mercoledì 25 ottobre 2006

Caso Socove, i residenti sono esasperati

Rifiutata la proposta avanzata dall’amministrazione per cercare di risolvere il problema

«Mettere la parola fine a
questo problema che si sta trascinando da tempo». Queste le parole
pronunciate ieri da Ezio Oliboni, Presidente della settima commissione
consiliare (Politiche della Residenza), in attesa dell'arrivo dei
consiglieri, quasi tutti giunti in ritardo, ben oltre il quarto d'ora
accademico.

Il caso "Socove" a Pellestrina
, uno dei numerosi punti all'ordine del giorno della Commissione, pare
davvero giunto al capolinea, almeno per quanto riguarda la parte di
gestione di competenza dell'amministrazione comunale. Ha ben illustrato
la vicenda l'assessore ai Lavori pubblici e alle politiche della
residenza, Mara Rumiz, nel corso dell'audizione. Neppure l'intervento e
l'impegno del delegato della Municipalità di Pellestrina
del Lido, Gianni Boldrin, hanno fatto considerare ai pellestrinotti
coinvolti sufficientemente buona la proposta comunale di incorporare
all'interno della proprietà privata la viabilità della salizada,
allargando, quindi, gli spazi dei giardini delle villette e facendo sì
che i cancelli si aprano direttamente sulla nuova strada. L'intervento
di costruzione di un edificio nella zona in questione e di
realizzazione della viabilità pubblica a quota 1.30 metri (rialzo della
salizada a norma per ovviare al problema acqua alta) non aveva tenuto
conto di armonizzare l'opera pubblica con le necessità delle famiglie
proprietarie delle villette singole già esistenti e poste a quota di
calpestio più basso. Luce e sole portati via dagli alti muri
dell'edificio e acqua in eccesso nei giardini di casa, con conseguenti
notevoli e facilmente immaginabili disagi, hanno fatto insorgere i
proprietari delle villette, i quali, ormai esasperati dalla situazione,
hanno rifiutato anche l'ultimo tentativo da parte comunale di giungere
ad un pacifico e civile accordo. A questo punto aspettano solo che le
pendenze amministrative e civili (e forse anche penali) con Socove
giungano al loro epilogo.


venerdì 20 ottobre 2006

Palmiro Fongher taglia oggi uno dei più importanti traguardi della sua vita


Palmiro Fongher taglia
oggi uno dei più importanti traguardi della sua vita, ma in palio non
c'è alcuna bandiera rossa. Il popolarissimo ex regatante, infatti,
vincitore 12 volte della Regata Storica, re del remo nel 1981, corona
50 anni di matrimonio con la cara moglie Emilia Vianello, sposata a Pellestrina
proprio il 20 ottobre del 1956. Era l'anno precedente alla sua prima
bandiera rossa conquistata in Canalazzo col fratello Bepi, e chissà
quanto ha contato in quell'esordio vincente l'equilibrio dato dal
matrimonio.

Palmiro e Emilia, pur lasciando il cuore in isola, da Pellestrina
si sono trasferiti ormai da una vita a Castello, dove sono
un'istituzione, hanno avuto tre figli (Lorella, Lino, Alessia), e ora
sei nipoti. E la tradizione remiera, com'è ovvio, è garantita: Lino è
un forte regatante, primo per tre anni consecutivi tra i giovanissimi e
plurivincitore della Storica in caorlina, mentre il nipote Alessandro
ha già vinto due volte la regata dei giovanissimi.

Domani, figli generi e nipoti festeggeranno Palmiro e Emilia in un noto locale veneziano. Auguri agli sposi!


lunedì 16 ottobre 2006

Anniversario dell'affondamento della motonave "Giudecca"


Tutta l'isola di Pellestrina
ha voluto commemorare ieri il sessantaduesimo anniversario
dell'affondamento della motonave "Giudecca". Nessuno è voluto mancare,
i pellestrinotti hanno dimostrato, ancora una volta pur in un'occasione
così triste, un profondo senso di appartenenza al proprio territorio.
Presenti anche alcuni parenti delle persone morte a seguito
dell'affondamento, provenienti anche da fuori città, tra cui una coppia
giunta appositamente da Roma. L'anniversario in realtà ricorreva
venerdì scorso, ma la Municipalità del Lido e Pellestrina ha voluto celebrarlo ieri con una cerimonia istituzionale.

