Gorin, insomma, non ci sta a quello che definisce un accanimento senza motivazione. «Sono solo, nessuno mi ha aiutato in questo compito, ma sto lavorando lo stesso, perché conosco i problemi reali dell'isola, a differenza della Municipalità. A Pellestrina bisogna impegnarsi per creare lavoro (Gorin è presidente della cooperativa Piccola Pesca), per offrire opportunità, altrimenti i residenti se ne vanno. La Municipalità - continua - è composta per la maggior parte da lidensi, che poco sanno di Pellestrina che in questi ultimi tre anni è diventata l'isola che non c'è».
Gorin ribadisce la sua linea di lavoro, solitario, e non istituzionale «perché Pellestrina può far a meno di una certa politica tesa solo ad offrire per spillare qualche voto. E poi la municipalità, come istituzione, non funziona. Bisogna tornare al vecchio Consiglio di Quartiere, composto da persone del posto, che vivono i problemi di isola in modo reale. Tra l'altro vi è una differenza sostanziale tra Pellestrina e il Lido; la prima vive di pesca, la seconda di turismo, quindi l'unione non è compatibile. E allora - conclude Gorin - se la delegazione è inoperosa, non mi pare nemmeno che la Municipalità sia decollata, almeno qui a Pellestrina ».
Annalisa Busetto
Nessun commento:
Posta un commento