domenica 29 aprile 2012

Pescato in laguna un tonno di due quintali

Da anni non si vedeva in laguna un esemplare di queste dimensioni, in dieci per sollevarlo dall’acqua

«Erano anni che non vedevo un tonno così in laguna, vengono qui perché c’è il mare buono». Francesco
Ballarin, pescatore di Pellestrina, posa davanti al grande tonno rosso pescato giovedì notte tra il Lido e Malamocco: una bestia da 2 quintali e 25 chilogrammi, lungo 2 metri e 30 centimetri. Lui era sulla sua barca Laura con la rete a cogollo, usata per la cattura delle seppioline - questa è la stagione buona - quando nella rete ha fatto capolino il tonno. «Per tirarlo a bordo abbiamo chiamato un’altra barca di pescatori in appoggio, eravamo una decina di uomini», racconta Ballarin, «ci abbiamo messo una mezzoretta buona per tirarlo in barca. Per ciò che mi riguarda erano cinquant’anni che non vedevo un tonno così , c’è l’acqua buona, i fiumi hanno scaricato poco per via delle scarse piogge e i pesci vengono anche in laguna». E un tonno così è una rarità non solo in laguna, anche in mare aperto, visto che i tonni rossi sono una specie in via di estinzione, come ricorda Luca Mizzan, biologo marino del Museo di storia naturale di Venezia. «I pescatori sono quelli che vivono di più il mare, osservano i fenomeni e li mettono in relazione, ma non è sempre facile capire se la relazione è valida», dice Mizzan, «è vero che l’acqua quest’anno è stata più pulita, ma io credo ciò che va rilevato è che la laguna è sempre più golfo marino, cioè è sempre più mare, i canali sono più profondi e i tonni entrano più facilmente in cerca di cibo».
La laguna è come il mare, ma più sicura e con più cibo. «Avvistamenti di tonno ce ne sono ormai quasi ogni anno, ad esempio lungo il canale dei petroli» aggiunge «ma un tonno rosso di queste dimensioni in laguna non è certo molto comune. Magari ne entrassero di più, vorrebbe dire anche che ce ne sono di più in mare». I tonni seguono le correnti, entrano in laguna per mangiare, come le ricciole, che si pescano senza troppe difficoltà. «Una volta l’Adriatico era pieno di tonni, pensiamo solo a tutte le tonnare dell’Istria, pensiamo solo che l’azienda Maruzzella era a Marano Lagunare, poco dopo Lignano», racconta Michele Pellizzato, biologo marino consulente della Provincia per la pesca. «Una cosa comunque va detta, i tonni non vengono in laguna né per svernare né riprodursi. I credo che siano entrati, e parlo al plurale perché i tonni si muovono in banco, per cercare cibo. I tonni sono predatori. Ora bisognerà capire se la presenza di questo grande tonno sarà un caso isolato o segnerà una tendenza, di sicuro qualcosa sta cambiando nella vita della laguna, ma è ancora da capire in quale direzione».

sabato 28 aprile 2012

A Pellestrina temono altri pericolosi crolli dalla torre dell’acqua

Nuove proteste e preoccupazione a Pellestrina per la torre dell’acquedotto che da due mesi sta manifestando
tutta la sua fragilità strutturale. Situata a ridosso della scuola Zendrini, continuano a cadere a terra pezzi di pietra, tegole e intonaci. «Ho già fatto richiesta urgente all’assessore ai Lavori pubblici, Maggioni, affinché si possa fare qualcosa per evitare incidenti», commenta il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta”, «la torre era già stata messa in sicurezza dopo il forte vento di due mesi fa, grazie all’intervento del Comune e dei vigili del fuoco, ma i pezzi continuano a cadere, e sono anche grandi. Serve il ripristino completo di alcune porzioni, questo per l’incolumità della gente e dei bambini soprattutto, che percorrono la strada sottostante per entrare e uscire da scuola ogni giorno, ma che giocano anche spesso in quell’area. L’assessore Maggioni ha dimostrato spesso la sua grande attenzione per i problemi dell’isola, e gliene siamo davvero grati. Ma su quella torre dell’acquedotto ci sono tegole, marmi e pietre che possono diventare anche letali, senza dimenticare gli scuri delle finestre che sono pericolanti e il rischio è evidente. Va sistemato tutto al più presto possibile». Due mesi fa il forte vento di bora che aveva soffiato per alcuni giorni, aveva causato i danni che ora si stanno evidenziando. I vigili del fuoco, con un intervento capillare ma anche molto pericoloso, restando sospesi sulla torre tra le raffiche di vento, erano riusciti a mettere in sicurezza il tetto. Il problema si sta però ora evidenziando anche in altre parti della torre, e i pezzi caduti di recente hanno superato anche i 30 centimetri di lunghezza. Da qui la grande preoccupazione delle famigli degli alunni.(s.b.)

