Vecchi giornali d’epoca, immagini sfocate dal passato ma preziose per
rendere omaggio a tutti i cittadini Del Lido e di Pellestrina che
nel corso dei due guerre mondiali ( 1915-18 e 1939-45) hanno combattuto a
fianco di milioni di italiani e in alcuni casi hanno guadagnato
con gesti eroici decorazioni al valore civile e militare. Si tratta
dell’inatteso e speciale dono fatto alla Municipalità da chi
lidense lo è, anche se da lungo tempo risiede nelal città lombarda
di Bergamo, dove ha seguito il figlio che è divenuto un luminare nel
campo della cardiochirurgia. Ferruccio Ferrazzi, oggi con la
veneranda età di 97 anni, ha così donato tutta la sua collezione di
vecchi quotidiani raccolti e custoditi dal 1915 al secondo
dopoguerra, e ora la Municipalità delle due isole vuole allestire una
mostra che ricordi quei personaggi, molti dei quali oggi non
vengono neppure più ricordati. Il presidente della Municipalità delle
isole veneziane, Giorgio Vianello, riceverà a breve i materiali,
quindi ha già preso contatto con la scuola elementare Zendrini di
Pellestrina per reperire gli spazi adatti. Poi, si passerà alle
operazioni di allestimento vere e proprie per aprire la mostra il
prima possibile alla cittadinanza. Si tratta di una certosina opera di
raccolta e recupero che per la Municipalità risulta particolarmente
preziosa. In essa vi sono molti nomi di chi ha dato anche la vita per
l’Italia, oppure ha aiutato i suoi concittadini in momenti
particolarmente difficili. Una iniziativa che oltretutto arriva proprio
mentre il decentramento delle due isole deve decidere a chi
intitolare alcune strade di Pellestrina ancora senza nome. In base ai
dati che verranno raccolti, la Municipalità del Lido e di
Pellestina darà poi le sue indicazioni al Comune per la ratifica, e dopo
quasi un secolo più di qualcuno di coloo che saranno insegniti di
medaglia potrà avere il giusto ricordo nella sua isola. Non è,
infatti, escluso che anche nell’arrea residenziale del Lido possano
essere trovati siti - come vie, piazzali, ecc. – da intitolare a
qualcuno di nel prossimo futuro quei protagonisti della storia
veneziana.
Simone Bianchi
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domenica 29 dicembre 2013
domenica 22 dicembre 2013
La lettera di Jennifer alle amiche: «Il tumore mi fa paura, ma ho voi»
C'era tutta Pellestrina a dare l'addio in chiesa alla 27enne che è riuscita ad avere il figlio che desiderava prima di morire
«Quando ho scoperto la malattia, ho avuto paura, ma ho promesso di non piangere, perchè ho voi, il vostro affetto e le vostre preghiere. Pregate per me, perchè io credo». Queste le parole di una Jennifer dicianovenne, lette durante il suo funerale, ed affidate ad una lettera indirizzata a quel tempo, alle compagne di scuola. Jennifer Vianello, 27 anni, parrucchiera ed estetista, si è spenta giovedì pomeriggio all'ospedale Civile di Venezia, dove era ricoverata da un paio di mesi, dilaniata a un tumore, con cui combatteva e conviveva da nove anni. Nove anni di lotte, battaglie, con brevi periodi di stasi, sino alla stoccata finale, arrivata quando si è accorta di aspettare un bambino. Il sogno di Jennifer era quello di avere un figlio, e non era assolutamente scontato che ciò fosse possibile da realizzare. Non ha avuto esitazioni Jennifer, ha scelto immediatamente, ed ora, il suo bambino ha 15 mesi, sta bene, ed è bello e fiero come la sua mamma. E c'era tutta l'isola ieri a dare l'ultimo saluto «alla stella più bella e luminosa del cielo» , come l'hanno apostrofata sul web. I parenti, gli anziani nonni, gli amici, i conoscenti, e tanti adulti, a piangerla come una figlia. Pellestrina si è letteralmente fermata per due ore, incredula, attonita, per stringersi intorno a quella bara chiara ed esile, come lo era Jennifer, coperta di fiori bianchi.«
sabato 21 dicembre 2013
Jennifer Vianello muore per tumore a 27 anni, prima diventa mamma
Jennifer Vianello morta Pellestrina cancro, prima partorisce bambino
„La giovane di Pellestrina è deceduta giovedì all'ospedale Civile. Da otto anni lottava contro il male. Quindici mesi fa ha dato alla luce un bimbo
Jennifer Vianello morta Pellestrina cancro, prima partorisce bambino
„
Nonostante la malattia. Nonostante da otto anni lottasse contro il male. Jennifer Vianello aveva deciso che nonostante tutto di amore ne aveva tanto da donare in questi otto anni di battaglia. Al punto da decidere quindici mesi fa di dare alla luce un bimbo. Diventare madre. La gioia più grande.
