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mercoledì 27 febbraio 2013
Cantiere e distributore pignorati e battuti all’asta
Sono centinaia i veneziani che ancora usano la sanpierotta costruita nel
vecchio cantiere Schiavon di Portosecco, trasformato poi in
distributore di benzina - l’unico nella zona di San Pietro in Volta -
dalla «Società Servizi Lagunari srl». L’area, però, è enorme e ha
ospitato a lungo anche l’associazione di voga alla veneta del
paese: un capannone di oltre settecento metri quadrati, uno scoperto per
altri 350 metri che si affaccia sulla laguna, proprio di fronte al
ristorante «da Memo». Ora, tutto è finito all’asta: a batterla il
giudice del Tribunale civile Alessandro Girardi, ma il primo incanto è
andato deserto ed il valore dell’immobile per la prossima asta sarà
addirittura dimezzato: da 850 mila euro a poco più di 420 mila. La
crisi economica, che colpisce anche nel settore immobiliare, non
aiuta certo a piazzare case e terreni anche se venduti a prezzi
stracciati, come in questo caso, che tra l’altro darebbe la
possibilità a chi acquista di gestire uno dei due unici distributori
di benzina per le imbarcazioni dell’isola. Anche se il prezzo base è
addirittura dimezzato, passando da 800 a 400 mila euro, per ora
nessuno ancora ha avanzato il suo interesse per l’acquisto dell’area a
San Pietro in Volta, anche perché la cifra rimane considerevole e
trattandosi di area vincolata perché sorge in riva alla laguna sotto
il vincolo paesaggistico non sarà facile ottenere autorizzazioni per
costruire o allargare l’area coperta. A chiedere e ottenere l’asta e
prima ancora il pignoramento è stata la Banca Antonveneta, da qualche
anno assorbita dal Monte dei Paschi di Siena. Nel 2005, otto anni
fa, la società «Servizi Lagunari srl» aveva ottenuto un mutuo di un
milione e mezzo di euro dall’istituto di credito padovano, ma non era
riuscita ad onorare le scadenze e così cinque anni dopo, nel 2010,
l’Antonveneta aveva pignorato tutto e l’area era andata all’asta per la
prima volta lo scorso anno. Nel 2009, tra l’altro, la «Servizi
lagunari» aveva dovuto sostenere una causa davanti al Tribunale
amministrativo regionale del Veneto per respingere il ricorso presentato
da un’altra società, la «Vi. Sca. srl», che si opponeva alla
concessione dell’autorizzazione da parte del Comune per l’apertura di un
altro distributore di benzina nell’isola, visto che esisteva già
quello dell’ Agip a Pellestrina. Nel ricorso si contestava l’area
in cui doveva sorgere, la vicinanza con quello già esistente che avrebbe
potuto essere di pregiudizio per l’attività economica di
quest’ultimo e la possibilità di rifornire anche chi non usufruiva dei
servizi cantieristici. Tutte censure che i giudici amministrativi
avevano respinto.
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