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sabato 8 settembre 2012
Ecco come si è bruciato l’ambiente
Mi piace mangiare le verdure della mia terra, il problema che dei
circa 350 ortolani che c’erano a Pellestrina ne sono rimasti così pochi
che è difficile trovare il prodotto che cerco. Comunque qui a San
Pietro ne sono rimasti due: i fratelli Campolonghi, quello da cui io mi
reco si chiama “Ice” che mi ha detto che, nel mese di giugno, ha
constatato un fenomeno mai visto prima: se toccava la terra gli
bruciavano le mani, quindi la terra era diventata cenere. Colpa del
caldo senza precedenti. Cosa dovevo rispondere se non la verità di
come osservo e penso il futuro di questo ambiente? Il fenomeno più
potente da affrontare per sopravvivere nel futuro sarà proprio il
sole, perché i suoi raggi raggiungono violentemente la terra, quindi non
riscaldano più come una volta ma bruciano l’ambiente: questo è il
fattore del troppo caldo. L’ozono, che proteggeva la terra dai
raggi del sole, in larga parte è stato distrutto e i risultati sono
stati devastanti. Gianfranco Vianello
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