«I residenti di Pellestrina, Portosecco e San Pietro in Volta non
chiedono la luna, solo che gli venga riconosciuto quanto promesso a
fronte delle spese che hanno dovuto sostenere per ristrutturare le loro
case». Il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta” ribadirà
oggi al sindaco Orsoni quanto richiesto dalla popolazione in un incontro
programmato da tempo assieme anche alla Municipalità. Si parla di
quei fondi che lo Stato aveva promesso dopo la visita dell’allora
capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, a seguito della tromba
d’aria che il 23 luglio 2010 aveva colpito duramente l’isola. Un
fenomeno che danneggio decine di case, impianti sportivi, edifici
pubblici e anche numerose autovetture dei residenti. A una prima
stima erano stati fissati danni per circa 5 milioni di euro. «Con il
massimo rispetto ci raffrontiamo a quanto accaduto con la tromba
d’aria che ha colpito Venezia»,, prosegue il consigliere comunale,
«ma a Pellestrina la gente si chiede perché non gli sia arrivato neppure
un centesimo rispetto a quando promesso da Roma, mentre altre zone
del Paese sono state rifondate subito a seguito di eventi che si sono
verificati dopo quello di Pellestrina». Dalla Municipalità, il
presidente Giorgio Vianello commenta amaramente: «Parleremo con il
sindaco, ma il mio timore è che a questa isola non arriverà nulla. Sono
tanti i soldi da tirare fuori per i terremoti e le alluvioni che si
sono poi succedute in giro per l’Italia, ma qui a Pellestrina sarebbe
bastato intanto partire con un milione di euro, almeno per aiutare
le famiglie che sono più bisognose e che hanno subìto i danni
maggiori. C’è tanta gente che si è dovuta fare un mutuo, con somme fino a
50 mila euro per ricostruire il tetto della casa».
Simone Bianchi
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