sabato 26 settembre 2009

De Poli, il nuovo concordato parte in salita

Nel corso dell’assemblea dei creditori (che comprende anche il Comune)
è stato registrato un aumento delle passività. Si attendono le risposte
delle banche


Il cantiere De Poli è ormai al bivio. Ieri, nel corso di un’affollata
assemblea dei creditori, il commissario Emilio Borrella ha illustrato
il secondo concordato preventivo (ci sono venti giorni per esprimersi).

     
Com’è noto il primo concordato non aveva ricevuto il sostanziale via
libera e così si è passati a questa seconda e decisiva fase. In
particolare si punta alla vendita per 18 milioni di euro delle tre navi
che, stando a quanto hanno confermato i responsabili del cantiere,
hanno già ricevuto solide dimostrazioni di interesse. Quella dei 18
milioni è una cifra ritenuta prudenziale, nel senso che è ricavata da
una media di altre due quotazioni. Ma quello che più conta è che si
sono fatti avanti i compratori in grado di ridare ossigeno all’attività
di Pellestrina. Ieri mattina, davanti al giudice Rita Rigoni, si sono
espressi nove creditori (sei a favore, tre contrari). In questo gruppo
figura anche un’azienda di Ravenna che, come altre piccole realtà, si è
trovata in serie difficoltà proprio in seguito al mancato pagamento dei
lavori fatti a Pellestrina. «Ora aspettiamo le dichiarazioni di voto
delle banche - ha commentato l’avvocato Paolo Cortellazzo, che tutela
De Poli, all’uscita dell’assemblea - sicuramente questo concordato
preventivo è complesso, ma noi siamo qui perchè siamo convinti
dell’intera operazione. Ci sono compratori pronti a prendere le tre
navi e questo ci fa ben sperare». Il collegio difensivo dei De Poli ha
poi spiegato che questo è un concordato con offerte, ma con precise
penali. Le offerte in questione, poi, riguardano tre navi delle quali
due già in acqua. La nascita di questo secondo concordato è dovuta
all’eliminazione di alcune clausole che avevano fatto recedere gli
istituti di credito più esposti ed ora il nuovo percorso dovrebbe
trovare meno ostacoli. Le incognite e le sorprese, comunque, non
mancano. Basti pensare che nell’assemblea di ieri è emerso che tra i
creditori figura anche l’amministrazione comunale per un credito
collegato all’utilizzo di una sua area da parte del cantiere.

      Il commissario giudiziale, dottor Emilio Borella rimane un po’ abbottonato. Sa che la scalata è appena all’inizio.
     
«Saranno le banche, esposte con circa 100 milioni di euro, a decidere
se la seconda proposta di concordato preventivo andrà a buon fine
oppure no. In questa seconda ipotesi di concordato, i debiti, messi in
preventivo, sono aumentati con possibilità di arrivare fino a 136
milioni di euro di deficit. In questo secondo concordato – spiega il
dottor Borella – le cose sono un po’ cambiate rispetto alla prima
proposta. I debiti sono aumentati, rispetto alla prima previsione di
113 milioni di euro. Vi sono due ipotesi: nella prima è considerata
anche l’eventualità che non vengano percepiti vari contributi relativi
alla costruzione di alcune navi. E quindi i debiti salirebbero a 136
milioni nel primo caso, 117 milioni nel secondo. Perché il concordato
abbia possibilità fondate di essere approvato – riprende il commissario
giudiziale - bisogna arrivare a una quota di voti favorevoli di
creditori esposti per almeno circa 50 milioni di euro. Attualmente
hanno votato a favore per una quota di 3,2 milioni circa, di cui ieri,
nell’adunanza dei creditori, per 910 mila euro. I creditori che hanno
votato a favore – chiude il dottor Borella – erano in prevalenza
artigiani e piccoli fornitori. Ma è ovvio che la parte decisiva la
giocheranno gli istituti di credito, soprattutto Monte dei Paschi di
Siena, anche con la controllata Antonveneta, e Unicredit. Deve essere
chiaro che senza il “placet” delle banche non si va da nessuna parte.
Devo dire che sento una maggiore fiducia da parte dell’azienda De Poli.
Ma saranno fondamentali i prossimi 20 giorni».

domenica 20 settembre 2009

I genitori degli studenti della Zendrini «Troppi cantieri anche vicino a scuola»

Da tempo parcheggiare in tutta la zona è diventato molto difficile

Pellestrina allagata: monta la protesta dei genitori. Erano in tanti
l’altra mattina, dinnanzi agli uffici comunali dell’isola, in attesa di
poter parlare con il presidente della Municipalità Giovanni Gusso,
trattenuto però, per altre problematiche al Lido. La giornata del
nubifragio ha fatto esplodere la difficile situazione venutasi già a
creare l’anno scorso, mitigata in questi mesi dalle vacanze estive.

