venerdì 28 ottobre 2011

I giochi per i bimbi del parco pubblico di Villa Taice...

I giochi per i bimbi del parco pubblico di Villa Taice sono stati recintati col nastro bianco e rosso, e da giorni non è possibile utilizzarli. Il tutto corredato da un divieto scritto da parte di Veritas. Un itervento che in genere significa pericolo o un potenziale rischio nell’uso delle piccole giostre, ma i residenti non sono riusciti a capire il perchè di questa scelta, oltretutto su un’isola che già fa i conti con pochissimi spazi verdi e giochi per i bambini più piccoli. Per far luce sulla vicenda, e per dare una risposta alle tante mamme del sestiere Zendrini, il consigliere comunale Alessandro Scarpa «Marta» ha scritto una interpellanza rivolta al sindaco. «Un parco che, oltretutto, è molto utilizzato anche dagli stessi alunni della vicina scuola Zendrini – sottolinea il consigliere Scarpa – l’uso delle giostre va consentito di nuovo, e se queste sono rotte o pericolose, non essendoci alternative, vanno aggiustate. Sono usate dai bimbi anche in autunno». (s.b.)

martedì 25 ottobre 2011

Villa Taice, tolti i giochi finiti al centro della polemica

Spunta l'avviso a non utilizzare il gioco e parte l'interrogazione al sindaco. Nei giorni scorsi, Veritas ha provveduto, nel parco giochi di Villa Taice, a segnalare agli utenti, con nastro e cartelli, il divieto di utilizzo dei giochi, perchè probabilmente non in sicurezza (ieri infatti sono stati tolti). L'informazione è stata estesa anche all'adiacente scuola elementare «B.Zendrini», che per l'uscita dei bambini, utilizza tale parco. Sulla vicenda è partita l'interrogazione al sindaco, da parte del consigliere comunale Alessandro Scarpa, con la richiesta di intervento urgente per il ripristino dello stato di normalità. Scarpa spiega che tale parco è un luogo molto frequentato, non soltanto dai bambini, ma anche dalle famiglie, divenendo quasi luogo di aggregazione.

lunedì 24 ottobre 2011

Fratelli pescatori dispersi in mare

Lucio e Giorgio Tiozzo sono usciti all’alba di ieri con un potente barchino e non sono più rientrati
 Motovedette ed elicottero hanno setacciato invano il tratto di mare tra Chioggia e Pellestrina

Apprensione per la sorte di due pescatori che ieri non sono rientrati in porto, dopo essere usciti in mare per salpare le reti. Nonostante l'intervento dell'elicottero dei Vigili del fuoco e dei mezzi nautici della Capitaneria e della Guardia di Finanza, non si è trovata traccia delle persone e dell'imbarcazione: un grosso barchino dotato di un motore da ben 150 cavalli. I fratelli Lucio e Giorgio Tiozzo, residenti in campo Traghetto, rispettivamente di 48 e 44 anni, erano usciti in mare ieri mattina, tra le 5 e le 6, per ritirare le reti calate l'altroieri. Sciolti gli ormeggi dalla banchina del Lusenzo, avevano fatto rotta verso il mare aperto assieme ad altri pescatori. Erano usciti dal porto fiduciosi, perché il ritorno del bel tempo lasciava presagire la cattura di un discreto quantitativo di sogliole ed altri pesci costieri. Fatta rotta verso il mare aperto, avevano salutato i colleghi, invitandoli al bar dopo il rientro, previsto all'incirca tra le 9 e le 10 del mattino.
      Secondo le previsioni, le operazioni di pesca si sarebbero dovute concludere alla svelta, perché il mare era tranquillo e la visibilità ottima. Riunitisi alla banchina del Traghetto, gli altri pescatori a un certo punto hanno cominciato a preoccuparsi per il mancato rientro degli amici: non riuscivano ad immaginare cosa potesse aver trattenuto Lucio e Giorgio Tiozzo così a lungo in mare aperto. Erano tutti al corrente del fatto che il recupero delle reti da sogliole si sarebbe dovuto risolvere rapidamente. Fattosi troppo tardi, hanno quindi deciso di chiedere l'intervento dei mezzi di soccorso.
      Nell'arco di pochi minuti, mentre già le motovedette della Guardia costiera e della Finanza prendevano il largo, sono stai allertati anche i Vigili del fuoco che hanno partecipato alle ricerche con un motoscafo e un elicottero, decollato da Mestre. I mezzi aerei e nautici, giunti al largo dell'isola di Ca’ Roman poco dopo la richiesta d'intervento, hanno provveduto alla meticolosa ricognizione dello specchio acqueo. Nonostante l'esperienza e le attrezzature ottiche ed elettroniche, però, non è stata trovata alcuna traccia dell'imbarcazione e dei dispersi. Le ricerche, protrattesi sino al tramonto, riprenderanno all’alba di oggi. Purtroppo, col trascorre delle ore, le possibilità di ritrovare i due fratelli ancora vivi si stanno via via riducendo. Tutti, comunque, continuano a sperare nel miracolo. I due fratelli potrebbero aver raggiunto la scogliera di Pellestrina od essersi aggrappati a una delle boe presenti nella zona.