Come riporta il Gazzettino, nell'isola di Pellestrina la commozione è generale per qualla 27enne che finché le forze gliel'hanno permesso ha lavorato come parrucchiera alla casa di riposo locale. Una giovane che ha lasciato il segno in quanti l'hanno conosciuta. Per gentilezza, delicatezza e professionalità. Anche negli ultimi mesi, quando è stata ricoverata all'ospedale Civile.
Jennifer Vianello morta Pellestrina cancro, prima partorisce bambino
Anche lì, in momenti certo difficili, non ha mancato di dimostrare tutta la propria umanità. Il male, però, si è dimostrato inesorabile. Dopo un periodo di relativa tranquillità è tornato a fare capolino a settembre 2012. Da lì in poi il calvario, con terapie pesanti da sopportare. Inevitabile che la commozione generale si "impadronisse" anche dei social network. In tanti hanno voluto tributare l'ultimo saluto alla giovane. I funerali sabato mattina nella chiesa Arcipretale di Ognissanti. Per volontà della famiglia, non fiori ma donazioni all’Airc e all’Avapo.
Venezia Today “
„La giovane di Pellestrina è deceduta giovedì all'ospedale Civile. Da otto anni lottava contro il male. Quindici mesi fa ha dato alla luce un bimbo
Jennifer Vianello morta Pellestrina cancro, prima partorisce bambino
„
Nonostante la malattia. Nonostante da otto anni lottasse contro il male. Jennifer Vianello aveva deciso che nonostante tutto di amore ne aveva tanto da donare in questi otto anni di battaglia. Al punto da decidere quindici mesi fa di dare alla luce un bimbo. Diventare madre. La gioia più grande.
Come riporta il Gazzettino, nell'isola di Pellestrina la commozione è generale per qualla 27enne che finché le forze gliel'hanno permesso ha lavorato come parrucchiera alla casa di riposo locale. Una giovane che ha lasciato il segno in quanti l'hanno conosciuta. Per gentilezza, delicatezza e professionalità. Anche negli ultimi mesi, quando è stata ricoverata all'ospedale Civile.
Jennifer Vianello morta Pellestrina cancro, prima partorisce bambino
Anche lì, in momenti certo difficili, non ha mancato di dimostrare tutta la propria umanità. Il male, però, si è dimostrato inesorabile. Dopo un periodo di relativa tranquillità è tornato a fare capolino a settembre 2012. Da lì in poi il calvario, con terapie pesanti da sopportare. Inevitabile che la commozione generale si "impadronisse" anche dei social network. In tanti hanno voluto tributare l'ultimo saluto alla giovane. I funerali sabato mattina nella chiesa Arcipretale di Ognissanti. Per volontà della famiglia, non fiori ma donazioni all’Airc e all’Avapo.