giovedì 26 aprile 2012

Pellestrina, regata il 1° maggio in ricordo di «Pendolin»

Pelletrina Il primo maggio a Pellestrina sarà all’insegna del gemellaggio tra la locale Remiera e la Canottieri Mestre. Un appuntamento che avrà per protagonisti i giovani delle scuole elementari e medie che fanno parte dei vivai delle due società. Alle 10.30 è infatti in programma una regata su caorline a sei remi. Quattro gli equipaggi che verranno allestiti con ragazzi dai 10 ai 13 anni che si sfideranno lungo un tracciato di poco inferiore agli 800 metri e che andrà dalla chiesa della Madonna della Apparizione fino alla sede della Remiera Pellestrina. In palio ci sarà il Memorial Amelio Gavagnin “Pendolin” per ricordare l’ex giudice e membro della commissione tecnica della Regata Storica che molte regate su caorline aveva vinto anche in carriera come regatante. «Un appuntamento particolarmente sentito», commenta il presidente onorario della Remiera Pellestrina, Gian Antonio Gavagnin. «Siamo molto felici di essere riusciti ad organizzare questo evento che assume un significato particolare proprio perchè avrà i giovani regatanti quali protagonisti. Ringrazio il direttivo della nostra società e gli amici della Canottieri Mestre per l’evento che andremo a organizzare». Ma la Remiera Pellestrina ha in serbo un’altra iniziativa che si concretizzerà nelle prossime settimane. «Vogliamo premiare i quattro grandi campioni del remo che sono ancora protagonisti in vario modo nel nostro ambiente», aggiunge Gavagnin, «parlo di Sergio “Ciaci” Tagliapietra, Palmiro e Bepi Fongher, e non ultimo Gianfranco Vianello “Crea”. A loro andrà un nostro riconoscimento speciale per quel che hanno saputo fare». (s.b.)

martedì 24 aprile 2012

Resterà in carcere il giovane che ha accoltellato il padre

Daniele Scarpa, il 24enne di Pellestrina che ha aggredito e sfregiato il padre, ieri è tornato a Santa Maria Maggiore dopo l’interrogatorio. È stato sentito dal giudice veneziano Alberto Scaramuzza e ha risposto alle sue domande: «Il giovane si è dimostrato mortificato», ha dichiarato al termine dell’interrogatorio il suo difensore, l’avvocato Tiziana Nordio, «e ha chiesto scusa più volte per quello che è accaduto». A chiedere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di lesioni gravi dolose è stato il pubblico ministero Alessia Tavarnesi e il giudice ha convalidato l’arresto. I fatti sono accaduti nella notte tra venerdì e sabato: per l’ennesima volta è scoppiata una lite tra padre e figlio. Ieri, Scarpa ha spiegato che il padre lo redarguiva continuamente e anche venerdì notte gli avrebbe urlato che la casa dei genitori non era un albergo e che lui non poteva andare e venire a qualsiasi ora. A quel punto il giovane avrebbe afferrato un coltello da cucina e avrebbe colpito il padre alla cieca, sul viso, provocandogli profonde ferite. Tali da costringere gli operatori del 118 prima a trasportarlo all’Ospedale civile lagunare, quindi a trasferirlo al reparto di Chirurgia maxilo-facciale dell’Angelo per un intervento chirurgico. Non è mai stato in pericolo di vita, anche se le sue condizioni sono state giudicate gravi, comunque stanno migliorando lentamente. Da tempo i carabinieri conoscevano la situazione in casa Scarpa, dove le liti tra padre e figlio erano continue, tanto che i familiari avevano chiesto spesso il loro intervento per placare gli animi. All’aggressione di venerdì notte hanno assistito i familiari dei due, che i militari dell’Arma di Pellestrina hanno già interrogato in modo da ricostruire velocemente ciò che è accaduto. Sulle responsabilità del giovane non ci sono dubbi e, del resto, lui ha già confessato. Proprio per questo l’avvocato Nordio, nominata d’ufficio, chiederà al più presto gli arresti domiciliari in modo da far uscire da Santa Maria Maggiore il giovane, che è incensurato. Per ottenere questa misura, però, è necessario trovare una casa che non sia quella dei genitori: il giudice, infatti, non darebbe mai gli arresti domiciliari a Scarpa sotto lo stesso tetto dove vive anche il padre. quando tornerà dall’ospedale di Mestre dove rimarrà ricoverato ancora alcuni giorni. 
Giorgio Cecchetti

