Un asilo a rischio chiusura, quindici bambini a casa ma soprattutto
nove dipendenti licenziate. È questo il quadro che la Cisl prospetta per
nido integrato “Piccole Impronte” di San Pietro in Volta. E il motivo è
rintracciabile nell’ultimo ritocco al bilancio comunale, dove dal
sindacato denunciano la “scomparsa” dei circa 200 mila euro per il
rinnovo dell’appalto con la cooperativa Socio Culturale di Mestre, che
finora aveva gestito in maniera eccellente la piccola struttura
dell’isola.
«Abbiamo avuto un confronto con i vertici della
cooperativa, e sono con le spalle al muro», spiega dalla Cisl Dario De
Rossi. «Non è colpa loro se rischiano di restare a casa educatrici,
ausiliarie e la cuoca, tutte donne di Pellestrina e Chioggia, lì
impiegate anche da tredici anni. La responsabilità è di Ca’ Farsetti,
perché non sono stati rinnovati i fondi per l’appalto, e ora vorremmo
sapere il perché. In Comune ci è stato detto che proveranno a
coinvolgere Ames per il personale ausiliario e la cucina, ma il problema
sono le educatrici, perché non possono essere fatte assunzioni. E
comunque», aggiunge il sindacalista, «quest’ultima soluzione costerebbe
di più dell’appalto». Personale che potrebbe restare a casa già entro un
mese, visto che la cooperativa non ha avuto altra possibilità che
avviare la procedura di licenziamento per le nove addette. Inoltre,
l’eccellenza del nido di San Pietro Volta è stata anche riconosciuta
dalla Regione, che lo ha accreditato con un punteggio di 100, il massimo
possibile in questo ambito specifico. Intanto anche i genitori dei
quindici bambini ospiti si stanno mobilitando, annunciando alcune
iniziative per i prossimi giorni, timorosi di perdere un valido appoggio
per i propri figli.
Simone Bianchi
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