venerdì 31 ottobre 2008

Mose avanti tutta, scontro tra Regione e Comune

Dopo che il Tar ha respinto i ricorsi sui cantieri di Pellestrina, Galan attacca: «Ennesima figuraccia di Cacciari»

 

Ancora una sentenza del Tar che dà torto al Comune e ragione al Mose. Questa volta il contendere riguardava l'enorme cantiere per la prefabbricazione dei cassoni a Santa Maria del Mare . Una gigantesca colata di cemento di 15 ettari che si accompagna ad un villaggio per 400 operai di cui in Comune dicono di non aver mai ricevuto un progetto. Per i giudici amministrativi il ricorso contro la spianata è tardivo, mentre per il villaggio le autorizzazioni ancora non ci sono e pertanto il ricorso è stato dichiarato irricevibile. Se il Consorzio venezia Nuova e la Regione cantano vittoria, Ca' Farsetti sta riflettendo sull'eventualità di impugnare la sentenza di fronte al Consiglio di Stato.

«Sono stufo, quando non sono divertito - commenta il presidente del la Regione Giancarlo Galan - ma c'è poco da divertirsi con tutto questo denaro sprecato con continui ricorsi per bloccare un'opera voluta dallo Stato e da gran parte del la comunità scientifica. Siamo all'ennesimo no contro i professionisti del no».

Il governatore veneto si augura che questo passaggio rappresenti la fine di una battaglia che va avanti da troppi anni.

«È il terzo ricorso portato avanti dal Comune - prosegue - spero che sia l'ultima figuraccia per il mio amico Cacciari. Il Comune di Venezia si preoccupa di ostacolare il progetto che deve salvare Venezia. C'è da restare allibiti. Invece di trasformare il Mose in una grande opportunità di lavoro per quando l'opera sarà terminata, e non lo sarà tra molto nonostante i molti "corvi", il Comune si è esercitato fino a ieri in cose che dovrebbero raccogliere l'esecrazione del l'opinione pubblica».

Per Galan, insomma Ca' Farsetti dovrebbe, come si dice, "mettersela via" e accettare con serenità di aver perso.

«Ricordo che, quando il governo suo amico decise che il Mose andava avanti, il sindaco Cacciari disse: "Non ci opporremo più". Spero che ora finalmente la smetta. Avremmo tante cose da occuparci assieme - conclude - invece che perdere tempo con tutte queste sciocchezze».

Di tutt'altro avviso è il capogruppo dei Verdi in consiglio comunale, Beppe Caccia, ambientalista e tra i più agguerriti oppositori del Mose.

«Le sentenze del Tar - dice Caccia - non sono le tavole del la Legge. Sono sentenze e come tali vanno considerate. Il fatto che si dia ragione ai proponenti l'opera - aggiunge - non cancella il fatto che il megacantiere di Santa Maria del Mare sia stato realizzato stravolgendo il disegno urbanistico la pianificazione territoriale e le scelte del Comune. Il cantiere dei cassoni è una scelta imposta alla comunità locale».

Infine, l'incognita dei finanziamenti pone molti dubbi sui tempi, se è vero che quest'anno sono arrivati molti meno soldi del previsto, come ammesso più volte dal Magistrato alle Acque.

«Canti pure vittoria Galan - conclude Caccia - ma bisogna ricordare che siamo di fronte a una tempistica di realizzazione messa pesantemente in discussione dalle scelte nazionali. È un dato di fatto che quest'anno che non sono garantiti i soldi. E allora, dov'è questa urgenza di salvare Venezia contro il parere del la città, visto che non mettono neanche i soldi per finire il cantiere?».

Michele Fullin

mercoledì 29 ottobre 2008

Allagamenti a Pellestrina «Il sindaco chieda la calamità»

 





Importante decisione del Consiglio comunale per la sicurezza idraulica dell'isola di Pellestrina . Nella seduta di lunedì, infatti, è stato approvato (25 favorevoli su 31) un ordine del giorno proposto da Giovanni Salviato e Alfonso Saetta del gruppo Misto con cui si impegna il sindaco a mettere in atto una serie di accorgimenti per evitare che si ripetano fatti come quello del 14 settembre scorso e per predisporre un programma di risarcimento dei danni.

