Potrebbe essere l’Europa a decidere se sarà possibile realizzare a
Pellestrina nell’area degli ex cantieri De Poli la darsena con bacino di
carenaggio dell’Actv per la manutenzione delle unità navali di grandi
dimensioni. Il progetto presentato anche dal Magistrato alle Acque
perché per realizzarlo sarebbe necessario scavare e “tagliare” l’antico
Canale di Sant’Antonio, è stato “fermato” nella sua prima versione e
ora, modificato, è stato inviato in Regione per la Valutazione di
incidenza ambientale (Vinca), per poi tornare sul tavolo della
Salvaguardia per il parere definitivo. Ma proprio in questi giorni le
associazioni ambientaliste – Ecoistituto Veneto, Italia Nostra, Lega
Protezione Uccelli, Coordinamento associazioni ambientaliste del Lido -
hanno inviato alla Commissione regionale le proprie Osservazioni al
progetto Actv che anticipano, di fatto, quello che potrebbe accadere se a
esso fosse dato il via libera dopo la Vinca, con il placet successivo
della Salvaguardia: un ricorso in sede europea, visto che l’area si cui
andrebbe a intervenire è un’area Sic, di elevato pregio naturalistico e
ambientale e perciò appunto tutelata anche in sede comunitaria. Il
Comune e in particolare il sindaco Giorgio Orsoni spinge per il via
libera al progetto Actv a Pellestrina perché - come ha scritto anche al
presidente del Magistrato alle Acque dopo il primo stop della
Salvaguardia - intende lasciare libera l’area dei cantieri Actv ora
insediata nell’Arsenale per lasciarla a disposizione del Consorzio
Venezia Nuova. Nelle loro Osservazioni le associazioni ambientaliste
ricordano come l’area su cui andrebbe a insistere il nuovo cantiere Actv
a Pellestrina - con il dragaggio dell’area della nuova darsena pari a
circa 300 metri per cento, un ulteriore scavo a sette metri e mezzo di
profondità nell’area dove Actv prevede il posizionamento del bacino di
carenaggio e il dragaggio di una deviazione del canale che permetta di
bypassare l’interruzione dovuta alla realizzazione della nuova darsena -
è popolata da estese praterie di fanerogame di grande pregio e
importanza ambientale Si creerebbe pertanto «un precedente gravissimo
usando la laguna come espansione di un cantiere del litorale che ha già
problemi di impatto ambientale da tenere sotto il massimo controllo».
Gli scavi - a loro giudizio - in una zona di scarse correnti e scarso
ricambio idrico, porterebbe gravi sconvolgimenti morfologici alla laguna
già sottoposta a un forte processo di erosione. Di qui la probabile
presentazione di un ricorso in sede europea se il progetto dovesse
andare avanti.
Enrico Tantucci
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