Nuove pensiline per i bus al via lavori da 200 mila euro

Via libera al progetto per realizzare le nuove pensiline per gli autobus lungo le strade di Pellestrina, e per sistemare quelle danneggiate. Il tutto prevedendo un intervento anche sul «monton», la porzione di terreno che separa il murazzo dalla strada comunale dei Murazzi che collega l’abitato di Pellestrina al terminal del ferry boat di Santa Maria del Mare. La giunta comunale ha dato infatti il via libera al progetto del valore di 200 mila euro che permetterà di eseguire i lavori. Il consigliere comunale Alessandro Scarpa «Marta» aveva più volte sollecitato questo intervento, non fosse altro per le condizioni di scarsa sicurezza che caratterizzavano le fermate dell’autobus, essendo troppo a ridosso della strada, e i numerosi punti in cui nemmeno c’erano le pensiline in corrispondenza delle fermate. Il tutto creando pesanti disagi ai passeggeri in attesa, specialmente in caso di pioggia, vento o in estate con il sole nelle ore più calde. Un diagio vissuto in particolare dalle mamme con i bambini in andata e uscita dalle scuole, e dagli anziani che non hanno neppure la possibilità di sedersi nell’attesa. (s.b.)

domenica 23 ottobre 2011

Ordinativi non pagati, nuovo processo per la De Poli

(L.M.) È stato fissato per il 21 dicembre il secondo round del procedimento penale a carico dei cantieri navali De Poli di Pellestrina. Così ha stabilito il giudice Santoro, dopo la prima udienza. In ballo ci sono due ordinativi, per un valore complessivo di 732 mila euro che l'azienda avrebbe richiesto, non provvedendo poi al pagamento, e ottenendo così, secondo il pm Gava un ingiusto profitto per la società. I De Poli sono assistiti dall'avvocato Alessandro Rampinelli. Davanti al giudice Santoro sono stati citati direttamente in giudizio il «patron» del cantiere Davino De Poli, con il fratelli, Giancarlo e Giovanni (quest'ultimo anche rappresentante legale della società), tutti componenti del consiglio d'amministrazione, nonché l'amministratore delegato Giancarlo Galazzo. I fatti contestati, e al centro del dibattito processuale, risalgono a settembre, ottobre 2008, prima del fallimento della società, sprofondata in un crack finanziario. Secondo la Procura i De Poli avrebbero «in concorso fra loro con più atti, utilizzando artifizi e raggiri per sottacere lo stato di gravissima crisi finanziaria della società, sollecitato reiteratamente l'esecuzione degli ordinativi». Tutto questo nonostante la società fosse precipitata in una tale crisi finanziaria da rendere evidente che essa non avrebbe potuto soddisfare le obbligazioni assunte. Il tutto, afferma il pm, traendo in errore Giocondo Corsi, legale rappresentante della società Carpenteria Corsi srl, circa alla effettiva solvibilità del cantiere di Pellestrina.