lunedì 23 aprile 2012

Giovane litiga con il padre e lo accoltella al volto

Il ragazzo, 24 anni, di Pellestrina, è in carcere a Santa Maria Maggiore L’uomo è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale dell’Angelo

Sarà interrogato dal gip Alberto Scaramuzza, questa mattina, per la convalida del fermo del 24enne che la notte tra venerdì e sabato ha colpito il padre al volto con un coltello e poi ha reagito con violenza ai carabinieri che lo volevano interrogare. Deve rispondere di lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale e per lui la pm di turno Alessia Tavernesi ha chiesto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ora si trova a Santa Maria Maggiore,
Da tempo i carabinieri conoscono la situazione dei rapporti interni a quella famiglia e le continue liti tra il padre e il giovane. Spesso i militari sono stati interessati dalle segnalazioni di altri famigliari. Ma da quanto si sa le liti non sono mai degenerate al punto di arrivare alle mani. L’altra notte la lite è andata oltre e a un certo punto viste le ferite riportate dal padre è saltato fuori un coltello con il quale il giovane ha colpito il genitore. Non sono ancora chiari i motivi del litigio e della violenta reazione del ragazzo.
L’uomo ferito prima è stato portato all’ospedale civile e poi trasportato d’urgenza all’ospedale dell’Angelo dove si trova ricoverato nel reparto di Chirurgia maxillo-facciale. Non è in pericolo di vita anche se la prognosi è riservata.
Dopo l’aggressione nell’abitazione dei due sono intervenuti i carabinieri della stazione di Pellestrina e del Nucleo Operativo di Chioggia. Il ragazzo è stato portato in caserma mentre sono stati sentiti alcuni famigliari e presenti alla lite. Testimoni che hanno raccontato quanto accaduto. È stato sentito anche il ragazzo. Alla fine i carabinieri si sono convinti che il ragazzo avesse esagerato e lo hanno posto in stato di fermo e portato in carcere a Santa Maria Maggiore.
Avvisato il magistrato di turno Alessandra Tavernese, il pubblico ministero gli contesta le lesioni gravi volontarie. Ha chiesto inoltre una misura cautelare in carcere. Questa mattina l’interrogatorio per la convalida del fermo. Inoltre il gip dovrà decidere se firmare l’ordinanza chiesta dal pm. Ordinanza motivata dal fatto che i fatti successi in precedenza possono ripetersi.
Nelle prossime ore sarà risentito anche il padre, che dovrà aiutare i carabinieri a ricostruire i motivi che hanno fatto degenerare la lite di venerdì notte. Molto probabilmente alla base ci sono rancori che si trascinano da tempo e, a quanto pare, difficili da spegnere.