Come si ricorderà, quel giorno fu caratterizzato da una serie di piogge torrenziali il cui effetto fu acuito dalla non tempestiva entrata in funzione delle pompe di sollevamento. Così finirono sotto acqua molte abitazioni e molti giardini soprattutto nel sestiere Vianelli e a Portosecco.

Con l'ordine del giorno, il Consiglio comunale ha impegnato il sindaco a procedere con la richiesta di calamità naturale (come già fatto da Chioggia) e predisporre i moduli per ottenere il risarcimento. Ma soprattutto il Comune dovrà intervenire per evitare che fatti simili si verifichino con facilità in futuro, a cominciare dalla verifica delle pompe di sollevamento, alle quali è legata la sorte di molte famiglie.

martedì 28 ottobre 2008

Varata una chimichiera all'avanguardia

Importante collaborazione tra il cantiere De Poli e il nuovo Arsenale Carubbi di Trieste

 

Una nuova nave si prepara ad affrontare l'Adriatico e non solo.

Domenica scorsa, infatti, è stata varata la nuova motonave, una chimichiera, destinata al trasporto di prodotti chimici e alla navigazione nei ghiacci, nata dalla collaborazione tra il cantiere Navale De Poli di Pellestrina ed il cantiere giuliano Nuovo Arsenale Carrubi con 9500 tonnellate di portata lorda.

L'operazione, si legge in una nota, rappresenta per la città di Trieste un evento storico, dal momento che da quaranta anni non veniva costruita una nave nel capoluogo giuliano.

La chimichiera risulta essere all'avanguardia e altamente sofisticata. Le sue cisterne e le tubolature del carico sono, infatti, realizzate interamente in acciaio inox. Questo, unitamente al doppio scafo e all'impiantistica altamente avanzata, consente di trasportare delicati prodotti in grande sicurezza. Insomma, un progetto all'avanguardia.

La nave, di 129 mentri di lunghezza e di 19,20 metri di larghezza, fa parte di un ordine per tre gemelle, commissionato dall'armatore norvegese Utkilen al Cantiere De Poli di Pellestrina , selezionato in un mercato mondiale per la sua pluriennale esperienza in questa tipologia di navi.

Al fine di mantenere il programma di produzione, il cantiere De Poli ha affittato lo scalo triestino per la costruzione di una delle navi ed affidato alla qualificata opera del Nuovo Arsenale Cartubi la realizzazione dello scafo, delle sovrastrutture e dell'installazione dei macchinari.

venerdì 24 ottobre 2008

In un libro ricostruiti i rapporti tra il veneziano don Olinto Marella e Padre Pio

 

Pellestrina , San Giovanni Rotondo: un filo diretto. Viene presentato oggi, alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo il volume Padre Pio tra Marella e Lercaro, scritto da Carlo Vietti e Giusy Ferro, con i disegni di Rachele Ferro, edito da Tempinuovi - gli eventi del XX secolo. Si tratta di un'indagine storica che ricostruisce i rapporti del veneziano don Olinto Marella e del cardinale bolognese Giacomo Lercaro con Padre Pio, ma anche il legame tra Pellestrina , Bologna e San Giovanni Rotondo fin dagli anni Venti, fino a chiedere quale sarebbe stata e se si sarebbe sviluppata l'opera di apostolato di San Pio, senza l'apporto di don Marella, parroco di Pellestrina .

