Il presidente Carella: «Grandi potenzialità che dobbiamo sfruttare»
Centinaia di persone hanno partecipato
agli eventi di domenica organizzati sull'isola tra religione, storia e
cultura. In primis l'inaugurazione della restaurata chiesa di
Sant'Antonio, che alle 10 ha vissuto la processione di rientro della
statua del Santo accompagnata dal vescovo di Chioggia, Adriano
Tessarollo.
Una funzione a parrocchie riunite, che ha raccolto
tantissimi fedeli dell'isola e non solo, che hanno seguito la cerimonia
di riapertura della porta e di consacrazione dell'altare. Il tutto dopo
un anno di chiusura per il restauro del tetto, degli intonaci interni e
di tre dei principali affreschi. Sempre al mattino c'è stata la festa
del merletto, di cui Pellestrina è un centro storico di lavorazione
assieme a Burano. Esposto anche il merletto da record per lunghezza, e
molte altre produzioni particolari negli spazi dell'associazione Il
Murazzo. Tanti hanno voluto saperne di più, ammirare i ricami e parlare
con le donne che si tramandano questa tradizione nei secoli.
Oltre 500 persone hanno infine visitato il Forte San Pietro in Volta
(conosciuto anche come Forte Belvedere), e tra questi moltissimi
ciclo-escursionisti e residenti. L'iniziativa è stata resa possibile
grazie al lavoro dell'Istituto Italiano dei Castelli e alla
collaborazione dell'Agenzia del Demanio, dell'associazione Abitanti in
Isola, della Protezione Civile di Pellestrina e della cooperativa il
Cerchio. Gli studenti della scuola media Loredan hanno poi garantito un
utilissimo servizio di accoglienza e sono diventati ciceroni per un
giorno.
«Questa è la dimostrazione che Pellestrina ha delle
grandi potenzialità, sia in primavera che in estate» sottolinea il
presidente della Municipalità, Danny Carella. «La gente
su questa isola ci viene con piacere utilizzando i mezzi pubblici e le
biciclette, e di sicuro si potrebbe fare ancora di più potendo disporre
di una spiaggia organizzata. Mi auguro che altre giornate come
domenica possano accendere ancor più interesse su Pellestrina». Simone Bianchi
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