domenica 22 aprile 2012

Perché è meglio “ignorare” l’isola di Pellestrina

di Roberto Bianchin È perfettamente inutile che cerchiate Pellestrina sulle carte geografiche. Pellestrina non esiste. Io lo so, io ci sono stato. Anche il computer sul quale sto scrivendo, che pure passa per uno strumento sofisticato, quando scrivo Pellestrina, la sottolinea in rosso. Come dire che è un errore. Che chissà che cavolo sto scrivendo. Che questo nome a lui non risulta. Che non l’ha mai avuto nella memoria. Che Pellestrina, appunto, non esiste. Parlava di un’altra isola, ma rispondeva proprio così, Gian Antonio Cibotto (questo computer dev’essere proprio ignorante, sottolinea in rosso anche Cibotto), a chi gli chiedeva cosa fosse Scano Boa e dove si trovasse (sottolinea solo Scano, la bestia). Scano Boa era il titolo, misterioso per i più, di un libro di Cibotto uscito negli anni Sessanta. Per molti, il romanzo più bello, più intenso, del grande scrittore veneto, una delle voci più limpide della letteratura del Novecento. Scano Boa, che dava il titolo al libro, che racconta la storia di un pescatore di storioni, era (ed è) il nome di una piccola isola nel Delta del Po. Una lingua di terra distesa dove il grande fiume finisce la sua corsa e si uccide nel mare. Un posto magico e nascosto, disabitato, dove arrivi solo se hai una barca, e dove non andava e non va mai nessuno. Tranne lui. Che quando lo pigliava la malinconia, si faceva portare fin laggiù dal vecchio Caparìn (sottolinea anche questo, ovviamente), un pescatore amico suo, e passava ore seduto a guardare il mare, a far volare i gabbiani muovendo le braccia come fossero ali, e a parlare con una Madonnina solitaria in cima a un capitello che solo a lui si confidava. Non era tanto per scherzo, o per snobismo, che Cibotto diceva che Scano Boa non esiste. Che quel nome se l’era inventato. E’ che non voleva davvero farlo sapere. Perché in quegli anni stava per arrivare il turismo anche lì, e lui, che è nato e vive a Rovigo, amava follemente quei posti, e voleva preservare dai disastri del turismo di massa il suo angoletto di paradiso. Potrei finire di scrivere qui. Avrete già capito. Pellestrina è Scano Boa. Non esiste. O almeno, andiamo in giro a raccontarla così. Togliamo i cartelli stradali e cancelliamola dalle mappe. Fermiamola nel tempo. Conserviamola com’è. Solo per noi. Posto dell’anima, privilegio per pochi. Dura. Certo che è dura. E i pellestrinotti (sottolinea anche questo), stirpe aspra e forte, ma capace di dolcezze improvvise, vanno capiti. Perché non hanno torto. Diversamente dal Lido, da Murano, da Burano, Pellestrina è l’unica isola della laguna di Venezia che non ha turismo. Che non ha strutture. Che non raccatta nemmeno le briciole lasciate da quei ventidue milioni di turisti che invadono Venezia. Brontolando, ma se la sono sempre cavata. Ora però che la pesca e i cantieri sono entrati in crisi (la pesca anche per colpa di chi ha arato il fondo con quei rastrelli micidiali), e che lavoro non ce n’è, è sempre più difficile resistere. Ecco allora che spuntano progetti di sfruttamento turistico anche a Pellestrina: stabilimenti sulla spiaggia, alberghi, pensioni, locande, residence, villette, villaggi turistici, darsene, porticcioli. Tutto bello e giusto. Difficile anche opporsi. Valorizzerebbe l’isola, porterebbe lavoro, non costringerebbe i giovani ad andarsene. Però cambierebbe volto all’isola. Irreparabilmente. La omologherebbe. Distruggerebbe la sua diversità. Ne scalfirebbe quella patina di autenticità resistente ai tempi e alle mode. Non sarebbe più solo dei veneziani che ci vanno in barca e che affollano le sue deliziose trattorie. Troviamo altri modi per aiutare i meravigliosi pellestrinotti a resistere. Ma, per favore, cancelliamola dalle carte. Pellestrina non esiste. r.bianchin@repubblica.it