     
«E’ da tempo infinito che davanti alla scuola materna ed elementare
dell’isola, la Zendrini, vi è un cantiere di Insula - dicono - che
ostacola la viabilità e crea problemi di sicurezza anche per i bambini».

     
Sostanzialmente, il cantiere impedisce il parcheggio e la sosta, o
quanto meno lo rende assai difficile, perché riduce la strada
carrabile, nelle vicinanze della scuola, per i genitori che
accompagnano i loro figli.

      «Nella giornata del nubifragio, la
complessità della situazione è emersa in tutta la sua drammaticità -
dicono i genitori -
Pellestrina è l’isola
dei cantieri aperti e mai completati. Nel lato laguna dinnanzi alla
scuola non si può parcheggiare perché c’è il cantiere, una settimana
prima delle lezioni, è stato aperto un nuovo cantiere per la
realizzazione del marciapiede dinnanzi alla scuola lato mare. Quindi
noi non possiamo fermarci in nessun posto. Dove li lasciamo i bambini,
soprattutto in giornate di particolare maltempo? Dove non ci sono
cantieri, ci sono però mezzi pesanti che girano. Non vi è una pista
ciclabile, quindi nessuna sicurezza per i nostri figli. Con la forte
pioggia dell’altro giorno, si sono avuti problemi anche a scuola. Dal
tetto, appena rifatto, cadeva acqua, addirittura in una classe si è
staccato dal soffitto il pannello isolante che lo ricopre, acqua
entrava dai vetri. Se il cantiere lato laguna alla scuola non chiuderà
in tempi brevi, lasceremo i nostri figli a casa».

      Annalisa Busetto

Maltempo, un encomio al gruppo di volontari della Protezione civile


(L.M.) La sua casa era allagata da quaranta centimetri d’acqua piovana,
lui fuori in strada ad aiutare la gente. Nonostante questo è andato a
Mestre a prendere una pompa perché l’attrezzatura presente a
Pellestrina non bastava ad affrontare l’emergenza.
      Questo il comportamento del responsabile del gruppo di Protezione civile di Pellestrina, Silvano Baseggio, gruppo con sede all’ex scuola “Goldoni”. A lui, e a tutti i dieci volontari della Protezione civile di Pellestrina,
impegnati a fronteggiare il maltempo di mercoledì, il presidente della
municipalità isolana Giovanni Gusso, ha voluto rivolgere un pubblico
encomio per l’opera svolta.

      «Desidero ringraziare – ha detto Gusso – il gruppo di volontari della Protezione civile di Pellestrina
per il loro contributo e disponibilità, oltre ad esprimere la mia
solidarietà a coloro che hanno avuto danni per le case allagate. Il
maltempo eccezionale di mercoledì ha messo in risalto un grande senso
di comunità al Lido e
Pellestrina. Al
Lido, ad esempio, oltre al nucleo di Vesta Veritas, sono usciti, su mia
sollecitazione, anche i mezzi delle ditte Regazzo e De Martino, che
hanno operato gratuitamente, oltre al nucleo di Protezione civile
dell’associazione “Restauro e Conservazione”, per dare una mano dove
c’era bisogno».

sabato 19 settembre 2009

Si mangia poco variato e si fuma troppo Ecco il "ritratto" della popolazione


Con il Gazzettino di oggi i residenti a Venezia e nelle isole ricevono
un opuscolo pubblicato a cura del Comune che è molto interessante.
Pubblicato in 12mila copie, tratta di una ricerca epidemiologica
condotta a
Pellestrina per comprendere
gli stili di vita di una popolazione molto particolare, contrassegnata
storicamente da una forte endogamia. Ad interessare i ricercatori
Giorgio Levedianos e Filippo Brocadello sono stati anche alcuni dati
che si discostano dalle percentuali nazionali: ad esempio il numero di
obesi, superiore alla media nazionale. Per quanto riguarda le donne, la
percentuale è superiore del 4.8 per cento rispetto alla media nazionale
(13.9 nell'isola contro il 9.1 nel resto del Paese). Di queste il 61.4
per cento ha un'età compresa tra i 30 e i 65 anni, il 4.8 ha meno di
trent'anni, mentre il 34.5 ha più di 65 anni. Le signore in sovrappreso
sono il 31.9 per cento contro 26.6 a livello italiano. Ma anche i
maschietti non se la passano bene: gli obesi a
Pellestrina
sono il 4.3 per cento in più rispetto al resto della popolazione
italiana. Ben il 24.9 per cento degli uomini dell'isola è obeso o in
sovrappeso. Sono questi alcuni dei dati che si possono trovare
nell’opuscolo.

