Arti marziali. Karateka di Pellestrina con un insolito sponsor
Quando sport e solidarietà si mettono assieme, i risultati possono
essere davvero preziosi. È la storia di Sara Gavagnin, karateka 16enne
di Pellestrina che è appena rientrata dall’isola di Creta con tre
medaglie mondiali al collo. Tre bronzi conquistati in altrettante
discipline, grazie a tecnica, tenacia e sacrifici in palestra, ma anche
per il supporto dell’Avis comunale di Venezia. L’associazione che
gestisce la raccolta del sangue tra i suoi numerosissimi volontari
sparsi sul territorio, ha infatti deciso di sponsorizzare la giovane
atleta di Pellestrina. «Mia mamma è una donatrice di sangue da tanti
anni per il gruppo di Pellestrina» racconta Sara Gavagnin, «e così
l’Avis ha deciso di sostenermi per fare queste gare. Sono molto felice
di essere testimonial pe questa causa, è una cosa importante». A Creta
sono arrivati tre terzi posti nella categoria “Teen” per quel che
riguarda le specialità del Kumite -55 kg, del Kata Freestyle e del Kata
tradizionale. «Ho iniziato a cinque anni» dice la giovane karateka di
Pellestrina, «nel frattempo ho praticato per alcuni anni anche
ginnastica artistica, e in questo modo mi sono avvicinata al Karate
Freestyle, una sorta di disciplina acrobatica che mi appassiona
moltissimo. Unisce per certi versi le due cose, ed è stato facile. Da
anni mi alleno a Sottomarina, e ho già ottenuto anche titoli italiani a
livello giovanile. A Creta puntavo anche all’oro, ma c’erano tantissime
atlete di alto livello, e comunque i tre bronzi me li tengo stretti».
I prossimi appuntamenti per Sara Gavagnin saranno il 23 e 24 novembre a
San Marino per i campionati nazionali. Ma lei guarda lontano e vuole
ottenere altri risultati di prestigio in una carriera che può durare
ancora molti anni. A spiegare il perché di questa insolita
sponsorizzazione è invece Sandro Cicogna, presidente comunale dell’Avis
di Venezia. «Lo abbiamo deciso per fare un regalo a un’isola che è da
sempre generosissima sul fronte delle donazioni di sangue. Anche la
scorsa domenica la raccolta è stata notevole. La mamma di Sara è da
anni una associata, e il passo è stato poi breve. Aiutare una giovane
promettente è stata una gioia, e si sono visti anche i risultati. Il
messaggio che lanciamo è forte, perché aiutare il prossimo donando il
sangue significa poter far molto per tante persone».
Simone Bianchi
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