Piove in classe, protesta dei genitori

Pellestrina, all’elementare Zendrini il problema delle infiltrazioni dura da anni

(A.B.) Genitori sul piede di guerra. Piove fuori e a scuola entra acqua. Accade a Pellestrina, nella classe terza b della scuola elementare Zendrini. Un problema che dura da qualche tempo, e che è già stato più volte segnalato, ma che si è presentato in maniera drammatica giovedì scorso. La classe che è al primo piano, quando piove, a causa di infiltrazioni, deve raccogliere acqua tramite secchi, posizionati sopra un armadio contenente materiale scolastico. Ma la pioggia dell'altro giorno, violenta, ha causato anche qualcosa di peggio; le infiltrazioni, copiose, hanno deformato il controsoffitto, allarmando non poco i genitori, che venerdì, prima dell'inizio delle lezioni, sono andati a verificare di persona la situazione. Solo dopo aver visto il controsoffitto, ritornato normale, hanno fatto entrare i figli. Ma si sono poi recati dai carabinieri e dal presidente della Municipalità Giorgio Vianello. Anche al sindaco e agli assessori Ferrazzi e Maggioni vengono chiesti interventi. «Siamo allibiti - racconta una mamma - della leggerezza di qualcuno nel non prendere decisioni. Mia figlia convive con questo problema da tre anni, ma qualcuno mi ha raccontato che sono almeno 8 anni che in quella classe girano secchi per raccogliere acqua». E conclude «Se qualcuno non interviene velocemente, abbiamo già deciso ed informato tutti, che nei giorni di pioggia i nostri bambini rimangono a casa». Sulla questione è intervenuto pure il consigliere comunale Alessandro Scarpa, con una interrogazione al sindaco, mentre il presidente Vianello ha assicurato che nella prossima settimana ci saranno dei controlli.

Infiltrazioni d’acqua piovana all’elementare Zendrini

Il maltempo dei giorni scorsi ha lasciato il segno alla scuola elementare «Zendrini» di Pellestrina. Le famiglie degli alunni hanno infatti segnalato la presenza di una infiltrazione di acque dal soffitto dell’aula che ospita la classe III B. «Da un paio d’anni, con l’acuirsi delle precipitazioni, la scuola fa i conti con queste infiltrazioni – afferma il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, che ha già scritto agli uffici competenti di Ca’ farsetti – ma la situazione è nettamente peggiorata, questa settimana, costringendo a svuotare più volte i secchi che si riempivano nell’aula. I genitori sono molto preoccupati per l’agibilità dello stabile e alla tenuta del soffitto sollecitato da questi episodi ripetuti. A tutto ciò si somma l’inevitabile e tangibile disagio che una scolaresca vive con la classe che si allaga». Scarpa ha chiesto di verificare la situazione dell’intera scuola per evitare guai peggiori, fornendo rassicurazioni a tutti coloro che studiano o lavorano nella scuola. (s.b.)

sabato 22 ottobre 2011

Ca’ Roman, cento anni di cambiamenti

Oggi sabato alle 16, nella sede dell'Associazione Murazzo a Pellestrina, sarà inaugurata la mostra “Ca’ Roman 1911 - 2011. Cento anni di cambiamenti”. Nel centenario della realizzazione della diga foranea di Ca’ Roman, la mostra illustra con una cartografia dettagliata e materiale fotografico anche inedito, le principali trasformazioni geomorfologiche, gli interventi antropici e le opere di difesa a mare che hanno interessato la laguna di Venezia e Ca’ Roman. Ampio spazio è riservato agli aspetti naturalistici dell’Oasi, evidenziati dalla presenza di teche contenenti esemplari della fauna tipica di quest’area.

giovedì 20 ottobre 2011

Viabilità, 10 anni in attesa di interventi

La strada che porta a Ca’Roman non è stata ancora sistemata
 Il consigliere Scarpa vuole che il Comune faccia la sua parte