Venezia Today “
Jennifer, diventa madre nonostante il cancro: il bimbo nasce e lei muore
L’isola si stringe attorno alla famiglia della giovane stroncata da un tumore. Era malata da 8 anni ma non si è mai arresa
Si è spenta a 27 anni, dopo lunga e straziante malattia Jennifer Vianello. Da circa otto anni lottava contro il male, lo stesso che non le ha lasciato scampo, ma ciò non le ha impedito di vivere questo tempo con grande intensità. Finché le forze gliel’hanno consentito, ha lavorato come parrucchiera nella casa di riposo dell’isola, dove era adorata dagli anziani ospiti, per la dolcezza e il rispetto con cui si rapportava con loro. Nel settembre dell'anno scorso poi, quando la malattia, dopo un periodo di relativa tranquillità, si era ripresentata, aveva fatto una scelta estrema: dare la vita a quel bimbo che, come un miracolo, si era accorta di portare in grembo. Malgrado le cure pesanti, il bimbo è nato e ora sta bene.
Interrogazione per spostare i cassonetti Veritas
Cassonetti dei rifiuti in posizioni ritenute troppo pericolose, e
all’assessore Ugo Bergamo arriva la richiesta di spostarli.
L’interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Alessandro
Scarpa perché in carrizzada San Vito e Modesto e in strada comunale dei
Murazzi c’è un incrocio con un serio problema di viabilità, perché ci
sono dei cassonetti di Veritas a lato della strada, a pochi metri
dall’incrocio, che rendono impossibile la visuale a chi deve immettersi
in strada comunale dei Murazzi. Da qui la richiesta all’assessore alla
Mobilità di con gli uffici tecnici comunali per valutare se spostare o
arretrare di qualche metro i cassonetti, in modo da fornire una visuale
più ampia e quindi mettere in sicurezza chi deve immettersi nella strada
principale. Scarpa ha poi anche chiesto a Bergamo che negli incroci
siano installati degli specchi parabolici per incrementare i livelli di
sicurezza per gli automobilisti, e di fare ripristinare tutti gli
specchi che invece sono rotti o danneggiati. E questo, in particolare
per la carrizzada carrabile adiacente al cimitero di San Pietro in Volta
(lato nord) che collega strada comunale dei Murazzi a quella della
laguna, dove ci sono delle curve particolarmente pericolose. (s.b.)
venerdì 13 dicembre 2013
Nuovi ricoveri per attrezzi da pesca
Il Consiglio comunale ha dato il via libera all’ultima fase del progetto
che prevede la costruzione di nuovi ricoveri per attrezzi da pesca o
agricoli sull’isola di Pellestrina. Dopo l’abbattimento dei primi casoni
abusivi nella zona di Portosecco, altri ne andranno giù a San Pietro in
Volta e Pellestrina, ma verranno poi ripristinati con prefabbricati di 4
metri per 3 in legno. «Il Comune ha destinato 200 mila euro a questo
progetto», dice il presidente del decentramento, Giorgio Vianello.
«Serviranno a realizzare 45 nuove ricoveri che i possessori di quelli in
precedenza abusivi, potranno affittare a cifra tra 150 e 200 euro
l’anno. In questo modo si chiuderà una storia durata decenni, eliminando
strutture abusive e pericolose e mettendo in regola chi usufruirà di
quelli nuovi. In un secondo momento, con un altro contributo che
dovrebbe attestarsi sui 200-250 mila euro, si prevede la realizzazione
di altri 36 ricoveri più grandi, 6 metri per 5, destinati solo ai
pescatori per ricoverare reti e altro materiale, e che verranno posti in
zona La Mara in un’area che deve però essere ancora bonificata. Al
Comune va un ringraziamento per come è stata gestita la cosa, dando una
alternativa invece di abbattere solamente i vecchi casoni e lasciando i
residenti senza altri spazi utilizzabili». (s.b.)
