Davide Tiozzo, originario di Pellestrina, viveva nel Veronese con la moglie ed era direttore dell’autogrill di Desenzano
Due schianti in rapida successione. Il
camion impazzito che vola dal cavalcavia e finisce contro un’altra auto.
Il bilancio è di un morto, due feriti, quattro veicoli danneggiati in
modo serio. Un bilancio drammatico che poteva, però, essere ancora più
grave, se solo l’incidente fosse accaduto pochi metri più avanti o pochi
istanti dopo.
Il terribile schianto è accaduto ieri mattina
intorno alle 8 sul tratto veronese di Regionale 22 che arriva da
Cavalcaselle e porta ad Affi: pochi metri più avanti quella strada
diventa la Statale 450 che porta dritto al casello di Affi
dell’Autobrennero. L’incidente avviene in due fasi distinte, ma
drammaticamente collegate tra loro.
Sul cavalcavia che attraversa
la gigantesca rotonda che divide Castelnuovo da Lazise e Cavalcaselle
viaggia la Renault Twingo bianca di Davide Tiozzo, 31 anni, originario
di Pellestrina, ma residente con la compagna e i genitori a Pescantina,
in via Madonna.
Tiozzo è il direttore dell’autogrill di Desenzano,
sulla Serenissima. Sta andando al lavoro. In senso contrario arriva il
tir dell’autotrasporti Annoni con un uomo al volante. Nel rimorchio ci
sono isolante e contenitori in plastica di urea, un addittivo usato dai
camion per abbattere le emissioni inquinanti. Improvvisamente, per cause
in corso di accertamento, la vettura urta la parte anteriore del camion
e ruota su se stessa: l’impatto è violentissimo. Il camion sbanda,
centra con le ruote la fiancata di un’altra auto, un’Audi A4 grigia, che
arriva da Affi in direzione di Cavalcaselle.
Un altro impatto che
innesca la seconda fase dell’incidente. Ormai il camionista non riesce
più a controllare il mezzo che sbanda verso sinistra proprio mentre
arriva una terza vettura.
Il conducente, un giovane che stava
andando a Milano per lavoro, riesce a sterzare deviando bruscamente
sulla sua sinistra: una manovra efficace, l’unica da fare, che gli salva
la vita.
Il camion impazzito abbatte il guardrail del cavalcavia
come fosse di legno e piomba dopo un volo di un paio di metri sullo
svincolo che immette dalla rotonda sulla regionale in direzione di
Cavalcaselle e finisce la sua corsa disteso lungo il nastro d’asfalto.
Per un caso in quel momento c’è solo una vettura in transito;
normalmente, a quell’ora, il traffico è particolarmente intenso.
Al
volante di una Volkswagen Polo grigia c’è un quarantaduenne di origini
cinesi: il camion piomba verso la vettura muso contro muso. Il
conducente della Polo frena, lo spigolo del rimorchio sfonda il
parabrezza e la carrozzeria del lato del conducente. L’uomo al volante è
ferito e sotto choc, ma riesce a cavarsela. È ferito anche il
camionista: scatta l’allarme. Verona emergenza invia sul posto
l’elicottero e le ambulanze.
Quando arrivano i medici, per Tiozzo
non c’è già più nulla da fare. È morto praticamente sul colpo per le
gravi ferite riportate. Il camionista e il conducente della Polo vengono
portato in ospedale. Il cavalcavia, in entrambe le direzioni, viene
chiuso al traffico così come, ovviamente, lo svincolo in cui è adagiato
il camion.
Per tutta la mattina il traffico subisce dei
rallentamenti soprattutto da Cavalcaselle in direzione di Peschiera e
nel tratto di statale da Affi a Cavalcaselle. Sul posto sono intervenute
le pattuglie della polizia stradale, con il dirigente Montereali: gli
agenti hanno eseguito i rilievi del caso e ricostruito la dinamica
dell’accaduto. Per l’occasione hanno sperimentato anche un drone di
proprietà di un poliziotto per le riprese video e foto dall’alto. A dar
man forte ai poliziotti per la viabilità sono intervenuti anche i vigili
urbani di Castelnuovo e Lazise e i carabinieri del radiomobile di
Peschiera.
Per l’intervento di recupero del camion sono intervenute due
gigantesche gru della Lepanto che hanno issato prima la cabina sul
cavalcavia dove c’era ad attenderla un camion, e poi il rimorchio. Per
completare l’opera di pulizia sono intervenuti i dipendenti di Veneto
strade.
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