro. Presenza silenziose ed attenta, il presidente della Municipalità dell’estuario Giovanni Gusso e il consigliere Maurizio Pozzobon.
Nessun commento:
Posta un commento