martedì 10 dicembre 2013
Una mozione di 17 consiglieri per il rilancio economico
Una mozione sottoscritta da 17 consiglieri comunali per il rilancio
delle attività economiche di Pellestrina. L’ha presentata Pierantonio
Belcaro dopo la discussione in commissione di un’interrogazione che
aveva già avuto modo di formulare nelle ultime settimane sullo stesso
tema. Nella mozione rivolta al Consiglio comunale si chiede di
«attivarsi per definire puntualmente azioni concrete per il lavoro, il
turismo sostenibile e l’ambiente a Pellestrina, in grado di dare
risposta alle problematiche presenti sull’isola in termini di rilancio
della residenza, valorizzazione ambientale (compresa la richiesta della
Bandiera Blu), assegnazione di porzioni di demanio costiero a gestori
balneari, avvio di attività turistiche ricettive e non ricettive,
dotazione di piste ciclabili, consolidamento della pesca, avviamento di
nuove attività di pesca turismo, promozione turistica in Italia e
all’estero, informazione e segnaletica turistica». Lo stesso Belcaro
aggiunge poi che «è ora importante che la Giunta dia seguito a queste
indicazioni». (s.b.)
Depositi attrezzi a Pellestrina nelle zone abusive
I fabbricati realizzati abusivamente dai residenti degli alloggi
pubblici di Pellestrina, Portosecco e San Pietro in Volta,
oggetto di ordinanza di demolizione, potranno essere sostituiti con
manufatti da adibire a ripostigli per l'esercizio dell'attività ittica e
a ricovero attrezzi. È stata infatti approvato ieri dal Consiglio
comunale il relativo progetto preliminare presentato dalla Municipalità .
«È una notizia importante per Pellestrina – sottolinea in una nota
l'assessore comunale all'Urbanistica, Andrea Ferrazzi – perché il
Consiglio in questo modo viene incontro alle esigenze particolari di
un'isola in cui il tema della vivibilità e della residenza è centrale,
in modo tale che ci sia la possibilità di costruire dei nuovi manufatti
per il ricovero degli attrezzi, in particolare legati all'esercizio
della pesca».
mercoledì 4 dicembre 2013
Multe a raffica in zona del cimitero
Raffica di multe nella zona del cimitero, dove i residenti parcheggiano
per poi recarsi a Chioggia con il motoscafo o per andare al campo
santo. Il problema è semplice: non ci sono posteggi a sufficienza,
l’area è troppo piccola e non studiata per essere un terminal, e
così le auto vengono lasciate anche vicino a una zona verde dove,
puntualmente, fioccano le multe dei vigili urbani. Gli abitanti
protestano, perché secondo loro le multe vengono date ingiustamente
e non tutti i giorni, ma soprattutto perché chiedono che quella non sia
una zona soggetta a Ztl o disco orario, viste le necessità dei
pendolari che a Chioggia ci vanno per lavoro o per studio. Ieri dalla
Municipalità è giunta una prima risposta per cercare di far fronte
alla situazione. “Il problema della mancanza di parcheggi è reale”,
commenta il presidente Giorgio Via- nello. «Ci sono posti per un
centinaio di autovetture, ma ne servono ancora, e soprattutto con
strisce bianche. Per questo motivo stiamo trattando con i proprietari di
una porzione di terreno che, accanto al cimitero, potrebbe
ospitare almeno trenta posti auto senza sosta a pagamento. In questo
modo si potrebbe dare la giusta risposta agli abitanti». C’è poi
anche il progetto della pista ciclabile che parte da dietro il campo
santo. Intanto, però, i residenti di Pellestrina chiedono una
tregua con le multe, visto che non ci sono alternative per chi deve
spostarsi necessariamente con l’auto per raggiungere la zona sud
del centro abitato e usufruire dei servizi di navigazione verso Chioggia
o per andare al cimitero. (s.b.)
Concerti al palasport
Sabato e domenica il palasport di Portosecco di Pellestrina ospiterà due
concerti gratuiti per il pubblico. Il primo sarà un musical,
mentre il secondo riguarderà musica rivolta soprattutto ai giovani.
martedì 3 dicembre 2013
Scelta civica incontra le associazioni
I rappresentanti di Scelta Civica stanno incontrando in questi giorni
numerosi rappresentanti di società e comitati di Pellestrina. L’isola ha
necessità di vedere completate alcune opere per aumentare la sicurezza
della popolazione, soprattutto dal punto di vista sanitario. Il
consigliere regionale Diego Bottacin e il parlamentare Enrico Zanetti
hanno parlato alla cittadinanza sia dei problemi della pesca che degli
aspetti legati alla sanità (trasporti e cure emergenziali), con la
possibilità di fare riferimento all’ospedale di Chioggia, molto più
vicino a Pellestrina di quanto non sia il Civile a Venezia. (s.b.)
