Nell’Operazione Taurilia sono indagati anche nove chioggiotti
L’operazione Taurilia era scattata il 21 dicembre 2012 con l’arresto
di due ragazzi (Alex Celi Tiozzo e Valeria Naccari), trovati in possesso
di cinque chili di hashish al casello di Padova Est: a distanza di
sette mesi, il pubblico ministero padovano Benedetto Roberti ha chiuso
formalmente l’indagine, atto preliminare alla richiesta del processo nei
confronti di ben 21 persone. Tra loro padovani e chioggiotti, oltre a
qualche nordafricano, che via Bergamo importavano a chili hashish e
marijuana dall’Olanda per spacciarli nella città del Santo e nella zona
Termale oltreché nel Chioggiotto, in particolare a Sottomarina.
Rischiano
di finire in tribunale Pasquale Creuso, 53 anni, campano, residente a
Montegrotto, già in carcere a Vicenza, ritenuto il capo
dell'organizzazione; i chioggiotti sono: Alex Tiozzo Celi, 33 anni;
Marco Nordio, 32 anni; Stefano Marangon, 39; Lorenzo Dei Meneghetti, 37,
tutti arrestati lo scorso maggio; Sonny Marcon, 25, (finito agli
arresti domiciliari sempre a maggio) con Daniel Pagio Tiozzo, 34, e
Daniel Zennaro, 25 anni di Pellestrina (entrambi destinatari di un
obbligo di dimora); indagati in stato di libertà, con gli altri imputati
italiani e marocchini, Kerima Marangon, 29 anni, di Chioggia; Valeria
Naccari, 30, di Chioggia. Tra l’estate e l’autunno dell’anno scorso
alcuni componenti della banda erano stati smascherati: chi non era stato
individuato, aveva cercato di riorganizzare le fila per continuare a
“lavorare” su scala industriale. Creuso, soprattutto, non voleva mollare
la presa. E dopo il blitz dei carabinieri al casello di Padova Est, si
era accordato con Giuseppe Pippo Azzaro per trovare altri canali di
smercio: i due si erano incontrati con Marco Nordio e Stefano Marangon
per concordare l’importazione di un carico di 30 chili di marijuana.
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