Don Olinto Marella, infatti, già agli inizi del secolo, si dedica alle attività educative dell'isola e realizza proprio a Pellestrina il primo ricreatorio popolare in ambito veneziano. Ma va anche a rivoluzionare la chiesa, sulla scia della Rerum Novarum,fino a proporre scuole con maschi e femmine. Stanno circolando le idee di Romolo Murri (esponente del modernismo cattolico) e nasce nell'isola anche un circolo per propagandarne le idee. L'ispiratore del Marella è soprattutto un anziano prete locale, don Felice Renier, che svolge un'intensa azione caritativa a favore dei giovani e dei poveri di Pellestrina . L'amicizia di don Marella con Romolo Murri e le sue idee contestate dal tradizionalismo ecclesiale comportano la sospensione a divinis del Marella, comminata dal vescovo Antonio Bassani. Da quel momento Marella peregrina per l'Italia, lavorando come professore di storia e filosofia. Approda a Bologna, dove stabilisce una grande amicizia con il vescovo, cardinale Nasalli Rocca, che lo riporta nella Chiesa ufficiale. E qui incontra e diviene fraterno amico di padre Pio.

Tullio Cardona

lunedì 13 ottobre 2008

Giudecca, rivissuti i momenti di una tragedia

Un’autentica folla ha sfilato in corteo per ricordare l’affondamento della motonave avvenuto 64 anni fa
 

Si sono ritrovati tutti, autorità, gruppi di ex combattenti, parenti delle vittime, cittadini, rappresentanze di Actv, di fronte al palazzo comunale, da dove, si sono recati in corteo, accompagnati dalla banda Pellestrina , alla chiesa di Ognissanti, dove è stata celebrata una funzione commemorativa. Anche ieri dopo 64 anni, Pellestrina ha voluto ricordare ha affermato don Pierangelo Laurenti durante la liturgia perché ciò serva da monito, i suoi fratelli morti durante l'affondamento della motonave Giudecca, dell'allora Acnil. La storia di quella giornata, è risaputa, ma ogni anno, tra i sopravissuti, tra i testimoni oculari, emergono chiari i ricordi e i particolari di quella giornata, piena e tiepida di sole autunnale, ma raggelata ed oscurata dalla follia e dall'odio della guerra. La cronaca racconta di quel battello, che per ragioni di sicurezza, evita di partire da Chioggia, direzione Venezia, alle 10.30, ma non rinuncia alla corsa successiva, quella delle 12.30. C'è tanta gente; pellestrinotti, sampierotti, ma anche veneziani e chioggiotti , che tornano a casa, o viaggiano per andare a trovare qualche parente o qualcosa da mangiare. Tutto appare tranquillo sino alla fermata di Ca' Roman. Sale altra gente, e alla ripresa della navigazione, tutti odono il rombo dei motori dal cielo. Sono tre caccia angloamericani, che sorvolano a bassa quota il Giudecca. Arrivati all'abitato di Pellestrina , una virata improvvisa, con raffiche di mitraglia e bombe sganciate, colpisce a morte il mezzo e coloro che ci sono dentro. Sono i pellestrinotti, che a sprezzo del pericolo, ancora vicinissimo, slegano le loro barchette dalla riva e si lanciano nel recupero dei feriti e dei morti. Al termine della celebrazione, tutti i presenti si sono riversati sul piazzale della chiesa, dove, dalla riva è partito un mezzo di Actv per deporre una corona sul capitello della Madonna Addolorata, nel punto in cui affondò il Giudecca, mentre a terra, la corona è stata deposta, dall'assessore Enrico Mingardi e dal consigliere comunale Andrea Dal Re, in rappresentanza rispettivamente di Venezia e Chioggia, dinnanzi alla scultura, donata l'anno scorso dall'artista Giuseppe Vio, all'isola. Il presidente della Municipalità dell'estuario, Giovanni Gusso, ha annunciato che il calco in gesso della stessa, sarà donato alla città di Chioggia, a simboleggiare l'unione di queste due realtà dinnanzi alla tragedia. Al corteo e alla celebrazione, era presente anche il gruppo Avis-ACSMurazzo, per la 4. giornata del donatore di sangue, che ha proposto pure una regata su mascarete con giovanissimi.

