Ca’ Roman, infermiera vola per quattro metri a causa della scalinata
pericolosa Ora chiede i danni all’ex Magistrato alle Acque per le
lesioni al volto e alle braccia
Cade dal murazzo alto quattro metri e si
schianta a terra, rovinandosi il volto e fratturandosi i polsi: fa causa
all’ex Magistrato alle Acque, ora Provveditorato interregionale per le
opere pubbliche chiedendo un risarcimento di 200mila euro. Protagonista
della vicenda una infermiera di Selvazzano Dentro, oggi 32enne, che il
29 maggio 2015 era con il fidanzato a Ca’ Roman per trascorrere qualche
ora di relax.
Al termine della giornata sull’isola, la ragazza
doveva raggiungere la fermata dell’Actv situata lungo il murazzo ed ha
percorso la scalinata in pietra fino in cima, a un’altezza di circa
quattro metri, precipitando nel vuoto dall’altro lato del muraglione a
causa dell’altezza asimmetrica del primo scalino della rampa discendente
(67 cm) rispetto all’ultimo scalino di quella ascendente (37 cm) e
della contemporanea assenza di corrimano e parapetto. La condizione di
pericolosità della scalinata non era in alcun modo segnalata, né erano
segnatati eventuali divieti di accesso e di pubblico utilizzo.
Erano
dovuti intervenire i vigili del fuoco per soccorrere la turista
padovana, poi portata al pronto soccorso dell’ospedale di Mestre. In
seguito alla caduta, la giovane ha riportato gravi lesioni al volto con
la frattura scomposta delle ossa nasali e cicatrici evidenti, oltre che
le fratture scomposte di polsi e capitelli radiali, con una prognosi di
quattro mesi e gravi ripercussioni sulla vita e sul lavoro.
Per
ottenere il risarcimento del danno, l’infermiera si è rivolta
all’avvocato Giorgio Caldera, chiamando in causa l’ex Magistrato alle
Acque in quanto destinatario dell’obbligo di custodia del murazzo perché
compreso all’interno della conterminazione lagunare. Con l’ente non è
stato raggiunto alcun accordo stragiudiziale che avrebbe evitato la
prosecuzione della vicenda in aula. Per questo la giovane donna ha
trascinato l’ex Magistrato alle Acque davanti al tribunale civile di
Venezia, avanzando una richiesta risarcitoria che, considerato pure il
danno morale sofferto, è dell’ordine di grandezza di 200mila euro. La
prima udienza verrà celebrata il 15 dicembre.
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