 È una strada molto frequentata, poichè unisce Pellestrina a Cà Roman, lembo estremo dell'isola, ma è pericolosa perchè sterrata e piena di buche.
      Un problema annoso quello della strada denominata «del pastorello», perchè nonostante le numerose sollecitazioni di questi ultimi 10 anni, da parte dei politici isolani, per la sua risistemazione, ultima in ordine cronologico, quella presentata dal consigliere comunale Alessandro Scarpa, a febbraio e riproposta al sindaco una quindicina di giorni fa, la strada continua a rimanere così com'è.
      Scarpa, segnala la necessità di intervento perchè la strada ha già fatto numerose «vittime», soprattutto anziani che cadono dalla bicicletta.
      «È un discorso di dignità - commenta il consigliere - ho presentato due interrogazioni, ho portato l'assessore ai lavori pubblici a visionare il posto. In fondo sono soltanto 500 metri da sistemare. Non vedo perchè l'unica strada che collega l'isola all'oasi di Cà Roman, percorsa in estate da centinaia di persone al giorno, ma assai frequentata anche negli altri periodi dell'anno, deve continuare a rappresentare un pericolo perchè disconnessa e piena di buche».
      Le difficoltà d'intervento potrebbero essere rappresentate dal fatto che la zona è demaniale.
      Certo è che all'inizio di questa strada, proprio dietro il cimitero di Pellestrina, vi è una discarica, naturalmente abusiva, che circa tre anni fa, era stata transennata, segnalata, bonificata.
      Ma i materiali depositati sono ancora lì, non sono mai stati rimossi, ed ora sono ricoperti dalla vegetazione. Ora il consigliere comunale attende una risposta concreta da parte dell’amministrazione di Ca’Farsetti.
      Annalisa Busetto

mercoledì 19 ottobre 2011

«Animali maltrattati» Interviene la Provincia

«Maltrattamenti nei confronti dei cani». Una denuncia, corredata da foto, è stata inoltrata al sindaco, ad assessori comunali e provinciali, al presidente della Provincia, e a molte associazioni ambientaliste, per segnalare i «gravissimi maltrattamenti» a cui vengono sottoposti i cani nella «zona di Pellestrina-Chioggia».
      In buona sintesi, la denunciataria, che ha raccolto a sua volta altre testimonianze, segnala la presenza di cani nelle baracche da pesca, i cosidetti «casoni» sparsi nella zona lagunare compresa tra Pellestrina e Chioggia. «I cani hanno pochissimo spazio a disposizione» scrive «e sono lì da molto tempo. Una delle baracche si trova tra Pellestrina e Cà Roman (baia dei porci), dinnanzi al cimitero di Pellestrina. È raggiungibile soltanto in barca e lontana dalla costa, quindi il cane non può scappare». Ma ciò che più indigna ed impressiona, è ciò che racconta dopo: «quasi ogni baracca ha uno o due cani da guardia, che non hanno mai messo piede a terra, che succede se stanno male? Li buttano in mare e li annegano. Non sono considerati esseri viventi. Danno loro poco da mangiare per renderli più cattivi e più abili alla guardia. Affilano loro i denti perchè mordano meglio».
      Immediata la risposta della Presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto, che ha espresso tutto il suo disappunto sulla questione. «Accolgo la segnalazione. È davvero difficile trovare aggettivi per definire questi maltrattamenti nei confronti degli animali. Dalle denunce dei cittadini, siamo di fronte a una sorta di lager, predisposto ad hoc per i cani, utilizzati per la guardia e resi più aggressivi attraverso la denutrizione. Se - continua la Presidente - tutto ciò corrispondesse al vero, mi chiedo, come potremo definire queste persone che sembrano non avere nessuna pietà, nessuna umanità. Chiedo che, una volta accertata la verità dei fatti, si proceda verso questi delinquenti con le pene previste dalla legge, senza alcun sconto. Non possiamo assistere in un territorio civile e solidale come il nostro, a simili barbarie».
      Allibiti dalla portata e dalla pesantezza delle denunce, alcuni pescatori, proprietari dei casoni. «Non ci stiamo a passare per delinquenti. Il cane nei casoni non è una storia di oggi. Ci sono sempre stati. Ben vengano i controlli, per effettuare la veridicità del racconto, che non sempre corrisponde alla verità. È vero che i cani sono lì, ma cibo e acqua ne hanno sempre in abbondanza».