Annalisa Busetto

Divieto di sosta sulla strada della Laguna

 

Da oggi lunedì cambia, in via permanente, la viabilità a Pellestrina . Con un'ordinanza della municipalità entra in vigore il divieto di sosta, con rimozione dei veicoli, su strada della Laguna, nel tratto antistante calle dei Bizzarri per un'estensione pari a 5 metri, prima e dopo l'intersezione.

domenica 12 ottobre 2008

L'isola s'interroga sullo sviluppo del turismo

 

Ambiente a Pellestrina : tra conservazione e sviluppo. Questo il titolo del convegno, organizzato e proposto dall'assessore all'ambiente Pierantonio Belcaro, e tenutosi in isola ieri. 10 ore circa di interventi, frammezzati da un momento conviviale, in cui sono sfilati assessori, tecnici, rappresentanti e responsabili di municipalizzate, addetti ai lavori, tutti presenti, qualcuno per la prima volta a Pellestrina , pronti a parlare del suo possibile futuro. Il futuro di un'isola divisa tra passato e futuro, stretta nella morsa della lontananza dal centro, che la fa sentire dimenticata e trascurata dalle istituzioni, in crisi con la pesca, l'attività principale fino a ieri di reddito e lavoro, perfettamente consapevole di essere giunta ad una svolta, che potrebbe renderla diversa, ma decisa comunque a mantenere quelle caratteristiche che la rendono unica.

Tutto ciò potrebbe sembrare una contraddizione, ma Pellestrina per certi versi, come è emerso ieri più volte, lo è: una lingua di terra lunga poco più di 8 km, con due strade parallele, una lato mare ed una lato laguna, con un paesaggio ancora incontaminato, dove è possibile ammirare tramonti mozzafiato, ma snaturata da un utilizzo massiccio di vetture, 1000 su 4.200 abitanti. Un'isola in cui si rende necessario un piano per il traffico, e che, nel suo futuro, prossimo lontano, vede, anche forzatamente, solo uno sviluppo del turismo.

Il fulcro del discorso infatti, dopo tutte le spiegazioni tecniche dei servizi che qui vengono effettuati, è stato la presenza di una spiaggia, non naturale, perché realizzata nell'ambito dei lavori di Salvaguardia per la difesa di Venezia dalle acque alte, ma sempre spiaggia, che è stata consegnata recentemente dal Consorzio Venezia Nuova al Comune. Una risorsa immensa, con potenzialità di investimenti e conseguentemente di lavoro e sviluppo, che va comunque di pari passo allo sblocco del Piano Regolatore dell'isola, fermo, si spera ancora soltanto per qualche mese, in Regione, e che permetterebbe di costruire e di realizzare piccole pensioni, villaggi, per turisti.

Perché si la spiaggia è una risorsa immensa, ma senza strutture recettive, rimane lettera morta. Buona anche la presenza di residenti, che dopo aver ascoltato con più o meno interesse ciò che è stato detto, hanno iniziato, nei loro interventi, ad elencare le difficoltà del vivere quotidiano: presenza di discariche abusive, mancanza di servizi igienici pubblici, poco verde attrezzato, servizio di trasporti pubblico parzialmente insufficiente. Tante cose, piccole e grandi, che comunque danno la qualità della vita. L'occasione per fare domande è stata data anche dalla simultanea presenza di ben quattro assessori: Laura Fincato (Pianificazione strategica), Gianfranco Vecchiato (Urbanistica), Enrico Mingardi (Mobilità) e il già citato Belcaro. L'impressione è che forse la popolazione non era preparata a questo tipo di convegno, che però ha avuto un'importanza fondamentale: far parlare dell'isola e far parlare i suoi abitanti. Il dado ormai è tratto; ora Pellestrina deve iniziare a costruire il suo futuro.