Le luminarie saranno al risparmio
Anche per il prossimo Natale il Lido avrà le luminarie. Meno degli altri
anni, ma del resto anche in questo caso la crisi economica sta
lasciando il segno. Un Natale quindi all’insegna dell’austerità delle
luci, con la Municipalità che sta installato in corsa tutte quelle che
può. Ed ecco che a essere illuminato dal 7 dicembre sarà una parte del
Gran Viale, almeno quella che da Piazzale Santa Maria Elisabetta arriva
fino a via Zara, e poi la parte principale di via Lepanto, dalla
piazzetta fino all’ex mercato. Qui ci saranno anche i mercatini di
Natale, per tre fine settimana, il primo dei quali sabato e domenica
prossimi con 64 bancarelle che offriranno prodotti un po’ di ogni
genere: da quelli strettamente natalizi con piccole idee regalo fino
all’antiquariato. Molti di questi banchetti saranno gestiti direttamente
dai commercianti del Lido. Un modo per dare una ulteriore offerta ai
cittadini. Il ricavato dei mercatini, inoltre, sarà a favore dell’Aism
del Lido che collabora a questa iniziativa. «Stiamo cercando di far
fronte alla situazione ma i soldi disponibili sono molto pochi»,
conferma il presidente della Municipalità, Giorgio Vianello, impegnato
ieri in prima persona nel montaggio delle luminarie dopo la
disponibilità ricevuta anche da una ditta di Pellestrina. «In piazzetta
Lepanto metteremo un abete, e altri due li porteremo proprio a
Pellestrina. Per le luminarie della zona di Città Giardino non sappiamo
ancora nulla, attendiamo che i commercianti ci facciano sapere. Il
materiale lo abbiamo nel nostro magazzino, ma serve la disponibilità di
tutti per poter garantire la accensione delle luci anche stavolta». (s.b.)
domenica 1 dicembre 2013
De Poli, gli affari in Olanda a Pellestrina restano i debiti
La famiglia un tempo proprietaria dello storico cantiere ha acquisito in
Cina quattro navi per trasportare prodotti chimici. In Italia ha
rischiato il fallimento
Nel giro di pochi giorni la«De Poli Tankers bv», la società di navigazione con sede in Olanda che fa capo alla famiglia di Pellestrina un tempo proprietaria del cantiere ora acquisito dall’Actv, ha acquistato altre quattro navi chimichiere, le prime due da 19 mila tonnellate, altre due in opzione, spendendo naturalmente decine di milioni di euro. A rivelarlo è la rivista specializzata «Trade Winds», che tra l’altro pubblica la foto dell’anziano Davino De Poli premiato il 22 novembre scorso a Londra dal dirigente del cantiere cinese al quale sono state ordinate le quattro navi. Due anni fa, un’altra rivista specializzata, aveva rivelato che la stessa società di cui è amministratore delegato Chiara De Poli, figlia di Davino, aveva aquistato l’ennesima chimichiera per 15 milioni di dollari, una nave che originariamente si chiamava «Clipper Carobe» e che poi era stata ribattezzata «Davino D.» con il nome del «patriarca» della famiglia di armatori.
Ancora una volta i De Poli dimostrano di avere capitali da investire nella loro società olandese, mentre in Italia avevano dichiarato di non avere un euro, tanto da aver scelto la strada del concordato preventivo in modo da scaricare i loro errori e la gestione fallimentare del cantiere sui creditori. Se le banche sono riuscite a recuperare almeno una parte dei crediti e la maggior parte dei dipendenti sono passati all’Actv, il nuovo proprietario degli impianti di Pellestrina, grazie all’attività del commissario Emilio Borella nominato dal Tribunale (oltre a vendere l’azienda ha messo all’asta anche le tre navi che erano in cantiere), molti artigiani e numerose piccole imprese non hanno ancora visto un soldo. Tra loro più di qualcuno ha dovuto chiudere i battenti e sospendere l’attività perché impossibilitato a pagare i dipendenti e i fornitori a causa del mancato pagamento dei lavori effettuati per i De Poli.