      Chi credeva che nell’isola in cui la pesca è
ancora oggi un’attività importante la popolazione mangiasse soprattutto
pesce si sbaglia. Il comportamento alimentare emerso dalle indagini
evidenzia un forte consumo di carne a scapito di pesce e verdura.
Offrono spunti di riflessione anche i dati relativi alle patologie
dichiarate: dai trent'anni in su, le malattie che più colpiscono i
residenti sull'isola sono soprattutto l'ipertensione arteriosa e il
diabete. Levedianos ha rivelato che un'indagine compiuta su un campione
di 362 bambini ha consentito di verificare che, proprio tenendo conto
delle particolarità di una popolazione storicamente "chiusa" ovvero con
poca o pochissima dinamica genetica si è avuto modo di accertare come
il 21 per cento dei bimbi sia portatore sano del fattore di Leiden
ovvero con una maggiore propensione nel corso del tempo a patologie
cardiologiche di una certa rilevanza.

Nuovo concordato, confermato il commissario Borella


Iniziano le manovre per tentare il salvataggio dei cantieri navali De Poli a Pellestrina.
Sarà ancora il dottor Emilio Borella il commissario giudiziale,
nominato dal tribunale, anche della seconda proposta di concordato
preventivo per evitare il fallimento dei cantieri navali De Poli di
Pellestrina. La prossima sarà una settimana fondamentale, forse decisiva, per le sorti della storica azienda di Pellestrina.
Come ben noto, sono quattro le istanze di fallimento presentate da
ditte creditrici e fornitori dei De Poli. Martedì è stata fissata
l’udienza per discutere l’istanza di fallimento ma è probabile che
questo appuntamento venga aggiornato più avanti, in attesa di capire
cosa succederà venerdì 25 quando inizierà l’iter per la valutazione
della proposta di secondo concordato. In previsione di venerdì
prossimo, quando è prevista l’adunanza dei creditori, è già iniziato il
lavoro “dietro le quinte”. I creditori potranno riservarsi venti giorni
di tempo per rispondere e quindi un verdetto definitivo arriverà solo
entro metà ottobre. Alcune aziende creditrici, che hanno già presentato
istanza di fallimento, hanno fatto pervenire alcune loro osservazioni
fortemente critiche anche sulla seconda ipotesi di concordato. In
particolare, secondo le ditte, il cantiere di
Pellestrina
verrebbe comunque chiuso. «Con il concordato invece – si legge nel
documento - si mette una pietra tombale alla verifica dei fatti
accaduti. Pare però che alcuni fornitori stiano predisponendo una
eventuale opposizione in caso il concordato passi ed una azione di
responsabilità verso gli amministratori per falso in bilancio
principalmente per il 2006 e 2007 in quanto in base a tali bilanci i
fornitori hanno affidato il cantiere per le loro forniture». Sono in
tutto quindici le osservazioni presentate. Si critica anche “che non si
faccia riferimento – si legge - alla richiesta di rinvio a giudizio per
"truffa aggravata e falso ideologico" dei vecchi amministratori e di
alcuni dirigenti del cantiere e alle indagini  in corso della procura
di Venezia per presunti indebiti contributi Cee per circa 3,4 milioni
di euro percepiti dal cantiere De Poli per le navi C. 228 e 229 e delle
conseguenze negative anche patrimoniali per multe e sanzioni in caso di
condanna (la retrocessione del contributo base è già stata prevista)".

      Lorenzo Mayer

venerdì 18 settembre 2009

Servono fondi per potenziare gli impianti


A Pellestrina le pompe hanno funzionato
correttamente e in modo tempestivo. Ma non ci sono i soldi per
completare il sistema fognario nell’isola mancano all’appello venti
milioni di euro. Lo spiega una nota di Insula, dopo il maltempo con 170
millimetri di pioggia caduta, nella giornata di mercoledì.

