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venerdì 4 ottobre 2013
«Io, miracolata. Ero appena uscita da lì»
È stata l’ultima a controllare che le porte della chiesa fossero chiuse,
pochi minuti prima che il tetto crollasse. L’operatrice Katia
Vianello non riesce ancora a credere che avrebbe potuto rimanere sepolta
sotto le macerie. «Sono andata alle 14.10 a controllare che le
porte fossero chiuse – racconta la signora di Pellestrina – e, poco dopo
che ho preso l’autobus per tornare a casa, mi hanno chiamata
dicendomi che era crollato il tetto. Pensavo fosse uno scherzo, ma
quando ho realizzato che era vero ho pensato che ero stata protetta da
un angelo custode. Ho avuto il desiderio istintivo di abbracciare
mia figlia e ho realizzato che ci preoccupiamo sempre di tante cose, ma
ci dimentichiamo che la cosa più importante è essere vivi». Come
lei anche altre operatrici se la sono vista brutta e l’hanno davvero
scampata per un pelo: «Altre due colleghe – prosegue la Vianello,
operatrice della Casa di Riposo da dieci anni – sono state
miracolate. Una, come al solito finito il turno si reca in chiesa.
Mercoledì stava andando via, ma in reparto l’hanno trattenuta
chiedendole di rimanere per un caffè. L’altra, che era solita andare a
riposare in chiesa per rilassarsi qualche minuto, si è fermata in
reparto. Per chi ha fede questo è, a mio parere, davvero un segno
che qualcuno ci protegge». Per il parroco della chiesa Don Lucio la
causa del crollo può avere un’origine materiale, ma la tragedia è
stata evitata grazie a un aiuto immateriale: «Pensando alla posizione
della chiesa affacciata alla spiaggia – ha detto oggi, passando per
l’istituto per dare un saluto - potrebbe trattarsi dell’azione
della salsedine. Sta di fatto che alla mattina avevamo celebrato la
messa per la giornata degli angeli custodi e mi sembra che siano
stati davvero presenti. Il Patriarca è stato informato e ha detto che
avrebbe chiamato per una telefonata di sostegno». Domenica, nella
sala polivalente della Casa di Riposo, si terrà una messa di
ringraziamento. Nel pomeriggio i Vigili del Fuoco, considerati da
molti dei presenti angeli in persona, hanno recuperato reliquie, libri
sacri e calici appartenenti al luogo di culto e cercato di
recuperare parte degli oggetti personali lasciati dagli operatori negli
spogliatoi, ubicati proprio sotto la chiesa e quindi inagibili.
(v.m.)
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