Prima di chiedere e ottenere il concordato preventivo dal Tribunale i De Poli non hanno pagato stipendi e Tfr ai dipendenti, che per avere quei soldi che spettavano loro hanno dovuto attendere più di un anno. Stando ai conti, il passivo del cantiere era di ben 136 milioni di euro e, alla fine, solo una piccola parte di quel debito è stata coperta. Quando lo storico cantiere dell’isola stava rischiando il fallimento, due potevano essere le strade percorribili per evitarlo, quella che i componenti della famiglia mettessero a disposizione le loro proprietà immobiliari e i loro conti in banca oppure il concordato preventivo. È stata scelta la seconda perché i De Poli sostennero di non avere un euro, mentre nel giro di pochi anni con la società olandese hanno messo in piedi una flotta di più di una decina di navi.
Giorgio Cecchetti
Nel giro di pochi giorni la«De Poli Tankers bv», la società di navigazione con sede in Olanda che fa capo alla famiglia di Pellestrina un tempo proprietaria del cantiere ora acquisito dall’Actv, ha acquistato altre quattro navi chimichiere, le prime due da 19 mila tonnellate, altre due in opzione, spendendo naturalmente decine di milioni di euro. A rivelarlo è la rivista specializzata «Trade Winds», che tra l’altro pubblica la foto dell’anziano Davino De Poli premiato il 22 novembre scorso a Londra dal dirigente del cantiere cinese al quale sono state ordinate le quattro navi. Due anni fa, un’altra rivista specializzata, aveva rivelato che la stessa società di cui è amministratore delegato Chiara De Poli, figlia di Davino, aveva aquistato l’ennesima chimichiera per 15 milioni di dollari, una nave che originariamente si chiamava «Clipper Carobe» e che poi era stata ribattezzata «Davino D.» con il nome del «patriarca» della famiglia di armatori.
Ancora una volta i De Poli dimostrano di avere capitali da investire nella loro società olandese, mentre in Italia avevano dichiarato di non avere un euro, tanto da aver scelto la strada del concordato preventivo in modo da scaricare i loro errori e la gestione fallimentare del cantiere sui creditori. Se le banche sono riuscite a recuperare almeno una parte dei crediti e la maggior parte dei dipendenti sono passati all’Actv, il nuovo proprietario degli impianti di Pellestrina, grazie all’attività del commissario Emilio Borella nominato dal Tribunale (oltre a vendere l’azienda ha messo all’asta anche le tre navi che erano in cantiere), molti artigiani e numerose piccole imprese non hanno ancora visto un soldo. Tra loro più di qualcuno ha dovuto chiudere i battenti e sospendere l’attività perché impossibilitato a pagare i dipendenti e i fornitori a causa del mancato pagamento dei lavori effettuati per i De Poli.
Prima di chiedere e ottenere il concordato preventivo dal Tribunale i De Poli non hanno pagato stipendi e Tfr ai dipendenti, che per avere quei soldi che spettavano loro hanno dovuto attendere più di un anno. Stando ai conti, il passivo del cantiere era di ben 136 milioni di euro e, alla fine, solo una piccola parte di quel debito è stata coperta. Quando lo storico cantiere dell’isola stava rischiando il fallimento, due potevano essere le strade percorribili per evitarlo, quella che i componenti della famiglia mettessero a disposizione le loro proprietà immobiliari e i loro conti in banca oppure il concordato preventivo. È stata scelta la seconda perché i De Poli sostennero di non avere un euro, mentre nel giro di pochi anni con la società olandese hanno messo in piedi una flotta di più di una decina di navi.
Giorgio Cecchetti