Era
il 13 ottobre del 1944, quando la motonave Giudecca venne affondata,
davanti alla chiesa di Ognissanti, da tre caccia angloamericani. E
proprio dal piazzale antistante la chiesa di Ognissanti è iniziata la
manifestazione con l'alzabandiera alla presenza del vicesindaco Michele
Vianello, del presidente della municipalità Giovanni Gusso e del vice
Angelo Ghezzo, nonché di Stefano Stipitivich, delegato dell'esecutivo
alla cultura e vero regista dell'iniziativa. Pellestrina
, oltre sessant'anni dopo, non ha dimenticato una delle pagine più
tristi della sua storia, dove persero la vita centinaia di persone. E
proprio per "fare memoria" e non dimenticare, dopo la santa messa
celebrata nella chiesa di Ognissanti, sono state presentate alcune
iniziative. E' stato "svelato", in anteprima, il bozzetto del
bassorilievo, opera dell'artista Giuseppe Vio (pittore e scultore) che
verrà fuso in bronzo, a cura della municipalità, il prossimo anno. Il
bozzetto di Giuseppe Vio, figlio di Romano Vio, altro personaggio molto
conosciuto a Pellestrina , ha creato il bozzetto che raffigura la motonave "Giudecca", mentre sta affondando, in lontananza si scorge l'isola di Pellestrina con alcune persone ben stilizzate, che piangono evidentemente disperate. Il corteo, poi, ha raggiunto il cimitero di Pellestrina
dove è stato inaugurato il restauro della lapide che riporta la data
del 13 ottobre 1944. Un corteo a piedi, e uno acqueo, salito su un
motoscafo Actv ha deposto una corona nel punto in cui si è verificato
l'affondamento. Una giornata triste, ma anche carica di significato e
di valore artistico. E da questo triste momento è scaturito un segno
importante di vita, visto che in concomitanza si è svolta anche la
festa del donatore dell'Avis con consegna dei vari attestati e
regata.

Lorenzo Mayer



Avvicendamento in Municipalità

Domenica, 15 Ottobre 2006

Avvicendamento nel consiglio di Municipalità del Lido e Pellestrina
. Sono state, infatti, ratificate le dimissioni presentate da Annalisa
Busetto (Ds). Una decisione assunta per motivi personali. Al suo posto
entra Piero Ballarin, artigiano di Pellestrina .

Un bassorilievo ricorderà i caduti del "Giudecca" Oggi la cerimonia

Domenica, 15 Ottobre 2006

(a.b.) Ricorreva venerdì ma sarà ricordato oggi a Pellestrina
il sessantaduesimo anniversario dell'affondamento della motonave
"Giudecca". La tragedia, che costò la vita a centinaia di civili
innocenti, fu una delle pagine più tristi della storia dell'isola. Era
il 13 ottobre 1944, le cronache del tempo e i ricordi della gente che
vide, la raccontano come tiepida e soleggiata. La motonave Giudecca
rinunciò a partire alle 10.30 da piazza Vigo a Chioggia, direzione
Venezia, paradossalmente, per ragioni di sicurezza. Partì alle 12 e 30,
carica di passeggeri, molti dei quali erano rimasti bloccati prima.
L'imbarcazione, con all'interno centinaia di persone, provenienti da
zone diverse, viaggiò tranquillamente sino all'altezza di Ca' Roman.
Poi il rumore sordo di motori, e l'inizio della paura. Erano tre caccia
angloamericani, che iniziarono a volare sopra il battello, e al
cimitero di Pellestrina , iniziò
il terrore. Bombe, raffiche di mitragliatrice, urla e invocazioni; è
l'inferno. La motonave devastata, naviga sino all'inizio del centro
abitato dell'isola, ed affonda dinnanzi alla chiesa di Ognissanti. La
laguna era rossa dal sangue dei morti e dei feriti. Si composero subito
ottanta salme, mentre una settantina di feriti gravi, molti dei quali
morirono nei giorni successivi, furono portati nei nosocomi più vicini.
La commemorazione, che si svolgerà in concomitanza con la Giornata
Avis, avverrà dopo la messa in Duomo. Ci saranno un corteo acqueo e un
corteo a piedi che deporrà una corona d'alloro in cimitero. Per
l'occasione, la Municipalità esporrà il bozzetto in gesso del
bassorilievo bronzeo che commemora la tragedia.

Durante
la festa del donatore saranno assegnati gli attestati dell'Avis, ma non
ci sarà alcuna raccolta di sangue, come erroneamente segnalato venerdì.


domenica 15 ottobre 2006

Inseguimento in laguna, due arresti

La Finanzia ha denunciato altri 15 pescatori, sequestrate 4 barche e 3 quintali di vongole

