lunedì 1 dicembre 2008

Stop ai carichi di pietre a bordo dei ferry boat

Il capitano si rifiuta di imbarcare agli Alberoni un mezzo destinato al Mose. Scoppia la polemica: non poteva passare neppure sopra i ponti

 

Un camion di sassi all'imbarco del ferry boat agli Alberoni. Deve portarli a Pellestrina , servono per la realizzazione dei cassoni del Mose. Una scena ordinaria, se non fosse che il capitano decide di lasciarlo a terra: il mezzo pesa circa cinquanta tonnellate, che è quasi la portata massima della motozzattera Ammiana. Troppo pesante, sostiene il capitano. Ma il carico è sempre lo stesso e gli altri capitani non hanno obiezioni, sostiene il conducente. Insomma, la consuetudine diventa diritto. E così il camion aspetta tre ore, cambia l'equipaggio della motozattera, si imbarca senza problemi e va a scaricare i suoi bei sassi di là del porto. Non solo. L'imprenditore, seccato per il ritardo, chiede ad Actv il risarcimento per quel tempo sprecato dal suo dipendente. E Actv chiede chiarimenti sulla vicenda al proprio personale.

E le regole dove sono? Già è anomalo che un camion con una portata di dieci tonnellate per asse si trovi all'estremità opposta del Lido, visto che deve superare dei ponti che hanno una portata massima di sette tonnellate per asse (mentre il suo peso è distribuito in dieci tonnellate per asse). Se i limiti ci sono hanno un perchè, e il mancato rispetto in un tempo neanche troppo lungo ha delle conseguenze: vibrazioni e cedimenti, ad esempio sulla riva lungo laguna da Malamocco ad Alberoni, sono in continuo aumento. Basti pensare che per la realizzazione di un cassone servono circa ottanta camion di sassi. E magari aggiungi un paio di tonnellate oggi, un paio domani, alla fine qualche viaggio lo si risparmia... La municipalità aveva chiesto espressamente che i trasporti del Mose non avvenissero via terra, ma su chiatte, per salvaguardare la viabilità e la sicurezza delle strade.

«Ci sono state deroghe? Mai viste - sbotta il presidente dell'Associazione capitani Lorenzo Boscolo - e in caso contrario sarebbe opportuno che ne fossimo informati. I carichi eccezionali si possono anche fare, ma con le opportune cautele e non nel normale servizio di linea, quando il tempo di carico e scarico non consente accorgimenti particolari».

E torna alla ribalta il tema dell'eccessivo flusso dei mezzi pesanti: da circa un mese anche la spazzatura del Lido viaggia su camion e non più su chiatte, per permettere i lavori di manutenzione delle imbarcazioni. Ulteriore ingombro al traffico normale. «Come facciamo a controllare il carico dei camion, per stivare in sicurezza, se non abbiamo a disposizione una pesa? - prosegue Boscolo - tutto è lasciato alla discrezionalità del comandante, che in casi simili si trova con responsabilità assurde».

Raffaella Vittadello

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