Due procedimenti in Tribunale

Sono ormai numerosi i procedimenti penale per la famiglia De Poli. C’è quello per la morte di un operaio nel cantiere di Pellestrina: il dipendente di una ditta che lavorava in subappalto, un rumeno di 52 anni, precipitò nel bacino di carernaggio del cantiere, sfracellandosi. Proprio i tre anziani fratelli, Davino, Giancarlo e Giovanni hanno scelto di patteggiare la pena (dieci mesi e 20 giorni di reclusione ciascuno), mentre Chiara De Poli attende ancora il processo, visto che ha scelto il rinvio a giudizio. Ancora in corso e in attesa delle conclusioni di una perizia tecnica , invece, è l’altro processo per truffa aggravata. Stando alle accuse, Giovanni, Davino e Chiara De Poli, in concorso con alcuni funzionari del Registro navale italiano, avrebbero ottenuto tre milioni di euro di finanziamenti per costruire due chimichiere, rispettando norme e regole di sicurezza tali da scongiurare qualunque tipo di inquinamento, invece vararono due gasiere. Tra l’altro le due navi sarebbero state costruire per la ditta olandese che fa capo ai De Poli.

Un altro processo per truffa ai De Poli

Ennesimo guaio giudiziario per la famiglia De Poli, un tempo proprietaria degli omonimi cantieri di Pellestrina. Oggi, davanti al giudice monocratico di Mestre i tre anziani fratelli Davino, Giovanni e Giancarlo e l’amministratore delegato di allora dell’azienda Giancarlo Galazzo dovranno reispondere di truffa aggravata. Già sono sotto processo per lo stesso reato nei confronti della Comunità europea, in questo caso, invece, è un loro creditore che li ha denunciato. Stando al pubblico ministero Giorgio Gava, che li ha mandati a giudizio, gli amministratori del Cantiere di Pellestrina, che un tempo dava lavoro a più di cento persone, avrebbero raggirato il titolare di una ditta di La Spezia per ben 732 mila euro. I fatti risalgono al 2008, quando i De Poli ordinarono alla Carpenteria Corsi srl due enormi cisterne da inserire in altrettante navi, quindi altri quattro serbatoi. Il primo carico venne consegnato a Pellestrina il 19 settembre di quell’anno (valeva 340 mila euro), il secondo, per un valore di 392 mila euro, il 31 ottobre 2008. Stando alle accuse, i De Poli erano già in stato di decozione, insomma erano in piena crisi ,e nonostante questo firmarono i contratti con lo spezzino Giocondo Corsi, assicurando che avrebbero pagato i sei serbatoi . Avevano addirittura garantito, stando al contratto firmato dalle parti, il pagamento entro il sessantesimo giorno dalla data della fattura. Il rappresentante della Procura scrive, in realtà, che i De Poli erano già precipitati in una tale crisi finanziaria da rendere evidente che non avrebbero mai potuto soddisfare gli impegni di pagamento che avevano contratto con la carpenteria di La Spezia. E, infatti, così è accaduto, tanto che Giocondo Corsi è uno dei creditori che attende di essere pagato, nella speranza di ottenere almeno il venti per cento di quei 732 mila euro. Il raggiro sarebbe consistito nell’aver acquistato i serbatoi garantendo il pagamento pur sapendo che non sarebbero mai riusciti a farlo. A mettere in moto l’inchiesta era stata la denuncia di Corsi, il quale dopo aver tentato ed insistito per ottenere i suoi soldi ha capito che cosa era accaduto leggendo i giornali che parlavano, almeno nei primi mesi, del rischio che il cantiere di Pellestrina stava correndo, quello del fallimento. In realtà , alla fine i De Poli non sono falliti nonostante il passivo superasse abbondantemente i cento milioni di euro, ma sono riusciti ad ottenere il concordato preventivo e a vendere prima le tre navi non ancora completate che erano in cantiere, quindi lo stesso cantiere, che l’Actv ha comperato per 12 milioni e 300 mila euro. E proprio con quei soldi il commissario giudiziale, il commercialista mestrino Emilio Borella, ha cominciato a pagare i cento dipendenti, l’Erario e altri creditori, mentre molti altri attendono ancora. Nel frattempo, la De Poli Tankers, società con sede in Olanda e amministrata da Chiara De Poli, ha trovato 15 milioni di dollari per acquistare la decima nave, una chimichiera da 14 mila tonnellate.