mercoledì 18 aprile 2012

Visite guidate della Lipu all’oasi di Ca’ Roman

In occasione della Festa delle oasi e delle riserve Lipu, in programma domenica, all’Oasi di Ca’ Roman sono previste due visite guidate della durata ciascuna di un’ora e mezza circa. La partenza è fissata alle 10.30 e alle 14.30, con ritrovo nel gazebo all’ingresso dell’area protetta. «Il percorso attraversa la pineta e le formazioni di grandi dune, per giungere sino alla battigia che ospita preziose specie di insetti endemici», spiegano dalla Lipu, «e verrà approfondita la storia di Ca’ Roman, andando alla scoperta degli habitat protetti e delle principali specie vegetali e animali presenti in questo prezioso lembo di terra a cavallo tra il mare Adriatico e la laguna con particolare riferimento alle numerose specie ornitologiche. Sarà inoltre l’occasione per osservare, con binocolo e cannocchiale messi a disposizione dallo staff dell’oasi, stormi di fringuelli, verdoni e altri piccoli uccelli impegnati, insieme a grandi rapaci, nella migrazione primaverile». All’ingresso dell’oasi verrà distribuito del materiale informativo. (s.b.)

Giacca in pelle smarrita sul ferry

Smarrita giacca in pelle su ferry-boat linea 11 Lido Pellestrina. La settimana antecedente Pasqua (1-8 aprile 2012) è stata smarrita sul ferry- boat Actv linea n. 11 tratta Lido Pellestrina una giacca in pelle nera. Questo capo d'abbigliamento rappresenta il ricordo di una persona cara. Se qualcuno l'avesse ritrovata si prega di telefonare allo 041.967429. Naturalmente sarà nostra cura ringraziare sentitamente e ricompensare per la restituzione. 
Annamaria Vianello Pellestrina

martedì 17 aprile 2012

Pista ciclabile poco sicura in zona «La Mara»

Mettere in sicurezza il tratto ciclabile in zona «La Mara» per collegare gli abitati di Portosecco e Pellestrina senza che i ciclisti possano avere problemi o correre rischi. È la richiesta inviata dal consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta all’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, e oggetto anche di una interpellanza in Consiglio. Scarpa Marta chiede che il tratto ciclabile sia messo subito in condizioni di sicurezza visto che ora la gente lo percorre a proprio rischio e pericolo, essendo più che altro un sentiero sterrato da mountain bike a ridosso della laguna.

domenica 15 aprile 2012

«Il cimitero di Pellestrina è in stato di abbandono»

Il cimitero di Pellestrina torna al centro dell’attenzione dei residenti per una serie di problematiche riprese dal consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta e sottoposte ora all’assessore Gianfranco Bettin. «Nello specifico si tratta della cella frigorifera, i cui locali sono tutt'ora in stato di abbandono», sottolinea il consigliere comunale, «quindi si passa all’ossario generale ridotto in cattive condizioni e non consono alla funzione cui è adibito. Infine, c’è il problema della cinta muraria da verificare complessivamente, stante alcune zone danneggiate gravemente e che possono rappresentare di fatto un reale pericolo». Tutti questi interventi si riferiscono al cimitero di Pellestrina, mentre in quello di San Pietro in Volta la situazione è decisamente migliore. Per quanto riguarda la cella mortuaria, comunque, va tenuto conto che Veritas si è già attivata alcune settimane fa per ordinare le attrezzature necessarie a sostituire quelle preesistenti, facendo sapere che però i tempi tecnici non sarebbero stati brevissimi. (s.b.)

mercoledì 11 aprile 2012

Veritas ha piantato venti nuovi alberi a Portosecco

Venti nuovi alberi sono stati piantati da Veritas nelle ultime ore sull’isola di Pellestrina. Si tratta di un progetto arrivato alle fasi conclusive dopo le richieste della Municipalità. Pellestrina, rispetto al Lido, ha molti meno alberi, alcuni dei quali erano anche stati abbattuti dalla tromba d’aria di due anni fa. Veritas è intervenuta in particolare nella zona di Portosecco e in quella degli ex Cantieri De Poli, mettendo a dimora tutti i nuovi alberi previsti. (s.b.)