Annalisa Busetto

sabato 11 ottobre 2008

Domani la commemorazione delle vittime del Giudecca

 

Nonostante siano trascorsi 64 anni, Pellestrina continua a ricordare. Si celebrerà infatti domani la commemorazione dell'affondamento della motonave Giudecca. Erano all'incirca le 13 di giovedì 13 ottobre 1944, quando tre caccia dell'aviazione angloamericana bombardarono, all'altezza del cimitero di Pellestrina , la motonave, piena di civili, partita da Chioggia alle 12.30. Centinaia, anche se il numero esatto non fu mai stabilito, furono le vittime, colpevoli soltanto di trovarsi in un mezzo, che nelle informazioni degli alleati, doveva essere pieno di soldati tedeschi. E proprio per questo, la strage del Giudecca fu uno degli eventi dell'ultima guerra, che più sconvolse ed impressionò l'opinione pubblica nazionale. Ma Pellestrina e Chioggia, che pagarono l'enorme tributo di vite umane, ogni anno si fermano per ricordare. Un corteo, composto da rappresentanti politici veneziani e chioggiotti, dalle associazioni di combattenti, da parenti delle vittime, partirà alle 10.30 dal palazzo municipale, verso la chiesa di Ognissanti, dove sarà celebrata una liturgia commemorativa. Al termine, sarà deposta una corona d'alloro in memoria delle vittime.

Annalisa Busetto

venerdì 10 ottobre 2008

Ha ritrovato il suo compagno di camera a militare dopo 44 anni

 





Ha ritrovato il suo compagno di camera a militare dopo 44 anni. Il protagonista di questa bella vicenda è Gilberto Vianello, 65 anni di Pellestrina , che per ritrovare il suo amico è andato fino in Sicilia. E al rientro, dopo le immancabili foto ricordo, ha deciso di raccontare la storia.

«A settembre - dice Vianello - sono andato in vacanza con parenti ed amici a Mazara del Vallo, ma prima di partire da Pellestrina ho trovato delle vecchie foto di quando ero militare fatte assieme al mio compagno di camerata (un siciliano): immagini in bianco e nero, che erano state scattate nel 1964 a bordo della Nave Dragamine nel porto de La Spezia. Purtroppo non ricordavo il suo nome. Ne parlo con un mio nipote esperto di internet e testardo di natura, che subito mi aiuta ad avviare una ricerca. Sappiamo solo che da militare veniva chiamato Ito. Cerchiamo di avere notizie presso il porto militare di La Spezia ma non ci viene fornita nessuna informazione. Durante il mio soggiorno in Sicilia - prosegue Vianello - apprendo da mio nipote, che Ito è emigrato in America ed allora perdo davvero ogni speranza di rivederlo. Sto per tornare a Pellestrina quando mio nipote, dopo aver contatto alcuni Comuni della zona riesce a trovare un nome e un indirizzo. Si parte contattando i vicini di casa che sono sull'elenco telefonico, un po' diffidenti, e poi grazie a uno di loro mio nipote riesce a contattare il mio amico Vito. E così negli ultimi giorni di vacanza, dopo ben 44 anni, sono riuscito a incontrare il mio compagno di militare. Tra grandi emozioni e qualche lacrima. Per questo ringrazio mio nipote, Alessandro Scarpa Marta».

Due ore di battaglia legale al Tar sui cantieri del Mose. Scontro tra Consorzio, Comune e ambientalisti

 

(pl.t.) Due ore di battaglia legale, ieri, di fronte alla prima sezione del Tar del Veneto. Un'enormità, visto che un'udienza di merito di fronte ai giudici amministrativi dura mediamente poco più di mezz'ora. Ma ieri era di scena il Mose. O per essere più precisi, i due ricorsi presentati nello scorso novembre dal Comune di Venezia e dal Wwf contro la delibera del 31 luglio 2007 con la quale la Commissione di salvaguardia diede il via libera al cantiere per la piattaforma, che incide su 15 ettari di spiaggia di Santa Maria del Mare a Pellestrina , dove vengono realizzati i cassoni per il completamento delle dighe mobili. E, con la stessa delibera, venne autorizzata la realizzazione anche del villaggio per i 400 operai che lavorano al Mose. Sui due ricorsi, altra particolarità di questa vicenda giudiziaria, non è mai stata discussa la richiesta di sospensiva, in quanto i ricorrenti nell'aprile scorso, dopo alcuni rinvii, vi hanno rinunciato per ottenere un giudizio di merito in tempi più celeri. E l'udienza di merito si è tenuta ieri, accorpando i due ricorsi.

