Insolito spettacolo per gli utenti del mezzo Actv che collega
Pellestrina al Lido Il mammifero, per niente intimorito, ha giocato a
lungo tra tuffi e schizzi
L’avvistamento, l’ennesimo, ieri mattina. Un delfino che salta in
laguna seguendo la scia del ferry boat che collega Pellestrina con
l’isola del Lido di Venezia.
Un evento che emoziona ogni volta
anche se gli avvistamenti di delfini in laguna di Venezia non sono più
una stranezza. Se lo scorso anno a tenere banco erano le apparizioni,
fugaci, di una foca, subito ribattezzata “Pryntil”, che era
probabilmente arrivata in laguna dalla Croazia, quest’anno l’estate in
laguna è scandita da avvistamenti di giocosi delfini ma anche di
tartarughe e di stupendi fenicotteri rosa. Per la gioia di quanti hanno
la possibilità di vederli dalle barche durante una gita in laguna.
Ieri
spettatori privilegiati sono stati i passeggeri del ferry boat che
collega Pellestrina al Lido; pochi giorni fa anche i partecipanti ad una
regata raccontano di aver avvistato un branco di mammiferi, almeno una
ventina al largo del Lido.
Il delfino, della famiglia dei
tursiopi, è stato immortalato dagli scatti del nostro fotografo, Matteo
Tagliapietra dell’agenzia Interpress, e di chi aveva il telefonino. Per
nulla intimorito dalla vicinanza al mezzo Actv, il delfino lo ha
accompagnato a lungo, tra tuffi e schizzi. E non è la prima volta che
vengono visti, anzi gli avvistamenti si ripetono tra Chioggia,
Pellestrina e le bocche del Lido.
Esperienze uniche ed
indimenticabili per chi le vive e il segnale che l’acqua della laguna si
è fatta limpida ma anche la conferma che forse è il momento di
aumentare le tutele per questi nuovi “abitanti” di Venezia e della sua
laguna che necessitano di protezione. Non si contano più oramai i
ritrovamenti di tartarughe morte, per lo più della specie Caretta
caretta. E come non dimenticare la vicenda del 2011 quando un delfino
venne ritrovato morto sulla piccola spiaggia del Bacan. Secondo gli
esperti del Museo di storia naturale di Venezia, che si occuparono del
caso, ad uccidere l’esemplare adulto di tursiope, specie molto presente
nell’Adriatico, era stato un proiettile. Forse quel mammifero restò
vittima della bravata o meglio della cattiveria di qualcuno. La speranza
è ovviamente che i frequentatori della laguna rispettino sempre questi
nuovi amici.
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