I Cantieri De Poli sono di Actv. Ieri, il presidente dell’azienda comunale Marcello Panettoni, il commissario giudiziarile Emilio Borella e il commissario liquidatore per la famiglia De Poli Riccardo Avanzi hanno firmato il rogito davanti al notaio Monica Santi. Per 12 milioni e 330 mila euro Actv si è preso sia i due ettari e mezzo del cantiere di terra sia il bacino galleggiante.
«Questo investimento - ha dichiarato il presidente Panettoni - è per noi una mossa che punta a riportare all’interno dell’azienda la maggior parte dei servizi di manutenzione navale, il che ci consente di offrire ai nostri utenti un servizio di trasporto pubblico più efficiente e di ridurre i tempi di revisione e riparazione della flotta». «Non secondariamente l’assunzione di 22 delle maestranze del cantiere - ha aggiunto - arricchisce il nostro personale con un capitale di competenze professionali che Actv e Venezia non potevano permettersi di perdere».
Conseguentemente i nove milioni di euro d’investimento previsti per l’Arsenale non verrano sborsati, visto che i cantieri dell’azienda comunale dei trasporti saranno sempre due, quello del Tronchetto e a Pellestrina. Nel primo verranno eseguite le manutenzioni e le riparazioni di guasti programmate a 12 e 36 mesi, nell’isola le manutenzioni previste ogni cinque anni. A Pellestrina, tra l’altro, si potrà compiere la manutenzione anche sul grande ferry «Lido di Venezia».
Nell’isola, però, è polemica perchè tra i 22 assunti vi sarebbero anche due appartenenti alla famiglia De Poli, parenti stretti e uno anche socio degli amministratori che hanno portato quasi al fallimento il cantiere dell’isola con le loro scelte industriali sbagliate, lasciando un buco di 113 milioni di euro, che per mesi non hanno pagato lo stipendio ai loro cento dipendenti e che, però, hanno trovato le risorse per fondare la «De Poli Tankers», una società di navigazione in Olanda (dove alcuni di loro si sono trasferiti), grazie alla quale continuano a prosperare. Non solo: ad altri tre appartenenti alla famiglia e soci un tempo di coloro che hanno condotto alla rovina il cantiere sarebbe stato ribadito l’impegno a trovare un impiego in società controllate dall’azienda comunale dei trasporti.
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