sabato 7 aprile 2012

Ex Molluschi di strada Murazzi si teme la presenza di amianto

Per verificare l’effettiva presenza del pericoloso amianto a Pellestrina, il consigliere Marco Zuanich ha presentato una interrogazione al Sindaco Giorgio Orsoni, con richiesta di una veloce riposta e di un controllo quanto più rapido possibile. La situazione riguarda l’ex stabilmento Molluschi dal lato della Strada dei Murazzi, dove da diverso tempo giace abbandonato un cumulo di materiale che conterrebbe amianto ed eternit solido e in polvere. «Dato che», scrive nella sua interrogazione il consigliere dell’Udc, «le polveri contenenti fibre d’amianto se respirate possono causare gravi patologie che possono portare al tumore della pleure e del polmone, e precisato che il terreno è privato e che i Carabinieri hanno già più volte chiesto al Comune lo spostamento dell’amianto in questione, ma a tutt’oggi senza esiti, chiediamo all’Amministrazione Comunale quali siano le azioni che intende intraprendere, data anche l’urgenza del problema e la pericolosità per la salute dei cittadini». (ma.to.)

domenica 1 aprile 2012

Un milione di euro per la viabilità strade e marciapiedi più sicuri

Quasi un milione. Novecentomila euro per la manutenzione e i cantieri di Lido e Pellestrina. Si sbloccano i fondi per gli appalti dei Lavori pubblici destinati alle due isole dopo una lunga attesa e nella maggior parte dei casi legata al bilancio comunale. Ca’ Farsetti negli ultimi giorni ha dato il via libera a Insula per disporre di 400 mila euro per la manutenzione diffusa a Pellestrina, mentre altri 325 mila sono stati destinati invece per lo stesso motivo al Lido, con i lavori previsti in via Colombo a Città Giardino che già entro la prossima settimana dovrebbero prendere il via per risolvere i pericoli legati al marciapiedi che in parte rischiava di crollare e che da tempo era stato anche interdetto al transito pedonale. «A breve potremo disporre anche dei 50 mila euro destinati alla ristrutturazione del campo da pallacanestro del parco di Ca’ Bianca», afferma il presidente del decentramento, Giorgio Vianello, «sarà rifatta la superficie di gioco in cemento, sono previsti nuovi canestri e anche la ristrutturazione dei gradini della piccola tribuna sul lato nord del parco. Contestualmente, quest’anno ci siamo attivati come Municipalità anche per riuscire a installare un container per i gabinetti chimici, dal momento che il parco pubblico più grande del Lido ne è sempre stato sprovvisto. Unico tra quelli dell’isola. In questo modo dalla primavera all’autunno verrà risolto anche questo problema. Inoltre», aggiunge Vianello, «saranno investiti 80 mila euro per altre tipologie di manutenzioni sulle due isole, e 54 mila verranno destinati al rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale». Ci sono molte strade, infatti, nelle quali le strisce bianche, gialle o blu sull’asfalto sono quasi del tutto scomparse creando spesso disagi agli automobilisti, e altre vie nelle quali mancano completamente i segnali orizzontali di stop e dare la precedenza, problema che più di qualche volta è stato anche all’origine di incomprensioni e alcuni incidenti. Va poi integrata la segnaletica verticale con nuovi e più chiari cartelli. Molti sono vecchi oppure danneggiati. «C’è un solo rammarico», conclude il presidente della Municipalità lidense, «quello che, per via del bilancio comunale non ancora approvato, slitteranno probabilmente a luglio le realizzazioni di due nuovi tratti di piste ciclabili che la popolazione attende da tempo. Mi riferisco al chilometro e mezzo previsto alle Terre Perse al lido e agli 800 metri con impianto di illuminazione che si devono costruire invece a Pellestrina. Costeranno rispettivamente 160 mila e 180 mila euro, e ci auguriamo che i tempi non slittino ancora, perchè qui stiamo parlando di sicurezza prima di tutto». 
Simone Bianchi