La mamma del piccolo morto a 7 anni contro il torneo dei Vianello
La giornata di festa di Ferragosto dedicata interamente ai Vianello,
con il torneo di calcio in memoria di Raimondo e la presenza dei più
noti Vianello dell’isola e non solo, porta con sé anche una polemica da
parte di chi si è sentito, a suo dire ingiustamente, escluso dalla
manifestazione. A protestare è Luciana Gavagnin, la madre del piccolo
Brahim tragicamente scomparso a soli 7 anni in un incidente stradale
nell’isola e al quale è intitolata una squadra di calcio composta da
giocatori e ex, tutti di Pellestrina, che raccoglie fondi per
beneficenza.
«Era stato chiesto alcuni mesi fa al presidente
della Municipalità di Lido Pellestrina», spiega la signora Gavagnin, «e
anche organizzatore del memorial dedicato a Raimondo Vianello, di poter
far giocare anche la squadra di calcio formata da ex giocatori
dell’isola di Pellestrina e dedicata a Brahim, ma non è stato possibile.
Si ricorda Raimondo Vianello che a Pellestrina non è mai venuto e non è
mai stato partecipe a nessuna manifestazione, ma ci si dimentica di un
piccolo bambino che a Pellestrina ci ha vissuto anche se solo per 7
anni».
Pronta la replica del presidente Giorgio Vianello che
rimanda al mittente le accuse e a sua volta contrattacca: «Non capisco
perché questa polemica, se non per avere visibilità alla presenza delle
telecamere. La giornata era dedicata ai Vianello, a partire da Raimondo,
e non ad altro. Per esigenze dovute al poco tempo a disposizione, la
partecipazione al torneo è stata limitata a tre compagini tra quelle che
avevano presentato richiesta e che hanno subito garantito la loro
disponibilità. La signora poteva venire a parlarne direttamente con me
prima, senza protestare poi platealmente nel corso delle premiazioni e
nei giorni seguenti l’evento». (ma.to.)
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