      Il giorno dopo il diluvio, al Lido e Pellestrina
si contano i danni. L’altroieri il presidente Gianpaolo Sprocati e i
tecnici di Insula si sono recati sul posto per verificare il
funzionamento delle pompe insieme al presidente della municipalità
Giovanni Gusso. «Si è potuto constatare – fa sapere una nota di Insula
- che le pompe hanno funzionato tempestivamente, in maniera corretta ed
efficiente. Da questo punto di vista, quindi, non c’è stata alcuna
carenza nel sistema. Inoltre, la società ha tempestivamente azionato
anche le pompe d’emergenza installate proprio per fronteggiare quantità
eccezionali di pioggia». Le risorse economiche sono insufficienti.
«Insula, - si legge nel testo - sta attuando fedelmente il piano
generale regionale di
Pellestrina.
Iniziato nel 1999, il progetto avrebbe dovuto concludersi entro il
2011. Ad oggi, invece, il blocco dei finanziamenti ha comportato anche
il conseguente blocco dei cantieri. Per completare il progetto di rete
fognaria, Insula dovrebbe appaltare altri 5 lotti (3 a
Pellestrina
e 2 a San Pietro in Volta) per un totale di circa 20 milioni di euro.
Va da sé che, essendo i lavori completati solo per metà rispetto a
quanto previsto, un evento di tale proporzioni non poteva che gravare
in maniera pesante sull’isola». Sprocati ha espresso solidarietà verso
coloro che hanno avuto danni. «Purtroppo – ha ricordato Sprocati - la
parzialità e incompletezza dei lavori, causata dai mancati
finanziamenti, non poteva ieri e non può oggi sostenere oggettivamente
un evento eccezionale come quello verificatosi mercoledì». Al Lido nei
negozi si contano danni per diverse migliaia d euro tra i negozianti.
Merce da buttare anche al grande supermercato “Billa”, via Dardanelli
ridotta ad un fiume in piena, allagamenti e disagi ovunque.

      Lorenzo Mayer

Collassa una grondaia, chiuso il nido Glicine

A Pellestrina acqua mescolata a fogna nelle case, chiesto il commissariamento di Insula

Essendoci la valvola di sfogo dei canali, a Venezia, la pur fortissima
pioggia non ha creato problemi di allagamenti, se non in qualche
negozio a causa del ristagno dell’acqua piovana all’asilo nido Glicine,
dove per il collasso di una grondaia ha iniziato a piovere nelle aule.
Oggi la scuola resterà chiusa per sistemarla. I vigili del fuoco hanno
tuttavia lavorato senza sosta per decine di chiamate relative a
infiltrazioni e crolli di intonaci. Alle 13, in Frezzeria, una grossa
porzione di intonaco si è staccata da una casa all’altezza dell’angolo
che l’affollata calle fa con lo “Chat qui rit”. Fortunatamente nessuno
si è fatto male. Molti interventi dei pompieri sono stati effettuati
per recuperare imbarcazioni colate a picco. Nel primo pomeriggio di
ieri si sono verificati anche diversi corto circuiti, il più pericoloso
dei quali all’ex Coletti a Cannaregio dove il fumo si vedeva anche da
distante.

      Traffico in tilt, strade allagate come torrenti in
piena, negozi, scantinati e appartamenti nei seminterrati sott’acqua al
Lido. Danni per diverse migliaia di euro in molti negozi nelle strade
limitrofe del Gran Viale con attività commerciali allagate da almeno
sessanta centimetri d’acqua piovana che quindi, oltre alla merce da
buttare hanno perso una giornata di lavoro. La viabilità ha subito i
disagi più pesanti, dagli Alberoni, fino a Ca’ Bianca, il traffico
procedeva a passo d’uomo, con molti punti impraticabili per le auto.
Problemi lungo tutta via Sandro Gallo e via Malamocco, allagati i
lungomari D’Annunzio e Marconi.
Negozianti in strada per protesta. A
Pellestrina un’ora di pioggia battente ha provocato allagamenti in
tutta l’isola, ad eccezione della zona di S.Pietro. Danni ingenti in
molte case, campi e giardini, che si sono ritrovati invasi anche da
liquami fognari. Dito puntato sui lavori di Insula, che da anni, sta
realizzando i sottoservizi secondari del nuovo sistema fognario, su
“una quantità inaccettabile di cantieri aperti e mai conclusi”, e sul
timore che “le pompe per far defluire l’acqua, non funzionino, o che
non vengano azionate in tempo utile”. Tanto che il consigliere comunale
leghista Alberto Mazzonetto ha chiesto il commissariamento di Insula:
«È ormai la quarta volta in un anno che l’isola di Pellestrina quando
piove va sott’acqua per 25/40 cm. segno che i lavori fatti non son
serviti a nulla, nonostante siano stati spesi milioni di euro». Gli ha
fatto eco il presidente del consiglio comunale Renato Boraso.

