Lo staff della Lipu di Ca' Roman segnala giorni eccezionali per il misterioso e affascinante migrare delgi uccelli
L'8 marzo è stata una giornata
eccezionale di migrazione, per gli uccelli delle oasi protette in laguna
di Venezia: un fenomeno osservato dagli esperti ornitologi ed
appassionati in queste settimane che precedono la primavera.
Lo segnala lo staff Lipu dell'oasi di Ca' Roman: "La migrazione è
fenomeno ancestrale e naturale, porta, per sopravvivere, intere
popolazioni animali a spostarsi da un luogo all’altro", spiegamo
mostrando le magnifiche foto scattate in questi giorni,, "gli uccelli
sono indiscutibilmente i maestri di questo fenomeno, grazie alla loro
conformazione e all’evoluzione".
Lo staff tecnico LIPU, in Ca’ Roman, sta svolgendo le consuete attività inerenti il monitoraggio dei flussi nella Riserva.
"Poiane, falchi di palude, albanelle reali
sono i rapaci più facilmente osservabili in questo periodo migratorio",
spiegano, "a decine si fermano in volo sopra l’isola per sfruttare le
correnti termiche ascensionali che si formano sopra le dune. Nei cieli
sopra il mare, infatti, questo fenomeno non si si apprezza con tale
intensità".
Parallelamente prosegue il passaggio dei colombacci e, nella zone della
pineta, dei passeriformi: tordi, merli, fringuelli e peppole.
La vera sorpresa è stato il passaggio di
due belle e rare cicogne nere: "Questi due uccelli", spiegano, " si sono
ritrovati a sfruttare le correnti d’aria sopra Ca’ Roman proprio in
contemporanea con le gru , un esemplare di Nibbio Reale e qualche decina
di altri rapaci tra poiane e falchi di palude, nel complesso uno
spettacolo come poche volte accade".
Nella stessa riserva si possono contemplare anche tutti quei
limicoli, uccelli che rimestano nel fango, che in questi giorni di
migrazione sfruttano le risorse di cibo della spiaggia come in un
autogrill lungo l’autostrada. In questi giorni nella spiaggia
si posso o infatti vedere molti piovanelli tridattili (in viaggio fino
al circolo polare artico e oltre) e le elegantissime beccacce di mare.
E’ stato possibile, inoltre, ammirare più di un centinaio di magnifiche
gru. Emblema della migrazione, nella loro tipica formazione a V, nel
loro lungo viaggio verso l’Europa continentale dove, nelle radure e
steppe nordiche, andranno a ritrovare il proprio partner per la stagione
riproduttiva, tardo primaverile.
Avendo anch’esse sfruttato le correnti
calde ascensionali, hanno a lungo veleggiato, sopra la Riserva, con la
loro imponente conformazione alare, prima di proseguire con volo
direzionale.
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