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domenica 11 novembre 2012
I residenti chiedono chiarezza sul maxi porto offshore
Il progetto del porto offshore al largo della bocca di porto di
Malamocco non preoccupa solo i consiglieri comunali che lo hanno
potuto visionare a Ca’ Farsetti, ma anche i residenti di Pellestrina. A
raccogliere il malumore di molti di essi, in queste ore è stato il
consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta”, cittadino della medesima
isola e che quindi conosce bene le dinamiche sociali ed economiche
del posto. «Non vogliamo il solito pacco che cade dall’alto»,
sottolinea Scarpa. «Si tratta di un mega progetto da due miliardi e
mezzo di euro, quindi non noccioline, e serve concertazione,
confronto con i residenti e le associazioni locali. E non dimentichiamo
la realtà della pesca, perché questo mea progetto si inserisce
nell’ecosistema con la sua fauna marina e le correnti, e potrebbe
anche incidere non poco in un mondo che vive già un momento
difficilissimo, con un’isola come Pellestrina che storicamente è
legata alla pesca». Il consigliere Scarpa poi precisa: «Non sono
contrario a priori alla realizzazione di questa opera, ma credo che
se dovrà essere fatta, andrà adattata nei minimi dettagli alla realtà
del luogo. Serve per questo un confronto tra Amministrazione e
territorio. A Venezia non esiste solo la problematica della chimica di
Marghera, perché anche la pesca è sofferente, quindi servono nel
caso soluzioni alternative che permettano di mantenere in vita uno
sei settori più tradizionali dell’economia lagunare, garantendo ai
pescatori e alle cooperative di poter lavorare». (s.b.)
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