Categorie riunite nella sede dell’Ance. I parlamentari veneziani
annunciano un’interrogazione urgente. Il sindaco Brugnaro: «Meglio
qualcosa che nulla»
Categorie e associazioni rilanciano il
Porto Offshore, il Comune risponde con la proposta alternativa del mini
porto di Pellestrina e i parlamentari inviano un’interpellanza urgente
allo Stato per avere una risposta.
Con molta amarezza si è
chiuso ieri l’incontro a Palazzo Sandi Cipolato, sede dell’Ance,
organizzato dal Comitato Vivere Venezia, presieduto dall’avvocato
Ruggiero Sonino. L’invito a partecipare era rivolto a diverse anime,
dalle categorie ai parlamentari.
Erano presenti l’assessore
regionale alle Infrastrutture Elisa De Berti, i parlamentari Mognato,
Zanetti e Rubinato che hanno presentato l’interpellanza, mentre il
capogruppo Forza Italia Brunetta e il sottosegretario Baretta hanno
inviato un documento separato dove entrambi si dimostrano a favore di
Venezia come leader dell’Adriatico. Amarezza per l’assenza del
presidente del Porto Pino Musolino: una sorta di messaggio indiretto per
far capire che il Porto Offshore non rientra nei progetti. E poi perché
la soluzione proposta da Brugnaro, il mini porto offshore a
Pellestrina, non ha convinto nessuno dei presenti, a meno che non si
tratti di un primo step per arrivare a quello decisivo della
realizzazione del progetto del gruppo italo cinese 4C3 (guidato da
Ccccg) che si è aggiudicato la progettazione del sistema portuale
offshore e onshore.
«Io sono per mediare» ha detto Brugnaro,
portando avanti la proposta del mini porto a Pellestrina «Tra non fare
nulla e fare qualcosa io sono per fare qualcosa». Molti dei presenti non
erano convinti del mini porto perché la conca di navigazione del Mose
non sarebbe in grado di accogliere i colossi mercantili (container da 22
mila teu) che si andranno via via piazzando nel prossimo futuro né per
grandezza, né per quantità. Si tratta del progetto contestato da Italia
Nostra che ha appena inviato un esposto alla Corte dei Conti affinché
venga smantellata la piattaforma di cemento, montata per realizzare il
Mose, e che ora Iuav, Cvn, Porto e amministrazione vorrebbero convertire
in un mini porto offshore.
«Venezia ha tutto» ha spiegato
l’ingegnere Sergio Vazzoler, presidente dell’Unii, e convinto che sia
una grande opportunità «ha i fiumi e Marghera che come onshore potrebbe
riprendersi dalla crisi». Nei prossimi giorni verrà consegnata al
governo un’interpellanza urgente che chiede risposte sul progetto del
porto offshore su diversi punti, come l'opportunità di inquadrare il
progetto in questione nella strategia di salvaguardia
di Venezia e l’urgenza di sottoporlo al Cipe. «Se non vogliono fare il
Porto Offshore» ha concluso Sonino «che almeno ci vengano a spiegare
punto per punto le motivazioni e che il Porto abbia un atteggiamento di
dialogo».
Vera Mantengoli
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