     
“Sono molto ma molto arrabbiato” commenta Teddy Scarpa, che si è
ritrovato, con la casa sommersa dall’acqua e dalla fogna. Tutta la
famiglia si è data immediatamente da fare per pulire il possibile, ma
l’odore, terribile, ristagna dappertutto. Anche il giardino, come
centinaia nell’isola non è stato risparmiato. “Ciò che è terribile è la
sensazione di impotenza che si prova quando vedi questo fiume d’acqua
mescolato a liquame che entra nella tua casa, tocca e sporca le tue
cose, i tuoi mobili, tutto, e non sai con chi prendertela, perché
sicuramente se la situazione è così drammatica per nemmeno un’ora di
pioggia, c’è sicuramente qualche errore umano nella progettazione o
realizzazione dei lavori. Ora voglio sapere di chi è la responsabilità
dell’accaduto”. Come Scarpa, decine e decine di altre famiglie. Quasi
tutti hanno prodotto documentazione fotografica, alcuni si sono rivolti
ad avvocati. Ci sono danni, ma quelli più pesanti sono quelli morali,
con gente che non si sente più al sicuro nemmeno quando piove. Appena
terminato il nubifragio, la strada della laguna era un’immensa corsia
d’acqua, ma le zone più colpite, che hanno richiesto l’intervento della
Protezione Civile, che ieri ha lavorato tutto il giorno, sono state in
sestier Zennari e in località Vianelli-Busetti. Il furgone per il
trasporto dei disabili è rimasto impantanato nel fango e nel torrente
d’acqua dinnanzi alla scuola elementare Zendrini, ed è sempre stata la
Protezione Civile a risolvere la situazione. Nel pomeriggio, visto il
perdurare del maltempo, è stata chiesta in prestito al gruppo di Mestre
della Protezione Civile una pompa da svuotamento, per accelerare gli
interventi. I due campi sportivi dell’isola sono strapieni d’acqua.
L’entrata , posta lato mare della Coop è impraticabile. Da Insula fanno
sapere che tutte le pompe sono state azionate e sono tutte funzionanti.
“Non ne siamo convinti” replicano gli isolani. E stamane una
delegazione di residenti si recherà dal presidente della Municipalità,
Giovanni Gusso per esporre la situazione.

mercoledì 16 settembre 2009

Penso ogni giorno ai problemi della mia isola


Ringrazio per la lettera e i consigli della Signora Maria Teresa
Vianello che abita in terraferma da circa vent’anni e che viene in
Isola in estate. Preciso, tuttavia, che il sottoscritto, in Isola è
presente tutti i giorni, il che, certo, non per vacanza, ma per
procedere a sopralluoghi, incontri con associazioni e con gruppi di
cittadini, i quali, spesso e sovente, si lamentano dei numerosi
problemi irrisolti presenti nell’Isola nonché delle difficoltà che
trovano i cittadini nel comunicare con le Istituzioni. Se non ci sono
probabilmente è per partecipare a riunioni di Commissioni e Consigli di
Municipalità che si svolgono al Lido. Gentile Signora, pur nel totale
rispetto nelle sue osservazioni sull’assenza di aspetti propositivi, Le
posso assicurare che parecchie soluzioni, progetti ed istanze da me
vengono avanzate alla Municipalità ed approvate in Consiglio magari a
larga maggioranza, nonché in altre sedi istituzionali, solo che spesso
non mi vengono date risposte. La invito, cortesemente, a dettagliarsi
suggerendole di dare una piccola scorsa ai verbali trascritti dai
segretari verbalizzanti. La ringrazio per il consiglio che mi ha dato
ad essere più propositivo, cercherò di fare del mio meglio, ma mi sento
fino ad ora di aver fatto il possibile come Consigliere di minoranza
nella Municipalità di Lido –
Pellestrina.
Più specificamente, sul problema della pulizia della spiaggia, del
verde o comunque, della fruibilità generale degli spazi pubblici: Lei
scrive che ci sono stati tempi peggiori in passato. Posso ammettere che
ciò può esser vero. Le assicuro, anche, che non c’è nessuna critica
contro gli operatori che svolgono il loro lavoro, ma sicuramente esiste
una censura contro le Istituzioni che, a mio parere, devono e possono
investire di più per risolvere i problemi che comunque esistono (vedi
carenze nei trasporti quotidiani, assistenza sanitaria, cantieri aperti
da due anni e mai chiusi, disoccupazione per la crisi della pesca e dei
cantieri navali). Quindi, visto che lei ha a cuore i problemi l’Isola,
la invito a contattarmi in modo da poterci confrontare e quindi per
poter avanzare anche le sue proposte. Per il resto continuerò a
battermi come sempre, come si evince facilmente, sui numerosi problemi
dell’Isola ancora irrisolti.

      Alessandro Scarpa “marta”
      consigliere della Municipalità del Lido-Pellestrina.

martedì 15 settembre 2009

Pellestrina bisogna essere più propositivi


Continuo a leggere sulla stampa articoli su Pellestrina
con dichiarazioni del Consigliere di Municipalità, Alessandro Scarpa
Marta, che dipingono l’isola come un luogo dimenticato da Dio e dagli
uomini. Io abito in terraferma da circa vent’anni; mi sono trasferita
per esigenze di vita, ma continuo, per fortuna, a trascorrere lunghi
periodi dell’anno, soprattutto in estate (tre mesi), nella mia isola.
Sinceramente non vedo questa realtà apocalittica da lui descritta.