Inseguimento notturno,
poco prima della mezzanotte di giovedì, in laguna. Per quasi mezz'ora
un barchino di caparozzolanti, con a bordo due fratelli di Pellestrina
, ha cercato di "seminare" tre unità veloci della Guardia di Finanza
che l'aveva sorpreso a pescare in una delle zone proibite, causa
inquinamento, proprio davanti a Marghera. A fari spenti, zizagando tra
le secche, i fratelli pellestrinotti si sono spinti fino alle acque
davanti alla loro isola. Ma i finanzieri si sono dimostrati più abili e
alla fine, a finire in secca, sono stati proprio i due pescatori: P.B.,
di 51 anni, e A.B., di 47. Entrambi arrestati per resistenza, dovranno
rispondere anche di una sfilza di violazioni del codice della
navigazione nonché della normativa sulla pesca. La loro imbarcazione,
poi, è stata sequestrata. Nella stessa uscita notturna la Finanza - con
il suo Reparto operativo aeronavale, che è diventato un po' lo
specialista del settore - ha denunciato anche altri 15 caparozzolati
che pescavano davanti a Marghera, sequestrando le tre imbarcazioni su
cui si trovavano. In tutto, compreso il "bottino" trovato sulla barca
dei due fratelli pellestrinotti, sono stati così recuperati tre
quintali di vongole.

Insomma
un blitz riuscito che ha potuto contare sull'effetto sorpresa. Ormai da
tempo, come noto, i pescatori hanno attivato un sistema di "pali"
(gente che staziona sul ponte della Libertà, piuttosto che in barche
sparse per la laguna) che li avvisano, via cellulare, dell'arrivo delle
forze dell'ordine. Stavolta, però, i finanzieri sono riusciti ad
eludere questa sorveglianza. E quando sono arrivati con i loro mezzi
nelle acque davanti a Marghera la sorpresa è stata generale. In tutto
c'erano dieci barchini al lavoro. I finanzieri hanno dovuto
concentrarsi su un gruppetto. Tre barche non hanno nemmeno cercato di
scappare. Anzi, c'è stato chi non ha nascosto la propria "ammirazione":
«Ma come avete fatto? Da dove siete sbucati?». Una quarta, quella dei
fratelli pellestrinotti, ha tentato il tutto per tutto. Probabilmente i
due confidavano nella propria conoscenza della laguna, ma gli è andata
storta.

Roberta Brunetti


venerdì 13 ottobre 2006

Un'isola di donatori di sangue Domenica la giornata dell'Avis


Pochi abitanti, ma con un cuore grande così. Pellestrina
, infatti, si distingue nel panorama dei donatori di sangue per la
massiccia presenza di persone che si presentano con puntualità svizzera
al centro trasfusionale dell'ospedale civile. Tre anni fa i soci
dell'Avis si contavano in una trentina, oggi sono già 250 e il loro
numero continua ad aumentare.

È
con questo spirito che domenica si svolgerà la seconda Giornata del
donatore, dove sarà organizzata una raccolta straordinaria di sangue.

«Generalmente
- spiega il presidente dell'Avis veneziana, Roberto Belli - l'affluenza
media a queste trasferte è di 35 donatori, dei quali 7-8 sono nuovi.
Crediamo molto nella politica del decentramento e nella
responsabilizzazione di chi vive sul territorio.

La
giornata comincerà alle 10.15 con il raduno di fronte alla delegazione
municipale. Alle 10.30 partirà il corteo per il duomo e alle 10.45 in
laguna saranno commemorate le vittime della motonave Giudecca dagli
equipaggi che prenderanno parte alla regata, organizzata dal gruppo
Avis "Murazzo" in collaborazione con l'amministrazione comunale. La
regata partirà alle 12.30 davanti al duomo. Per i veneziani è prevista
la partenza dal Monumento su mezzo Actv gratuito alle 9.15.


Municipalità: «Bonifica con 100 euro»


(L.M.) Al Lido e Pellestrina sono state individuate numerose discariche abusive di amianto: Dagli Alberoni, al cimitero di Pellestrina
, per arrivare a Malamocco oppure all'amianto abbandonato, vicino a un
cassonetto di rifiuti in via Zara, in pieno centro al Lido. Ecco perché
dopo le numerose segnalazioni ricevute, si è temuto che questa
situazione, se non adeguatamente affrontata, potesse portare a un
rischio rilevante per la pubblica incolumità. Da qui l'iniziativa del
la Municipalità del Lido e Pellestrina
. Da oggi, un singolo cittadino privato, pagando la cifra di 100 euro,
potrà avere l'intervento di Vesta che arriverà a casa per smaltire a
regola d'arte l'amianto. Un intervento che se richiesto ad altre ditte
alle attuali cifre di mercato comporterebbe una spesa circa dieci volte
superiore, cioè circa un migliaio di euro. Il progetto, studiato e
suggerito dal delegato dell'esecutivo municipale all'ambiente Sergio
Torcinovich, è stato presentato l'altra sera nell'ambito di una
commissione consiliare. I tecnici del Comune e il personale di Vesta ha
provveduto ad illustrare nel dettaglio il tipo di intervento. Sono
stati già messi da parte fondi, da parte delle istituzioni, per
permettere che vengano soddisfatte le prime cinquanta richieste.
All'incontro sono stati invitati anche gli amministratori di condominio.

