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mercoledì 20 febbraio 2013
Ca’ Roman, 1.656 firme contro le villette
Sale a 1.656 il totale delle firme raccolte e consegnate al Comune per
fermare il progetto delle villette a ridosso dell’Oasi
naturalistica di Ca’ Roman a Pellestrina. Continua la battaglia
culturale e ambientalista per fermare il progetto che da anni sta
facendo discutere non solo sull’isola, ma anche nelle stanze di Ca’
Farsetti, e che prevede il recupero di un’ampia zona a sud di
Pellestrina per costruirvi decine di villette destinate ai privati non
per uso residenziale, ma turistico. Un progetto osteggiato da lungo
tempo dagli ambientalisti del coordinamento delle associazioni
lidensi. Il 22 gennaio Italia Nostra, a difesa di Ca’ Roman, aveva
presentato un ricorso al Consiglio di Stato. L’11 febbraio, a
seguito della interrogazione presentata dall’eurodeputato Andrea Zanoni,
la Commissione Europea ha aperto un’indagine per affrontare
l’assenza della Valutazione Ambientale Strategica (Vas) sul progetto
stesso. Ieri, il Coordinamento delle associazioni ambientaliste del
Lido ha inviato al sindaco Orsoni una petizione, sottoscritta da 1.356
cittadini, che chiede la tutela dell’Oasi. «Queste firme, tra cui
spicca quella prestigiosa del professor Alberto Asor Rosa, vanno ad
aggiungersi alle 300 già consegnate dall’associazione Tra Mare e Laguna
di Pellestrina - scrivono dal Coordinamento - Ricordiamo che
questo progetto causerà danni gravi e irreversibili all’Oasi e
distruggerà un sito eccezionale: l’unico transetto laguna – dune –
mare ancora integro in tutto l’alto Adriatico. Recenti indagini
effettuate dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca
ambientale), hanno evidenziato che in Italia, negli ultimi cinque
anni, sono stati distrutti otto metri quadrati di suolo ogni secondo e
che, dopo la Lombardia, il Veneto è la regione più cementificata
del Paese». Simone Bianchi
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