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lunedì 18 marzo 2013
Mantovani, rogo di auto vicino al cantiere
Distrutti da un incendio doloso due automezzi della Mantovani che
vengono impiegati dagli operai che lavorano nel cantiere del Mose
alla bocca di Porto di Malamocco. Le fiamme hanno coinvolto anche l’auto
di un residente. L’incendio è avvenuto sabato sera, poco prima
delle 23, nel parcheggio dell’imbarcadero di Santa Maria del Mare,
dove parte il ferryboat che collega l’isola con Punta Sabbioni.
Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri della compagnia di
Chioggia. Tutte le ipotesi sono aperte, compreso un eventuale
collegamento con la vicenda dell’arresto dell’ex presidente della
Mantovani Spa Piergiorgio Baita. A dare l’allarme è stato un passante
che ha visto alzarsi le fiamme. Allertati i vigili del fuoco, da
Venezia sono partite due squadre. I pompieri sono arrivati sul posto nel
giro di una decina di minuti. Purtroppo le fiamme avevano già
avvolto tre automezzi: un Fiat Doblò, un’Audi Sw e una Fiat Punto. I
vigili hanno potuto fare ben poco per salvare gli automezzi che sono
andati praticamente distrutti. Da quanto raccontato da alcuni
testimoni le fiamme sarebbero partite dal Doblò e dall’Audi. Sul posto
sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Pellestrina.
Quasi certamente si tratta di un incendio doloso anche se bisogna
attendere gli esiti degli accertamenti svolti dai vigili del fuoco
per stabilirlo senza ombra di dubbio. Nel frattempo, i veicoli e
l’area sono stati sequestrati. I primi due mezzi andati a fuoco
appartengono alla Mantovani e vengono utilizzati dagli operai che
lavorano al Mose per spostarsi dal cantiere in bocca di porto di
Malamocco all’imbarcadero del ferryboat. Auto e furgoncini della
ditta, inoltre, vengono parcheggiati anche nella zona antistante
l’imbarcadero del ferry per Chioggia. In questo momento nessuna
pista viene tralasciata, tantomeno il possibile collegamento
dell’incendio con quanto sta emergendo dalle indagini dopo
l’arresto di Piergiorgio Baita. Anche se al momento non si riesce a
capire quale possibile legame ci possa essere. Contemporaneamente
non viene tralasciata l’ipotesi che sia stato il gesto di qualcuno che
contesta la realizzazione del sistema di dighe mobili, anche se va
detto che ormai la gran parte dei lavori è stata ultimata.
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