domenica 8 ottobre 2006

Manca un documento, niente sepoltura

L’incredibile episodio è avvenuto dopo il funerale di una donna di 104 anni di Pellestrina

Manca
un certificato: così dopo il funerale salta la sepoltura. I parenti,
dopo la cerimonia funebre, sono stati perciò costretti ad accompagnare
la defunta fino a Pellestrina
senza che poi si potesse procedere alla sepoltura. I familiari dovranno
aspettare almeno fino a martedì prossimo perché la salma possa essere
tumulata nella tomba di famiglia collocata in una cappella sempre
nell'isola di Pellestrina . Nel frattempo la salma è stata portata in una cella frigorifera.

Questo
l'incredibile contrattempo capitato ieri mattina, a causa di alcune
lungaggini burocratiche, al Lido dopo i funerali della professoressa
Maria Ester Vianello, morta mercoledì scorso alla veneranda età di 104
anni. La donna, originaria di Pellestrina
, era molto conosciuta in città per essere stata insegnante di lettere
al liceo "Marco Polo" di Venezia, da sette anni era ospite della casa
di riposo San Camillo degli Alberoni al Lido. Anziana di grande cultura
oltre che in Lettere si era laureata in Lingue. All'istituto di cura
San Camillo del Lido, grazie alle amorevoli cure prestate dal personale
medico e religioso, aveva tagliato, con un sorriso smagliante, il
traguardo dei 100 anni. All'inizio della settimana le sue condizioni
fisiche, già debilitate, si sono aggravate e mercoledì Maria Ester
Vianello si è spenta serenamente mercoledì. Fissati i funerali, che
sono stati celebrati ieri mattina all'istituto San Camillo officiati
dai padri cammiliani, la donna avrebbe dovuto essere tumulata, insieme
alla sorella e gli altri parenti, nella cappella di famiglia a Pellestrina . Tutto sembrava pianificato, fino a venerdì quando è arrivato il contrordine.

«Venerdì
mattina, durante lo sciopero dei trasporti quando per noi era difficile
anche raggiungere Venezia ci ha chiamato la polizia e gli addetti
cimiteriali - raccontano i parenti - per dirci che mancava un
certificato e che quindi non si poteva procedere alla sepoltura.
Incredibile, anche perché nella tomba di famiglia c'era già il posto
preparato con inciso il nome e la data di nascita della persona. Gli
addetti ci hanno però spiegato che non era sufficiente, che serviva un
certificato che attestasse l'effettiva parentela della signora. Questa
documentazione però non potrà essere pronta prima di martedì e quindi
non c'è stato nulla da fare. Niente sepoltura». Ora le norme sono
cambiate. Gli stessi parenti infatti protestano per questi cambiamenti.
Tanto che, circa dieci anni fa, alla morte dell'altra sorella non era
stato necessario mettere in moto una simile procedura.

Lorenzo Mayer



martedì 3 ottobre 2006

Il merletto più lungo del mondo


Il merletto più lungo del mondo. Pellestrina inaugura un progetto d'arte da "record".Nato lo scorso anno, il progetto è stato ideato da Lisa Castellani, Enrica Cavarzan, Maria Zanchi, Gloria Safont-Tria, in collaborazione con Love Difference e Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, durante il workshop intitolato "Arte Città Società -Nuove visioni e prospettive per Venezia", organizzato da Cittadellarte nell'ambito della sua partecipazione alla 51° Esposizione Internazionale d'Arte- La Biennale di Venezia. L'obiettivo è quello di riscoprire e far rivivere un lavoro tradizionale, che un tempo serviva per far andare avanti la famiglia, e che tra le nuove generazioni sta scomparendo. Il progetto intende partire appunto da questa tradizione per attivare gli abitanti, e innescare, attraverso il lavoro di gruppo, una riflessione intorno ai concetti di comunità, di trasformazione sociale e di dialogo con l'esterno. Pellestrina è un'esile striscia di terra, lunga circa 11 km e larga al massimo 150 metri; proprio come la striscia di merletto che permetterà ai pellestrinotti di stabilire il record. Sabato 7 ottobre, alle ore 16, nella sede dell'Associazione Murazzo, che un tempo ospitava la scuola di merletto, verranno consegnati ai partecipanti al progetto, i materiali. Filo e fuselli alla mano, tutti potranno contribuire, mettendo in gioco la propria abilità o imparando attraverso il lavoro di gruppo. Si seguiranno i disegni, realizzati da un disegnatore locale, che rappresentano le costruzioni o i motivi simbolo dell'isola. Il risultato sarà un manufatto prezioso, il merletto più lungo del mondo, che apparterrà a tutti gli abitanti.
Annalisa Busetto