Si muove anche la Provincia per i cani lasciati in laguna

Forze dell’ordine e Provincia si sono mobilitate per verificare le condizioni dei cani che vivono sulle palafitte per la pesca di fronte a Pellestrina. Dopo la segnalazione della Nuova, sabato scorso, l’Associazione canili veneto onlus è stata contattata da carabinieri e vigili urbani, dopo che già si era attivato l’assessorato all’Ambiente del Comune per appurare le condizioni di vita di almeno una decina di cani esposti alle intemperie. «Finalmente qualcosa si muove per verificare le condizioni di quegli animali – commenta Claudia Ponara dall’Acv – Solo ora vengono ascoltati i nostri appelli. Se davvero quei cani sono costretti in condizioni estreme, qualcuno deve intervenire e punire i responsabili». «Accolgo la segnalazione – replica Francesca Zaccariotto, presidente della Provincia – Se tutto ciò corrispondesse al vero, mi chiedo come potremmo definire queste persone che sembrano non avere nessuna pietà e umanità. Chiedo che, una volta accertata la verità dei fatti, si proceda verso questi delinquenti con le pene previste dalla legge, senza alcuno sconto – conclude – Non possiamo assistere, in un territorio civile e solidale come il nostro, a simili barbarie che ricordano comportamenti incivili che vorremmo superati per sempre». (s.b.)

sabato 15 ottobre 2011

Cani abbandonati sulle palafitte davanti a Pellestrina

Cani abbandonati a sè stessi sulla palafitte di fronte a Pellestrina. E’ la segnalazione ricevuta nei giorni scorsi dall’Associazione canili veneti onlus di Padova, e subito «girata» all’assessorato all’Ambiente del Comune. «Accade che almeno una decina di cani sarebbero abbandonati sulle palafitte usate per la pesca, soprattutto, e da quanto ci risulta, in cambio di fare la guardia non ricevono sufficiente cibo e acqua, non hanno una cuccia o comunque un riparo, e restano esposti alle intemperie oppure al caldo – afferma Claudia Ponara, addetta ai sopralluoghi per conto dell’associazione padovana – Abbiamo ricevuto più segnalazioni da parte di persone che transitavano in canale davanti a queste palafitte, e che hanno notato i cani denutriti e in difficoltà». «Cani che, oltretutto, non avrebbero mai la possibilità di scendere a terra e fare una vita normale, rimanendo tutto il tempo su pochi metri quadri di legno che rappresentano queste strutture in mezzo alla laguna. Una vera e propria violenza nei loro confronti». Della questione sono stati già investiti gli uffici dell’assessorato all’Ambiente, come conferma l’assessore Gianfranco Bettin. «Sarebbe una cosa gravissima, e ho dato già indicazione ai tecnici dei miei uffici di recarsi sul posto e verificare se la denuncia corrisponde al vero. Nel caso, agiremo di conseguenza». E pronti a intervenire potrebbero essere gli stessi agenti della Polizia municipale, qualora si riscontrassero i termini del maltrattamento o abbandono degli animali. «Il timore è che quei cani possano subire anche violenze, oltre a tutto quello che pensiamo stiano già passando», conclude Ponara.(s.b.)

venerdì 14 ottobre 2011

Provoca un naufragio e scappa

Grave incidente in laguna ieri mattina con omissione di soccorso da parte del comandante dell’unità che l’aveva causato. Una coppia di anziani, marito e moglie originari di Pellestrina, ha rischiato di annegare ed è dovuta ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale San Camillo. Proprio nel tratto di laguna tra Malamocco e Alberoni, verso le 8.15, un’imbarcazione da lavoro di Chioggia lunga 18 metri non ha rispettato i limiti di velocità causando il naufragio di un barchino con a bordo la coppia. Si tratta di marito e moglie anziani che in quel momento stavano dirigendosi verso Pellestrina. In senso opposto l’imbarcazione chioggiotta che procedeva incurante delle alte onde causate dalla propria eccessiva velocità. Nonostante le disperate manovre fatte dal guidatore del barchino una di queste onde ha causato il capovolgimento della piccola imbarcazione. Il comandante dell’unità chioggiotta, nonostante le disperate urla di aiuto, non si è nemmeno fermato a prestare soccorso ai due naufraghi. Sul posto sono intervenute fortunatamente altre imbarcazioni che hanno tratto in salvo marito e moglie. Portati al San Camillo ne avranno per 4 e 20 giorni. Immediate le ricerche da parte di capitaneria di porto e polizia. I controlli sono scattati anche nei cantieri di Chioggia, dove l’imbarcazione che ha causato il naufragio è stata poi individuata. Il comandante è stato perciò denunciato all’autorità giudiziaria per procurato naufragio e omissione di soccorso. 
Ugo Dinello

