Singolare incidente in laguna - probabilmente provocato dall’eccesso di velocità - ieri pomeriggio: l’allarme verso le 18, quando tre amici sessantenni sono stati sbalzati in acqua dal gommone con il quale - davanti a San Pietro il Volta - stavano raggiungendo il porto di Chioggia. Un’onda presa male, l’imbarcazione si è impennata e i tre sono finiti all’improvviso in acqua, mentre la barca ha fatto un giro su sé stessa, proseguendo poi la sua corsa solitaria attraversando la bocca di porto di Malamocco e prendendo la via della rada, dove ieri sera i mezzi della Capitaneria di Porto cercavano di recuperarla.
La prima emergenza dei soccorritori - i guardiacoste sono intervenuti con una motovedetta d’altura e un gommone e sul posto sono giunti anche i pompieri - sono naturalmente stati i naufraghi: se uno dei tre uomini è stato subito soccorso da un’imbarcazione di pescatori che ha assistito all’incidente, degli altri due si sono perse per una mezzora le tracce. A trovarli - spaventati, infreddoliti, ma in salute - proprio gli uomini della Capitaneria, impegnati con i vigili del fuoco fino all’imbrunire nella ricerca del gommone che - se non altro - prendendo la via della bocca di porto non ha rischiato di incrociare qualche bagnante nella sua impazzita corsa solitaria.
All’ufficiale di servizio della Capitaneria di porto - che ha il compito di ricostruire l’incidente - i tre naufraghi hanno raccontato di aver preso male un’onda piuttosto alta e di aver così perso il controllo dell’imbarcazione: probabilmente, la combinazione di alta velocità e l’inatteso moto ondoso è costata al terzetto di amici la disavventura bagnata, finita per fortuna senza conseguenze fisiche. (r.d.r.)
La prima emergenza dei soccorritori - i guardiacoste sono intervenuti con una motovedetta d’altura e un gommone e sul posto sono giunti anche i pompieri - sono naturalmente stati i naufraghi: se uno dei tre uomini è stato subito soccorso da un’imbarcazione di pescatori che ha assistito all’incidente, degli altri due si sono perse per una mezzora le tracce. A trovarli - spaventati, infreddoliti, ma in salute - proprio gli uomini della Capitaneria, impegnati con i vigili del fuoco fino all’imbrunire nella ricerca del gommone che - se non altro - prendendo la via della bocca di porto non ha rischiato di incrociare qualche bagnante nella sua impazzita corsa solitaria.
All’ufficiale di servizio della Capitaneria di porto - che ha il compito di ricostruire l’incidente - i tre naufraghi hanno raccontato di aver preso male un’onda piuttosto alta e di aver così perso il controllo dell’imbarcazione: probabilmente, la combinazione di alta velocità e l’inatteso moto ondoso è costata al terzetto di amici la disavventura bagnata, finita per fortuna senza conseguenze fisiche. (r.d.r.)
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