      Le spiagge sono sporche e ci sono le alghe; sì, è vero, ma Pellestrina
non ha un arenile gestito da privati, come al Lido, dove vengono
investiti fior di quattrini con un rimando ovviamente economico.
Pellestrina
attualmente ha una spiaggia libera, e sinceramente, da dopo che sono
iniziati gli interventi di pulizia, manuale, perchè se uno vuole tutto
dritto e spianato va a Jesolo, Cavallino, o al Lido, e paga, è pulita
da plastica, vetro, e da altri materiali che non appartengono al sito.

     
Tra l’altro, tali materiali arrivano continuamente perchè portati dal
mare, o lasciati, e il consigliere non lo dice mai, dagli stessi nostri
concittadini. Gli stessi che nell’arenile, e anche questo lo dimentica
di dire, si sono costruiti capanne che sembrano case. Proprietà
private, perchè se qualcuno si avvicina, li mandano via. Io sono
un’appassionata della spiaggia, per cui tutte le mattine me la godo, e
devo dire che quotidianamente vedo gente, operatori, che raccolgono
sacchi e sacchi di rifiuti, che poi passa un camion a ritirare. Lo
stesso non posso dire dei nostri paesani, che lasciano sulla spiaggia
di tutto. Vedo inoltre che molti di questi operatori è gente
dell’isola, disoccupata, ex pescatori, anche persone di una certa età,
che se non avessero questa opportunità, forse avrebbero grossi problemi.

     
Il verde è poco curato e/o inesistente? Sinceramente ho visto tempi
molto peggiori rispetto a questo: fino a qualche anno fa, quando il
verde pubblico era gestito direttamente da Veritas, si vedeva
quotidianamente un operatore che tutto faceva tranne lavorare. Oggi mi
sembra che chi c’è lavora. Ovviamente ci saranno costi e preventivi
stanziati da rispettare, ma il segnale della presenza e quindi della
cura c’è. Ho notato con piacere che tutte le fioriere, anche quelle
posizionate da Insula, sono state riempite con fiori, e questo non era
mai successo. I canneti della Mara sono stati bruciati, e subito è
stato posto il nastro segnaletico. Vedo che si stanno facendo le
potature di buona parte del tamerici dell’isola. Tutto questo mi dà da
pensare che l’interesse per
Pellestrina c’è. Non pensi il consigliere Scarpa che in altre realtà ci sia un’attenzione maggiore.
     
Quello che però gli consiglio, è di essere più propositivo; non si
possono soltanto elencare i problemi, bisogna pure pensare a come
risolverli. Cosa che lui non fa mai. La lista della spesa la sanno fare
tutti, non occorre una particolare intelligenza, che serve però per
risolvere o pianificare le situazioni. Che opinione si può fare di
Pellestrina
chi legge i quotidiani con le sue affermazioni? Chiederei quindi al
consigliere Scarpa di proporre soluzioni e progetti, senza più fare il
mero elenco delle cose che non vanno. E anche di essere più presente in
isola. Io abito fuori, ma anche lui, e con il "sentito dire" o con il
"mi hanno comunicato", non si va molto avanti.

      Maria Teresa Vianello

sabato 12 settembre 2009

Albergo diffuso, una proposta per Pellestrina

 

E’ interessante analizzare come, al di là del turismo di massa e dei pacchetti di viaggio preconfezionati, si stia affermando un nuovo modello di turismo ecocompatibile, attento a rispettare il territorio e a preservare il tessuto sociale, che in esso è innestato, grazie alla valorizzazione dell’ambiente, della storia e della cultura dei luoghi. L’esperienza dell’“Albergo diffuso”, è esemplare a mettere in luce come sia possibile promuovere sia la ricettività dei borghi storici, di cui l’Italia è ricchissima, sia le comunità locali che li abitano: tale proposta si concretizza nella diffusione della ricezione in più abitazioni, secondo una concezione orizzontale, centralizzando invece, in un’unica sede, i servizi di tipo alberghiero (reception, spazi comuni, sala da pranzo). Questo permette la rivitalizzazione del territorio, il potenziamento del senso di ospitalità di una comunità, garantendo al turista una diversa qualità relazionale e di incontro con il contesto locale, che esce dall’anonimato e dallo standardizzato.
      Tali esperienze rafforzano e consolidano i legami di una comunità, il senso di appartenenza alla cultura e alle tradizioni, ma nel contempo aprono all’incontro con l’altro. Non a caso questo modello, nato nel Friuli del dopo terremoto, per favorire il processo di ricostruzione e rivitalizzazione dei piccoli centri colpiti, evitandone l’abbandono, si è poi affermato in molte regioni, rappresentando un elemento distintivo e di qualità del made in Italy.
      Si tratta di un turismo che non cementifica, anzi richiede di preservare e restaurare la delicata struttura urbana dei luoghi, di sviluppare una rete fra soggetti diversi per potenziare tutte le risorse presenti, garantendo uno sviluppo socio-economico che non snatura il territorio e le relazioni fra le persone, ma ne valorizza storia, cultura e costumi.
      In tal senso, questa esperienza, che nel Veneto sembra non aver trovato alcuna opportunità di realizzazione, può rappresentare una proposta interessante ed una sfida raccoglibile per un territorio come quello dell’isola di Pellestrina. In esso sono presenti tutte le condizioni per sviluppare l’“Albergo diffuso”, mettendo in rete, in uno scenario di impagabili bellezze naturali, preziose sinergie fra soggetti e risorse, in grado di garantire capacità ricettiva, ospitalità, pesca turismo, qualità ambientale, dando vita ad un modello proprio e originale, garante di uno sviluppo compatibile con il delicato equilibrio ambientale e sociale, che connota la vita dell’isola.
      Paolo Bonafè
      Lido di Venezia

