Fantascienza fino a qualche anno fa, possibile invece oggi. Il progetto prevede lo sfruttamento di uno dei due tunnel sotterranei che collegano gli estremi delle bocche di porto di San Nicolò (Punta Sabbioni e Lido), Malamocco (Alberoni e Santa Maria del Mare) e infine Chioggia (Chioggia e Ca’ Roman).
«I tunnel sono larghi quattro metri ciascuno e lunghi a seconda della larghezza del canale portuale», prosegue il presidente della Municipalità. «Sono tutti già funzionanti e utilizzabili, dotati di impianti di illuminazione e di riciclo dell’aria. E soprattutto sono anche videsorvegliati, così da garantirne la sicurezza».
In poche parole, basterebbe partire in bicicletta da Chioggia per raggiungere Punta Sabbioni e viceversa ma, attenzione, potrebbero essere utilizzati anche a piedi. «I tunnel sono due», precisa Vianello, «uno che rimarrebbe al personale per la manutenzione e gestione delle dighe mobili, e uno che verrebbe destinato a questo fine. La larghezza è di quattro metri, ma per motivi di sicurezza lo spazio utilizzabile scenderebbe a due e mezzo. Di sicuro non ci sarebbe un traffico tale da creare problemi alla circolazione, quindi nel momento di incrocio tra due bici o tra un pedone e una bici, di certo ci auguriamo che non si verifichino incidenti». Un solo nodo resterebbe da risolvere: quello degli accessi. «Per scendere e risalire dai tunnel ora ci sono ascensori per massimo sei persone» ricorda Vianello «dovrebbero essere sostituiti con ascensori in grado di trasportare 12-15 persone con le biciclette. Poi, per entrare nei tunnel verrebbero installati dei tornelli, a una tariffa simbolica. A quel punto, per attraversare il canale si può usare la bici anzichè una motonave o un vaporetto. E a Santa Maria del Mare e Alberoni potrebbero passare anche i malati con una lettiga, qualora il canale non fosse utilizzabile da una idroambulanza».
Se sarà fantascienza o rivoluzionerà la mobilità delle due isole lo vedremo presto.
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