Il primo affondo è giunto dai legali della parte ricorrente, la Commissione di salvaguardia e il Consorzio Venezia Nuova che hanno rilevato l'inammissibilità dei ricorsi perché tardivi in quanto i documenti sarebbero stati noti già da un paio d'anni. La replica dei legali dell'Avvocatura civica e del Wwf ha sottolineato che solo il parere della Salvaguardia era impugnabile, mentre quelle presentate nei due anni precedenti erano considerabili semplici proposte. La controffensiva dei ricorrenti si è appuntata sulla natura giuridica della piattaforma e del villaggio, ritenendo che le loro dimensioni non possano farle considerare come opere di servizio per le quali le autorizzazioni sono più blande, come sostenuto dalla parte resistente. In sede di conclusioni il Wwf ha richiesto il blocco del cantiere, mentre il Comune, in subordine, si è mostrato disponibile anche ad un risarcimento del danno. Ora la parola passa ai giudici che emetteranno la sentenza, probabilmente, nell'arco di qualche mese.

mercoledì 8 ottobre 2008

Gara di solidarietà collettiva per aiutare una ragazza che chiedeva una carrozzina

 

Un esempio di collaborazione e solidarietà che si è concretizzato in un atto di grande umanità. La definisce così Gianfranco Bastianello, vice presidente della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare), la corsa contro il tempo tra Mestre, Venezia e il Lido, che l'altro ieri ha avuto per protagonisti alcuni dipendenti dell'Actv.

«E' successo ha raccontato Bastianello che giovedì scorso, una ragazza disabile di Pellestrina , a seguito dell´ improvviso aggravarsi della sua patologia verificatosi mentre si trovava al Lido dove si era recata per effettuare degli esami presso il Punto di primo intervento dell'Ospedale al Mare, abbia avuto immediato bisogno di una carrozzina particolare per poter rientrare a casa, giacché la grave situazione di immobilità non le concedeva di affrontare il rientro con la carrozzina normale con cui era arrivata. Abbiamo trovato la disponibilità del negozio di sanitaria Ortopedia e mobilità di Mestre che ha messo subito a disposizione, gratuitamente,una carrozzina idonea alle necessità della giovane. Ora, però, si trattava di far arrivare al più presto la carrozzina da Mestre al Lido ed è a questo punto ha spiegato il vicepresidente - che gli uomini dell'Actv hanno dato prova di efficienza, disponibilità e altruismo, organizzando un' autentica staffetta solidale tra vetture, autobus e vaporetti. Prelevata la carrozzina a Mestre, i dipendenti Actv l'hanno portata fino a Piazzale Roma e da qui all'imbarcadero del Lido dove, nel frattempo, erano giunti i familiari della ragazza per prenderla in affidamento. In meno di due ore è stato portato a compimento un atto di umanità che ha evitato ulteriori disagi ad una ragazza che si è trovata improvvisamente in grande difficoltà. La Uildm ha concluso Bastianello - intende esprimere la più grande riconoscenza sia ai dipendenti Actv che con estrema disponibilità hanno aiutato questa ragazza, che al negozio di "Ortopedia e Mobilità" per la rapidità con cui ha messo a disposizione l´ausilio».

Mauro De Lazzari

Tra conservazione e sviluppo


 

"Ambiente a Pellestrina : tra conservazione e sviluppo" è il tema del convegno che si terrà venerdì 10 ottobre, dalle ore 10 alle 18, nella sala ex Cinema Perla di Pellestrina . L'iniziativa è dell'assessore comunale all'Ambiente Pierantonio Belcaro.