venerdì 11 settembre 2009

E Actv gestirà le revisioni delle auto di Lido e Pellestrina

Cambio di statuto per poter controllare periodicamente le 9500 vetture: «Nessuna concorrenza ai meccanici»

 

Dal prossimo 6 ottobre la revisione dell’auto si potrà fare direttamente anche al Lido. A garantire il servizio sarà Actv che, per la prima volta nell’isola, oltre ad occuparsi del servizio di trasporto pubblico si “mette in proprio” e potrà revisionare anche i veicoli, di un peso non superiore, a pieno carico, alle 3,5 tonnellate. Perciò oltre alle auto potranno ottenere la revisione, anche ciclomotori, moto e furgoni.
      Si tratta di una novità assoluta, che sarà operativa solo al Lido e non negli altri depositi della terraferma a Mestre e Chioggia, che avrà la sua base operativa in via Carlo Zeno, nella zona del lungomare D’Annunzio. In passato lo stesso stabile aveva ospitato, periodicamente nell’isola, la revisione delle auto gestita però dai tecnici della Motorizzazione civile. Stavolta, invece, farà tutto, in casa, l’azienda di trasporto pubblico. Il progetto voluto fortemente dalla municipalità del Lido e Pellestrina, è stato presentato ufficialmente ieri all’ex liceo “Orseolo” dal presidente Giovanni Gusso, con il responsabile del servizio automobilistico Actv Elio Zaggia, il coordinatore del servizio di trasporto su ruota del Lido, Roberto Bellemo, nonché Andrea Conte che ha seguito il progetto relativo alla nascita del punto revisione. Presenti anche il vicepresidente del parlamentino, Angelo Ghezzo, e il delegato, Maurizio Pozzobon.
      Non è stato facile attivare questa nuova opportunità nell’isola: tanto che Actv ha dovuto provvedere anche ad un cambio interno del suo statuto, ad acquistare un banco prova ad hoc e tutta una nuova strumentazione Si calcola che nel territorio della municipalità, al Lido girino un numero elevatissimo di auto: circa ottomila auto, più altre millecinquecento nell’isola di Pellestrina Considerato che la revisione avviene inizialmente ogni quattro anni, poi ogni due per le vetture più vecchie, si calcola che si potrebbero essere circa 2500 auto all’anno a poter usufruire della revisione dell’auto vicino casa. Con un risparmio di costi di viaggio, per raggiungere la terraferma, tempi più rapiti, niente coda al ferry. Il servizio sarà operativo, dal martedì al sabato, dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 16, occorrerà prenotare la revisione telefonando al numero 041.2722114. «Nessuna concorrenza ai meccanici locali – precisa Gusso – anzi un possibile nuovo indotto per chi dovrà attrezzare l’auto al meglio per superare la revisione. Actv si occuperà solo della revisione finale, non di fare anche eventuali lavori necessari che dovranno essere fatti nelle tradizionali officine». I costi saranno quelli tabellari definiti a livello provinciale: 67,80 euro per revisione con bollino blu, 64,80 senza il bollino. In caso di esito negativo il controllo verrà considerato come una prerevisione al costo di 21,80. Sul fronte del servizio di trasporto pubblico confermato il ripristino, da lunedì, del capolinea della linea di autobus V in via Parri dalle 7.02 alle 20.32, con partenze ogni 20 minuti, a cadenza di dieci minuti dalle 7.30 alle 9.
      Lorenzo Mayer

martedì 8 settembre 2009

Odissea tra Venezia e Chioggia, rotti il ferry e il bus

Centinaia di pendolari e turisti sono rimasti bloccati due ore agli Alberoni, ma una volta arrivati a San Pietro pure la corriera era guasta