domenica 9 ottobre 2011

Itinerari in bici per raggiungere Pellestrina

(L.M.) Una nuova ciclovia delle isole di Venezia, che si snoda tra il Lido e Pellestrina e permette di vivere un'esperienza indimenticabile grazie alla combinazione fra bicicletta, mare e laguna. E quanto verrà presentato, e inaugurato questa mattina alle 11, con un incontro a Palazzo Pretorio a Malamocco. Sarà un'occasione anche per valorizzare la proposta turistica, anche nel periodo invernale, tanto al Lido, esaurito il clou della stagione balneare, quanto a Pellestrina in crisi di occupazione per la ormai risaputa crisi della pesca e il crack dei cantieri navali De Poli. L'evento è organizzato da Pro Loco Lido di Venezia e Pellestrina con il supporto di Organizzazioni Sport & Events, Associazione Civica Malamocco, Consorzio di Promozione Turistica Lido di Venezia e Pellestrina, Usd.Pellestrina 1911. I cinque itinerari tradotti in quattro lingue sono stati realizzati da Regione e Provincia attraverso l'Apt. Il programma della giornata prevede alle 10 il ritrovo in piazzale Santa Maria Elisabetta, alle 10.30 la partenza per Malamocco con arrivo alle 11 circa. Qui i saluti delle autorità la presentazione della Ciclovia delle isole con esposizione prodotti tipici la visita al Borgo Antico. Alle 12.45 imbarco ferry per Pellestrina e visita piccolo museo della Laguna Sud.

sabato 8 ottobre 2011

Una giornata con l’Anffas per i calciatori di Pellestrina

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Una giornata all'insegna della solidarietà per l'associazione "Calcio amatori dell'isola di Pellestrina" che hanno trascorso una giornata con i ragazzi dell'ANFASS alla Casa del Girasole a S.Donà di Piave, un centro che offre un inserimento guidato al lavoro per persone diversamente abili. 

Domani il 67. dell’affondamento della Giudecca

686.jpg Domani mattina, nel 67. anniversario dell’affondamento della motonave Giudecca, sarà celebrata come ogni anno una messa solenne di suffragio alle 11 nella chiesa arcipretale di Ognissanti a Pellestrina. Si formerà un corteo alle 10.30 alla sede comunale del Sestier Zennari, dopo la cerimonia religiosa saranno deposte le corone d’alloro una sull’opera in bronzo dello scultore Giuseppe Vio, a ricordo dell’episodio, una sul cippo che ricorda i caduti in laguna. Per l’occasione da Venezia, in Riva degli Schiavoni (monumento Vittorio Emanuele), partirà alle 9.15 una corsa speciale per Pellestrina.

giovedì 6 ottobre 2011

Ok ai villini di Caroman

La Giunta ha adottato il Piano di attuazione privato
 Saranno costruiti 40 edifici in legno sul sito dell’ex colonia estiva

693-1.jpg  La Giunta ha dato il via libera al piano di recupero di iniziativa privata per l’ex colonia delle Canossiane a Caroman. Presentato sei mesi fa dallo studio di architettura Mar per conto di un cliente padovano, il progetto prevede un’ottantina di appartamenti su 40 unità abitative realizzate con materiali compatibili (legno e vetro) e a basso impatto ambientale per rispetto dell’area adiacente, che è un’oasi naturalistica.
      La Giunta ieri ha adottato il Piano, che sarà pubblicato per consentire eventuali osservazioni da parte di soggetti interessati. Successivamente, la Giunta predisporrà le controdeduzioni e approverà definitivamente il documento.
      «Il progetto - ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Ezio Micelli - è a volume zero, cioè prevede meno cubatura di quella oggi esistente: 24 mila metri cubi invece di 25mila. Ci sono anche delle prescrizioni relative al verde asservito. Mentre attualmente l’area è recintata e non è possibile accedervi, una volta che il complesso turistico sarà realizzato, ci sarà un corridoio verde aperto a tutti al suo interno».
      A questo progetto ci sono state parecchie critiche, tra cui quelle di chi riteneva un sacrilegio costruire qualcosa a Caroman, poco lontano dall’area Sic.
      «Il Piano regolatore - ha aggiunto Micelli - mantiene la funzione turistico-ricettiva dell’area e se qualcuno fa un piano di attuazione in osservanza al Prg non è possibile respingerlo. In ogni caso, ci sono state assemblee con la Municipalità e anche i cittadini. Il sindaco ha chiesto alla proprietà che si obblighi in modo vincolante alla manutenzione del sito, dopo aver realizzato il progetto».
      Quando cominceranno i lavori, saranno demoliti gli edifici dell’ex colonia estiva, a parte un paio che saranno conservati e ristrutturati in quanto portatori di una testimonianza architettonica.

Per novembre nuovo Palasport

Entro novembre partiranno i lavori di ristrutturazione del palasport di Portosecco. L’assessore ai lavori pubblici ha fatto lunedì un sopralluogo, il cui scopo era la verifica dei danni anche alla ex scuola «Goldoni», sede di varie associazioni e della Protezione civile. «Al momento posso confermare che l’intenzione è quella di far partire i lavori per la ristrutturazione del palasport entro novembre, mentre per l’ex scuola si parla di fine anno - conferma l’assessore Alessandro Maggioni - dovrebbero concludersi nella prossima primavera». (s.b.)

mercoledì 5 ottobre 2011

Interventi alla rete idrica

Problemi nella distrubuzione dell’acqua oggi a Pellestrina. Veritas ha infatti annunciato che oggi, dalle 9 alle 13, sarà sospesa l’erogazione dell’acqua. «L’interruzione - si legge in un comunicato - è necessaria per consentire la riparazione di un guasto». Veritas invita i cittadini a tenere chiusi i rubinetti per evitare fuoriuscite d’acqua e possibili allagamenti quando l’erogazione verrà ripristinata.

martedì 4 ottobre 2011

Al via gli interventi su palasport e remiera

Sopralluogo nell’isola dell’assessore Maggioni
I lavori da tempo attesi inizieranno tra novembre e dicembre

713-2.jpg Un sopralluogo dovuto. A seguito del «grido di dolore» contenuto nella lettera inviata e pubblicata dal nostro giornale, di Rossella Favero, padovana ma pellestrinotta d'adozione, che denunciava lo stato di abbandono degli edifici pubblici devastati dalla tromba d'aria del 23 luglio 2010, e grazie al continuo e pressante pungolamento del consigliere comunale Alessandro Scarpa, ieri, per tutta la mattinata, l'assessore ai lavori pubblici Alessandro Maggioni, insieme al suo staff tecnico, ha visitato tutti i siti ancora da restaurare e mettere in sicurezza, ed ha ascoltato e verificato altre problematiche esposte dai presenti.
      Un bel gruppo, composto anche dal presidente e vicepresidente della Municipalità dell'estuario, Giorgio Vianello ed Andrea Bodi, cittadini e rappresentanti di associazioni locali, hanno eseguito il «pellegrinaggio» di rito, partendo dalle strutture offese; remiera di portosecco, ex scuola Carlo Goldoni, ora sede del «Piccolo museo della laguna sud» e di varie associazioni, compresa la Protezione Civile, e ovviamente del Palazzetto dello sport, che, è sempre bene ricordare, con la tromba d'aria è arrivato, dal 2005, data della consegna, a tre scoperchiamenti. Un percorso che, ironicamente si potrebbe definire dell'«orrore», perchè, a parte la sede della remiera, che è interessata da interventi di poco conto, la Goldoni e il palazzetto, hanno riportato danni importanti.
      E per fortuna è arrivata la risposta che tutti attendevano; tra novembre e dicembre i lavori in tutti i siti dovrebbero iniziare. Praticamente, per i primi mesi del 2012, la situazione dovrebbe tornare alla normalità. «A fronte di alcune iniziali risposte un pò "difensive" - commenta la Favero - la capacità di ascolto dell'assessore e di chi lo accompagnava mi è parsa buona. L'inizio di un nuovo corso nella comunicazione con i cittadini? Speriamo». «Sono soddisfatto» chiosa il consigliere Scarpa "Marta" «sono state comunicate date e scadenze. Mi sembra poco probabile che a fronte di questo, ora ci possano essere dei passi indietro».