Tutti inviperiti contro l’Actv anche perché, beffa finale, sono stati schiacciati come sardine in un solo battello

 

Lunedì 7 Settembre 2009

 

Centinaia di passeggeri, provenienti da Venezia e diretti verso Pellestrina e Chioggia sono rimasti bloccati circa due ore agli Alberoni, a causa di un guasto alle macchine del ferry boat. Non hanno potuto far altro che attendere l'arrivo di un traghetto sostitutivo, appositamente predisposto dall'Actv.
      Finalmente saliti a bordo i passeggeri credevano che la disavventura fosse finita. Sbagliavano, però, giacché, appena arrivati a destinazione, da un momento per l'altro anche il motore di un autobus della linea in coincidenza, ha cessato di funzionare. Visibilmente contrariato, l'autista ha invano tentato di risalire all'origine dell'inatteso guasto.
      La situazione, per fortuna, è stata risolta da un meccanico specializzato di Chioggia, anch'egli reduce dall'estenuante attesa all'imbarcadero di Alberoni. Si trattava di un piccolo inconveniente, prontamente riparato con gli attrezzi della cassetta in dotazione alla corriera.
      La presenza dell'autoriparatore a bordo è stata provvidenziale perché, altrimenti, l'attesa si sarebbe protratta ancora a lungo. Nel frattempo, i pellestrinotti se la sono cavata facendosi venire a prelevare da pescherecci e motobarche da lavoro. Partite da Santa Maria del Mare, avviatesi lungo la strada a ridosso del murazzo, le corriere sono alla fine arrivate all'imbarcadero per Chioggia, che si trova nei pressi del cimitero.
      Preso letteralmente d'assalto, il battello è arrivato a Chioggia colmo all'inverosimile di turisti e lavoratori pendolari.
      «Si è trattato di un'autentica avventura», commenta il maresciallo della Finanza in pensione, Nicola Virdis, già responsabile dei mezzi nautici delle Fiamme Gialle. «Purtroppo - prosegue - devo segnalare che l'Actv non ha in alcun modo assistito i passeggeri. Chi interpellava il personale non otteneva alcuna risposta. Per fortuna, la stragrande maggioranza dei malcapitati ha reagito con grande spirito. Un gruppo di francesi, ad esempio, è riuscito a sollevare il morale, intonando canti di montagna. L'allegria dei nostri cugini d'Oltralpe non ha, però, convinto i turisti tedeschi che imprecavano contro l'andazzo italiano. I più arrabbiati erano, comunque, i pendolari chioggiotti, al rientro dal lavoro».
      Virdis conclude osservando che il fatto ha messo in luce la scarsa flessibilità dell'Actv, che avrebbe potuto dirottate sugli Alberoni il battello che, ogni mezz'ora, collega Chioggia con Pellestrina.
      Roberto Perini

Un ferry si guasta e Pellestrina resta isolata per tre ore, la rabbia della gente

Domenica 6 Settembre 2009

 

Un ferry dell’Actv che si rompe. E l’isola di Pellestrina che resta isolata per ben tre ore, tra la rabbia della gente. É successo, ieri pomeriggio, attorno alle 18, quando ai pendolari che cercavano di tornare verso il Lido e quindi verso Venezia, è stato detto che il ferry non avrebbe effettuato la corsa. Secondo quanto raccontato da alcuni veneziani, che stavano cercando di rientrare in città, la corsa sarebbe stata annullata in seguito ad un guasto al ferry. In un primo momento ai pendolari era stato detto che il mezzo sostitutivo sarebbe arrivato nel giro di mezz’ora, ma l’attesa è durata invece quasi tre ore. Immaginabili le reazioni di quanti avevano programmato la serata a Venezia e si sono visti costretti a rimanere per ore in attesa al pontile. In coda, alle 20, c’erano almeno una cinquantina di autovetture. Sul caso, ieri sera, è intervenuto anche il consigliere di municipalità, Alessandro Scarpa: «L’Actv non può lasciare un’isola tagliata fuori dal mondo per ore. É inammisibile. Il piano per le emergenze, di cui si parla da anni, che fine ha fatto?».
      Problemi alla navigazione, sempre ieri pomeriggio, anche per un’imbarcazione condotta da un gruppo di stranieri. L’house boat in questione è rimasta bloccata in un canale di Torcello in seguito alla bassa marea. Sul posto sono tempestivamente intervenuti i militari della Guardia costiera, che hanno dovuto attendere il cambiamento della marea per trainare l’imbarcazione fuori dalla secca.